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Confessione di Giancarlo Rizzo

Inviato: 02/10/2021, 17:16
da Giancarlo Rizzo
Confesso che mi sono sempre ritenuto un " buzzurro".
Intelligente e sensibile ma rozzo nelle reazioni tanto da sembrare, spesso, uno stupido ignorante.
Fino al momento della pensione non sono stato un lettore. Ho sempre impiegato il tempo della vita a lavorare, lavorare, lavorare. Poca TV ad esclusione dei telegiornali, poca musica, pochissimi film; nessun libro.
Una mente fasciata e chiusa al mondo se non a quello piccolissimo circoscritto alle mie esperienze di commerciante.
Poi, in pensione, ho cominciato a leggere con interesse e impegno tutto quello che capitava nel sito BraviAutori.
Gli autori più apprezzati dai colleghi, scrivono molto bene, anche se si scherniscono spesso per stimolare adulazioni sdolcinate. Ma a me non interessano questi.
Leggere racconti, poesie, riflessioni e commenti sui più disparati argomenti, attraverso stili diversissimi tra loro e soprattutto in grade numero (sono centinaia), mi ha affascinato moltissimo.
Mi chiedo spesso perché la gente scrive. Anche io scrivo ma solo di me; scrivo per fissare idee e fotografare momenti mentali che poi posso rivedere; scrivo per sfogare le mie ansie avendo scoperto da tempo che così facendo evaporano.
Non scrivo per gli altri e se ho imparato a pubblicare sul sito qualche poesia è per uno strano bisogno di confessare, per avere un confronto e forse un conforto.
Ma la mia timidezza o riservatezza mi sembra una rarità tra tutti gli autori che pubblicano sul sito.
Tutti scrivono con la speranza che altri leggano come se fosse inutile o assurdo scrivere se non ci fossero lettori.
Accetto che questo mio stupore sia incompreso e ammetto di essere un po' strano dato che tutti sanno che un libro si stampa solo perché sia letto.
Così, siccome voglio capire, mi metto dalla parte del lettore.
E noto che mi piace se il testo mi coinvolge anche emotivamente.
Se la lettura apporta nozioni o sentimenti alla mia persona, se mi arricchisce o semplicemente mi procura piacere, la giudico opportuna.
Capisco allora che ci siano persone che scrivendo vogliano far partecipi gli altri del loro mondo per procurare reazioni. Come fanno i musicisti che creano ed eseguono la musica, o i pittori…
Come chiunque sia un creatore di qualsiasi forma di Arte; che ha senso solo se condivisa.
Ecco, ho dovuto scrivere per fissare idee, per riordinarle in modo da chiarire dubbi avendo risposte.
E condivido con chi mi leggerà la soddisfazione di questa confessione banale.

Re: Confessione di Giancarlo Rizzo

Inviato: 03/10/2021, 9:01
da Massimo Baglione
Ciao Giancarlo, benvenuto!
Bella presentazione :-)

Re: Confessione di Giancarlo Rizzo

Inviato: 03/10/2021, 11:56
da Ibbieffe
Buongiorno, Giancarlo.
Come mai 'sto post, oltretutto così sincero e personale?
Hai sentito il bisogno con noi che frequentiamo il sito?

Io non posso giudicare o tantomeno dare consigli, quindi mi limito a dire che mi spiace che hai passato la vita solo a lavorare, lavorare e lavorare, perchè francamente c'è ben altro nelle nostre parabole terrene su sta palla azzurra che viaggia nello spazio a 108.000 km orari e lo hai per fortuna scoperto: spero che tu non sia andato molto tardi in pensione, però.

Ti mando un abbraccio e ti auguro una buona domenica.

Re: Confessione di Giancarlo Rizzo

Inviato: 03/10/2021, 15:56
da Giancarlo Rizzo
Se lavorando non mi fossi divertito, non l'avrei fatto. La riflessione riguardava il leggere. Con le persone ho avuto sempre un rapporto molteplice e continuativo grazie al mio lavoro, ma non ho goduto del prodotto della fantasia che si raccoglie dagli scritti. Il mio rapporto con le persone è sempre stato reale, non fantastico.
Invece ora quando leggo mi diverto trovando le storie più strampalate e assurde - e tu ne sai qualcosa.
Comunque tutto concorre a complicare la percezione del mondo. A proposito della Terra… leggimi sulla pagina del sito.

Re: Confessione di Giancarlo Rizzo

Inviato: 04/10/2021, 11:38
da Ibbieffe
Ciao Giancarlo, che vuol dire "A proposito della Terra… leggimi sulla pagina del sito"? Dove dove dove?
Comunque moi fa piacere che ti divertissi a lavorare: è una cosa rarissima e non so ormai quale sia la percentuale delle persone che fanno il lavoro che volevano fare e che provano piacere nel farlo.