Il passeggero

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2021.

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Anto58
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Il passeggero

Messaggio da leggere da Anto58 »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Il treno era insolitamente tutti i giorni arrivava in orario…alle 6,18 puntualmente partiva per raggiungere la destinazione finale attraversando la campagna e fermandosi in stazioni che lentamente degradano verso il mare.
A quell’ora del mattino era ancora buio, si intravedevano appena le luci dell’alba e il sole faceva capolino colorando i finestrini del treno di una luce gialla lattiginosa foriera del nuovo giorno che stava per nascere inesorabilmente. Le ombre che prima si stagliavano nel buio lentamente svanivano lasciando il posto al chiarore mattutino.
Lo trovavo già seduto accanto al finestrino, sempre allo stesso posto dello stesso vagone, probabilmente saliva alla stazione principale e si sceglieva il posto, sempre lo stesso. L’avevo notato perché a quell’ora i viaggiatori non sono molti e sono sempre gli stessi, frettolosi, schivi e ancora quasi addormentati.
Sembrava diverso, così taciturno e triste, era sempre vigile e attento a quello che succedeva intorno mentre leggeva quel giornale che veniva distribuito gratuitamente nelle stazioni. Il volto nascosto dal cappuccio della felpa ogni tanto fuoriusciva guardandosi intorno e mostrando occhi attenti e scrutatori ma discreti e riservati.
Non si capiva bene di quale etnia fosse, la pelle sembrava scura ma non troppo, forse olivastra, gli occhi leggermente allungati, ma da quale paese veniva e che lavoro faceva, ma soprattutto dove andava?
E’ normale per chi viaggia tutti i giorni osservare con interesse i compagni di percorso, chi sono, che lavoro svolgono, da dove vengono, dove vanno, si passa il tempo; si osservano le facce, il modo di muoversi, gli abiti che indossano, sono felici, sono tristi, e perché saranno tristi? Quello è uno studente, quell’altra sicuramente è una signora che svolge lavori domiciliari, ma quello non è troppo vecchio per viaggiare a quest’ora? Forse va a trovare o ad aiutare un figlio? Laggiù, vicino alla porta che automaticamente si apre e si chiude, sicuramente è seduto un avvocato, ha una borsa piena di documenti che ogni tanto rilegge inforcando gli occhiali; dietro di me invece ci sono due colleghe che salgono sempre insieme e parlano tutto il tempo di altri colleghi, le loro chiacchiere allegre mi facevano sempre compagnia .
Lui sedeva tranquillo e composto, ogni tanto levava il capo dal suo giornale e si guardava intorno. Ma perché osservava tutto? Chi scendeva e chi saliva, chi parlava al telefono, chi sussurrava qualcosa nell’orecchio della propria amica, chi contemplava il buio fuori dal finestrino che pian piano si schiariva…E perché non mostra pienamente il viso? Si vuole nascondere?
Eppure lo riconoscerei tra tantissima gente, forse per il suo sguardo triste e straniero, per le sue mani forti ma aggraziate, per la sua felpa blu con una striscia gialla sul davanti e una verde dietro, sempre la stessa.
Notavo che anche gli altri passeggeri lo osservavano, pensavano chi sarà quel tipo silenzioso, assorto ma vigile, certamente non italiano, ma dove andrà tutti i giorni? Non sembrava un operario o un edile, aveva le mani ben curate, l’abbigliamento e anche le scarpe da ginnastica erano pulite ed in buono stato.
Non può essere un commesso di negozio o un venditore ambulante, non pare il tipo e poi non parla mai, neanche avrà un cellulare; appena finito di leggere il giornale, lo piega e lo appoggia sul sedile vicino, se libero, altrimenti lo mette in grembo fino alla discesa dal treno, almeno credo, perché in realtà non l’ho mai visto scendere, considerato che io scendevo prima di lui, forse vedendolo scendere dal treno e camminare in stazione avrei capito di più su di lui.
Un pomeriggio, guardando pigramente la TV, mi appare nel video un ragazzo con indosso una felpa blu con una striscia gialla sul davanti e una verde dietro, il cappuccio velava il viso, ma io l’ho riconosciuto! Era lui, erano i suoi occhi, erano le sue scarpe bianche da ginnastica, ma che avrà fatto? Sicuramente una rapina, un furto, uno scippo? O magari qualcosa di più grave…oddio mio, cosa rischio tutti i giorni prendendo quel treno!
Ascoltando poi il servizio televisivo ho appreso invece che quel ragazzo aveva salvato la vita ad un anziano che stava sbadatamente attraversando i binari mentre in lontananza si udiva il sibilo di un treno in arrivo. Lo aveva letteralmente sollevato e depositato sulla banchina al sicuro rischiando di essere anche lui travolto dal treno in arrivo.
Era circondato da tanta gente, da giornalisti, da curiosi, dalle forze dell’ordine, ma lui restava impassibile senza dire una parola, sembrava smarrito, perso nella confusione generale.
Rimasi turbata tutto il resto della giornata, ma la mattina seguente, alle ore 6,18 lo trovai seduto al solito posto del solito vagone, con il giornale in mano, come sempre silenzioso e assorto, mentre il treno percorreva il suo tragitto con lentezza ed indifferenza.

Antos58
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

beh, intanto mi permetto di dire che una bella revisione generale servirebbe proprio.
ci sono svariati refusi e anche la punteggiatura è da rivedere.
sarebbe opportuno spezzare alcune frasi e andare a capo una volta di più.
attenzione anche ai tempi verbali.
la storia è discreta e, tutto sommato, si lascia leggere abbastanza bene
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Lucia De Falco
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Messaggio da leggere da Lucia De Falco »

La storia è interessante e i primi periodi mi hanno colpito per il linguaggio poetico. Tuttavia, nella prima frase c'è sicuramente un errore (credo tu debba eliminare "era" o devi aggiungere "in ritardo").
Devi scrivere sempre all'imperfetto, non puoi passare al presente mentre racconti al passato. Inoltre, la punteggiatura va rivista. Ti conviene mettere il punto prima di iniziare una domanda.
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MattyManf
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Messaggio da leggere da MattyManf »

Comincio col dire che da pendolare ho sempre fatto questo gioco! Osservare mi è sempre piaciuto.
Interessante il fatto che il narratore di questo racconto sia uno spettatore del tutto interno alla vicenda.
Come già notato da altri, il racconto ha bisogno di una revisione, ma si lascia leggere.
Il finale è carino, ma ti confesso che ho la sensazione di essermi perso qualcosa.
Nel complesso, direi che è un racconto piacevole.
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Eleonora2
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Commnto a Il passeggero

Messaggio da leggere da Eleonora2 »

il testo è originale soprattutto nel finale, dove chi legge viene lasciato libero di decidere. I tempi verbali sono un tentativo? Non ho letto altro di tuo e i refusi ci stanno. Il mio voto sarà un 3. Per la ricerca che c'è. Buon fine settimana! Ti leggerò!
Stefyp
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Come ti hanno già detto una buona rilettura permetterebbe di correggere le imprecisioni. La prima la incontriamo dopo solo tre parole dall'inizio e quindi il lettore viene distratto fin da subito. Consiglierei di rileggere più volte prima di pubblicare.
Inoltre mi sfugge un po' il senso del racconto. Tu dici che questo passeggero cattura la tua attenzione rispetto a tutti gli altri: lui appare vigile e attento in contrapposizione al resto dell'umanità mezzo addormentata e fin qui tutto bene. Poi dici che è normale osservare chi ti sta attorno e farsi delle domande tutti lo fanno, io pure. Quindi, lui che legge e ogni tanto alza lo sguardo non fa niente di strano. Ma poi ti chiedi incuriosito e stupito: Perchè osservava tutto?
Alla fine si scopre che lui ha salvato un vecchietto, benissimo e quindi? Voglio dire, lui cattura la tua attenzione per degli atteggiamenti che ti sembrano strani, il volto nascosto, il fatto che osservi tutti ecc. ecc. Ma la rivelazione finale non ha niente a che vedere con questo. Lui salva il vecchietto perché si trovava lì in quel momento e stop, non ci sveli altro di interessante di lui.
Ora, può essere che io non abbia capito nulla e magari una tua spiegazione mi illuminerà.
Il voto però non potrà essere alto comunque, mi spiace oltre alle imprecisioni di cui sopra segnalo anche alcuni tempi verbali non corretti.
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Ciao, ho letto due volte il tuo racconto per smentire o confermare la prima impressione; devo dire che non mi convince, soprattutto a livello formale. Ti è già stato detto tanto a proposito e non voglio insistere, se volessi però un’analisi più dettagliata (nel limite delle mie capacità) lo farò volentieri. Oltre a questi aspetti la storia in sé non mi ha molto colpito, quello che è il colpo di scena a mio parere sfuma. Il mistero del personaggio “eroe” suo malgrado potrebbe essere interessante, con una sistemata il racconto può diventare buono. Trovo anche che ci sia un uso eccessivo della domanda introspettiva, diventa secondo me un po’ pesante. Per come è ora voto 2.
Anto58
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Re: Il passeggero

Messaggio da leggere da Anto58 »

Grazie a tutti per i commenti e i suggerimenti. A chi chiede troppi dettagli sul passeggero e significati sulla storia, ricordo che i racconti non devono necessariamente significare qualcosa, ritengo che lo scrittore debba rappresentare un'immagine, un pensiero, che ognuno poi rielabora a suo modo e ci trova quello che ci vuole trovare. Come un quadro, lo ammiriamo perché è la rappresentazione di un'emozione , di uno scorcio di vita.
RobertoBecattini
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Messaggio da leggere da RobertoBecattini »

Confermo le annotazioni fatte sulla forma: la prima frase, i tempi verbali, le troppe domande pensate, occorre davvero una revisione. Però mi è piaciuto perché, nella sua descrizione della "normalità" dei pendolari, mi ha suggerito un'ipotesi interessante: che il tipo con la felpa sia in realtà una sorta di angelo custode del treno che osserva e si preoccupa dell'incolumità degli altri passeggeri, come il finale potrebbe lasciar intendere.
RobediKarta
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Alberto Marcolli
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Commento: Il passeggero

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

Vedo una certa analogia con il mio racconto in gara, e questo mi fa piacere.
Concordo con i molti commenti che precedono, in particolare quello di Stefyp, davvero pertinente e incisivo.
Questo vuol dire che l'idea non è valida? Assolutamente no! C'é soltanto da lavorarci su. In fin dei conti è proprio questa la "fatica" di un bravo autore. Le ideee sono in tanti ad averle, ma metterle per iscritto è un altro paio di maniche.
Per me il racconto è interessante e, facendo anche tesoro dei commenti ricevuti, potrà migliorare parecchio.
Non mi piace la descrizione del voto due "mi piace pochino". Il mio è un 2 perché per ora mi piace l'dea e anche tanta parte del testo, certo che con la mano di un buon editor (anche l'autore stesso, senza far intervenire un professionista) diventerà un bel quattro.
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