Building Instrument - Building Instrument
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Building Instrument - Building Instrument
"Diciamo subito due o tre cosette. 1. E' dagli anni '90 che mi sono fatto una idea chiara: Nel Nord Europa gli artisti compongono la musica che riesce a far vibrare le mie corde. Questo l'ho sperimentato nel rock, nel folk, nel jazz. Per questo frequento, oltre a tanti altri "ambienti" musicali, la piccola etichetta norvegese Hubro. 2. E' da un bel pezzo che ho imparato a leggere le riviste musicali, ora so che non devo fidarmi ciecamente delle recensioni bensì leggere approfonditamente gli articoli e gli approfondimenti, perché da li verrà certamente il meglio. 3. Ho un buon impianto stereofonico a casa, e ho una nutrita collezione in vinile e Cd, eppure ancora la maggior parte della musica la ascolto con piena soddisfazione alla guida della mia auto. Perfetto. State ancora leggendo? Non vi siete annoiati? Allora, dopo queste premesse, procedo. Mi sembra nel numero di maggio o giugno di quest'anno, ho letto un approfondimento su Musica Jazz di una manifestazione all'Alexanderplatz Jazz Club a Roma dove alcuni artisti della piccola etichetta Hubro si erano il mese prima esibiti nel "Norwegian Mood". Conoscevo già il lavoro interessante e pesantuccio di Erlend Apneset, probabilmente l'artista più importante in quella manifestazione musicale, mentre mi incuriosivo per un gruppo a me sconosciuto, gli Building Instrument. Ho fatto alcune ricerche sul net e ho scoperto che: il disco in vinile non costava molto, comunque solo cinque euro più del cd, e soprattutto...all'interno del vinile c'era dentro anche il cd. Nessuna chiavetta da caricare per ascoltare in auto. Perfetto! Così mi piace. Lo compro con Amazon, magari a cercar meglio lo trovavo a meno. Mi arriva e lo metto su. E' di volgarissimo plasticotto nero, che schifo! Magari una strisciolina azzurra, o un fighissimo nero trasparente. No! Nero come la pece, come Belzebù, come un rifugiato sbarcato in Sicilia. Che schifo! Va beh! Ormai l'ho preso e lo ascolto. Ecco...la puntina legge le informazioni...ecco...e mi ritrovo stregato. Da subito, che non è nemmeno il meglio del disco. E' un disco norvegese, non c'è dubbio. Le atmosfere sono rarefatte e sognanti, ma quella caratteristica del suono che spesso permea certi lavori jazz e folk sperimentali sono privi di swing. Questo no. E poi...quella drammaticità tipica dei paesi freddi, per capirci...quella noia infinita ascoltando i Sigur Ros, quella cappa di tristezza che gela il sangue, ecco...qui non c'è. Non mi dispiace quella musica, intendiamoci, a parte i melensi Sigur Ros, ma qui c'è ben altro. Qui si respira una pacata serenità, una gioia sensuale, un inno alla vita tra muschi e licheni voltati a Nord. Non è un lavoro dei Cocteau Twins, eppure mi ricordano i fraseggi e gli incanti di Treasure, solo più moderni, con momenti elettronici, con spazi anche lunghi solo strumentali. Ma lei...lei...Mari Kvien Brunvol...oh si! Lei canta, gorgeggia, fa titillare le sue corde e le nostre. Lei è il pezzo forte, già da solista compone e pubblica per la più famosa e ottima etichetta Jazzland, e proprio oggi ho cominciato a ascoltare il suo bellissimo disco omonimo. Ma questo dei Building Instrument...ma che musica è? Folk? Forse, o forse Jazz. Ma va! E' pop elettronico. No...no...si! No! Non so. So che è tremendamente bello, che odio il pop ma se questo disco è pop, allora amo il pop. So che è il pop che ascoltano i giovincelli degli elfi, dei gnomi e dei folletti con l'ipod, e i loro genitori all'interno di alberi cavi dove girano i Linn e i Thorens e dove si sorseggiano infusi di licheni e resine. E allora....ecco...se voglio salvarmi so dove rivolgermi, dalla parte della musica, della musica norvegese, della musica dei Bulding Instrument. E magari...andare a vivere con Mari Kvien Brunvol. Magari...! Si sogna. Tra i miei cinque dischi che ho amato quest'anno, seppure sia datato 2013.
P.S.: Ho comprato il secondo loro disco, ma: non ha il cd annesso; non ha il download; mi piace molto meno ma mi riprometto di riascoltarlo con attenzione".
- Massimo Baglione
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Re: Building Instrument - Building Instrument
Figurati, fai pure!Marcello Rizza ha scritto: ↑21/08/2021, 10:13E mo' smetto perché ho già messo tanta carne al fuoco oggi.
Per quanto mi riguarda, sono contento se vuoi animare questa sezione del forum.
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Re: Building Instrument - Building Instrument
https://youtu.be/QE9mpGEZCOo
?
Il jazz non è proprio il mio genere, va beh, ma anche io apprezzo la musica del Nord (rock/metal) e io tuo articolo “piglia”, bravo come sempre
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Re: Building Instrument - Building Instrument
Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 18 - Brividi a Natale
A cura di Mastronxo.
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