Ciao Giovanni. Si, il testo è breve perché era un esercizio di scrittura, il primo, quando nel 2015 ho frequentato un corso di scrittura creativa. In non più di 3500 battute bisognava scrivere un testo dopo aver ascoltato in biblioteca un brano musicale, era una sorta di flamenco etnico. Potrei effettivamente allungarlo, ci potrei provare, ma questo racconto forse vive bene com'è l'urgenza poetica. Grazie per il tuo bel e utile commento al mio lavoro. A ritrovarti.Giovanni p ha scritto: ↑16/10/2021, 20:28 Secondo me c'è tanta umanità e tanta tenerezza in un racconto come questo dove Gildo si riesce ad immaginarlo benissimo. Il testo è scritto bene, forse un po' troppo breve visto che la storia è interessante e si legge bene. Sulla lunghezza non è una critica, mi sarebbe piaciuto leggere di più visto che è scritto bene.
Fragole, cioccolata e pasta dentifricia
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Re: Commento
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Re: Commento
Ciao Egidio. Sto facendo un grande lavoro su me stesso per "limitare" uno stile aulico, e ti assicuro che mi è difficile perché scrivevo (ancora oggi qualche volta ci casco) come mi piace leggere. Ho frequentato il corso di scrittura creativa dopo aver letto, rimanendone impressionato, Dialoghi con Leucò di Pavese. Altro che aulico, quello. Ma non avevo letto nulla di più bello fino a quel momento, per i miei gusti. Ma oggi ricerco (con fatica, già detto) uno stile meno ricercato, più immediato. E mi è utile che me lo si ricordi, mi è utile questo tuo bel commento. Grazie di essere passato da qui.Egidio ha scritto: ↑19/10/2021, 7:31 Si tratta della descrizione di un momento della giornata di Gildo, un ospite di una struttura per anziani. La resa poetica c'è, anche se lo stile aulico toglie qualcosa. Anch'io, spesso, scrivo in prosa poetica, ma uso toni bassi. Comunque, devo riconoscere che, per quel che ti riguarda, i risultati ci sono lo stesso.
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Re: Commento
Ciao Marino. Si. Le persone. Quei nomi che cito sono dei partecipanti al corso di scrittura in quel momento. In quel momento quei compagni di percorso con cui mi confrontavo erano importanti. Hai ragione, le persone positive sono quelle che con la vecchiaia poi ti si "appiccicano" e ti accompagnano. Grazie del tuo bel commento. A ritrovarci.Marino Maiorino ha scritto: ↑23/10/2021, 9:34 Molto triste nel senso, il brano è capace di trasformare la scena illustrata in dolcezza e consolare.
Ben scritto, accidenti, e pieno di vita, eppure inquietante al limite dell'amletico.
Su tutto, la lista delle persone importanti al principio del brano ci ricorda che la cosa più importante nella nostra vita sono le persone che abbiamo amato, e finite quelle...
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Re: commento
Ciao Stepyp. Penso che hidalgo voglia significare "guerriero" o qualcosa di simile. Associarlo a Cervantes mi è parso utile per far poi comprendere la battaglia alle pecore, o Dulcinea. Ma valuterò il tuo consiglio. Grazie per il generoso e utile tuo intervento. Passa a trovarmi ogni tanto. Così farò con te.Stefyp ha scritto: ↑05/11/2021, 23:28 Un testo molto bello, poetico e delicato. Alcuni passaggi mi sono piaciuti particolarmente. Posso permettermi di segnalarti due dettagli?
"come un Hidalgo di Cervantes" togli di Cervantes, se il lettore non sa chi è Hidalgo se lo andrà a cercare.
"Si avvicinò una donna magra, asciugata da una vita dedicata al servizio, sui cinquant'anni," io toglierei sui cinquant'anni, spezza il ritmo. Il lettore sa che non è né una ragazza né una vecchia perché l'hai definita "donna".
Sono inezie, ma il racconto è impeccabile e allora mi permetto di trovare l'ago nel pagliaio.
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Re: Commento
Ciao Messedaglia. Si, hai mantenuto la promessa ora tocca a me. Ho già letto una volta il tuo racconto ma prima di commentarlo ho sentito la necessità di farlo un attimo decantare e di rileggerlo. Sul linguaggio aulico, hai perfettamente ragione. Già ad altri, sopra, ho dato una spiegazione a questo testo. Grande il tuo moto a farmi ascoltare la canzone di Guccini. Ricambio consigliandoti due brani che hanno inciso su questo mio lavoro : Gildo di Giorgio Gaber e Figure di Cartone delle Orme. Ci si ritrova, volentieri, sulla tua pagina.Messedaglia ha scritto: ↑11/11/2021, 21:16 Ciao Marcello, come promesso eccomi qua a commentarti.
Racconto scritto molto bene, senza ombra di dubbio. Unico rilievo, forse il linguaggio è appunto talmente aulico da portare il lettore a concentrarsi più sulle parole che sul contenuto del racconto. Mi è piaciuto moltissimo il dettaglio indicato nel titolo e inserito alla fine della storia: quella caramella al gusto, tra le altre cose, di dentifricio, di colpo riporta il protagonista (e il lettore) alla realtà, dopo il volo pindarico alla Don Chisciotte. Ma è un atterraggio morbido e delicato, senza contraccolpi, dove predomina in chi legge un sentimento di tenerezza nei confronti dell’anziano signore. Credo che, nell’ambito delle storie brevi, sia già di per sé un ottimo risultato quando si riesce a condensare l’essenza del racconto in un piccolo, e apparentemente insignificante, particolare. Apro una piccola parentesi: a proposito di Don Chisciotte, se già non la conosci, ti suggerisco di ascoltarti il testo dell’omonima canzone di Guccini, in cui il dialogo fra il cavaliere errante e il suo scudiero è a dir poco magistrale, in un crescendo fino all’esternazione finale dei due protagonisti. Scusa, ho un po’ divagato. Voto 5.
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ho trovato solo un paio di refusi, tra cui segnalo " gli pareva di udire voci dispettose e malvagie che però destrutturava per togliergli potere" secondo me dovresti correggere in "togliere loro potere", visto che si tratta di voci al plurale.
ma questo non influisce sulla gradevolezza del testo, a tratti dolcemente poetico.
bella prova, bravo
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Questo testo trasmette quanto sia naturale per te scrivere, come riuscire a donare un'emozione.
Buona fortuna per la gara
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Tutto fluisce: scrittura e, insieme, lo sguardo e i passi di Gildo, come fossero una danza immortalata, fermata dalla parola.
Molto bello!
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sette vizi capitali
antologia AA.VV. di opere ispirate alle inclinazioni profonde, morali e comportamentali dell'anima umana
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Federico Mauri, Emilia Pietropaolo, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Lidia Napoli, Alessandro Mazzi, Monica Galli, Andrea Teodorani, Laura Traverso, Nicolandrea Riccio, F. T. Leo, Francesco Pino, Franco Giori, Valentino Poppi, Stefania Paganelli, Selene Barblan, Caterina Petrini, Fausto Scatoli, Andr60, Eliana Farotto.
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Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
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La Gara 6 - Un racconto in una fotografia
A cura di Alessandro Napolitano e Dafank.
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La Gara 35 - Zombie & Incipit
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 32 - MOM - Storie di Madri (e figli)
A cura di Mastronxo.
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