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Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 03/01/2022, 12:05
da Namio Intile
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Sulla sabbia la marea corre sopra
conchiglie e schegge di vetro,
granelli di sabbia fuggono
tra le dita come
il ricordo di te.

Di bronzo e di ruggine
l’imbrunire chiude il giorno,
mesi feroci.

Fossi libero correrei a inseguire
il mio destino come il pettirosso
dalla finestra mi saluta ogni dì
volando
sulle timide lame del mattino.

Mi sento glicine senza primavera,
roccia purpurea e
selvatico lentisco.

Misuro il dolore
come i passi del mio cammino.
Lo porto dentro di me e mi fa male vivere.
Aspetto una risposta,
che non arriva.

Il focolare domestico nutre l’uccellino
che vorrebbe moversi
insieme agli astri.

L’universo intorno non pensa
né a me né ad altri
Indifferente,
mi ergo sul mio stelo
come un lillà di primavera

Insensato,
recito i miei versi
a uno sconosciuto.

Re: Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 04/01/2022, 11:32
da Namio Intile
Ciao, Francesco, grazie per le considerazioni.
A una cinquantina di metri dalla mia camera da letto cresce rigogliosa una enorme macchia di lentisco sulla quale si infrangono i miei tentativi di metter ordine.

Commento

Inviato: 04/01/2022, 23:22
da Laura Traverso
Trovo questa poesia molto bella davvero, delicata e profonda. Mi piace molto il richiamo ripetuto alla natura, sia al mare con i suoi componenti, che ai colori e ai fiori. La nostalgia che contiene, al ricordo di un amore, è molto struggente. Per me massimo dei voti, complimenti.

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Inviato: 05/01/2022, 4:27
da Egidio
Complimenti! Davvero bella! Sei riuscito a trasfondere, nelle immagini che proponi, te stesso, il tuo modo di vedere la vita. Così le tue emozioni risuonano in esse e fanno emozionare il lettore, che le ricollega a esperienze personali.

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Inviato: 05/01/2022, 10:25
da Fausto Scatoli
in tutta sincerità non mi è piaciuta molto.
per i miei gusti è troppo lunga e pare più prosa che poesia.
ci sono immagini magnifiche, questo sì, ma non bastano per farla volare come vorrebbe.
rimane il fatto che sei davvero bravo a far vedere le scene, questo sì.

Commento a Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 05/01/2022, 15:30
da Eleonora2
La tua fama ti ha preceduto. La poesia è molto artefatta. Le immagini sono davvero riuscite. Sei una delle migliori, forse la migliore, penne del sito! Ma.... non sei tu! Il lentisco, meglio la macchia di lentisco, davanti alla tua camera da letto, ti rendono un lettore sensibile. Forse io non ho avuto la capacità di entrarci. Il verso, ogni tanto, lungo, una ripetizione, sabbia-sabbia, all'inizio, il finale buttato lì, così mi è sembrato. Ripeto, forse sono io.... Ti rileggo volentieri.

Re: Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 05/01/2022, 16:29
da Namio Intile
Grazie per le riflessioni, Fausto; e a Eleonora: non sono un poeta, né potrei mai esserlo. Ho provato a selezionare immagini in traballanti versi, più prosa sostiene Fausto, ecco tutto. Non so se artefatta, con un segno negativo, ma costruita sì, col tentativo di dispiegare una riflessione intima su ciò che siamo e abbiamo davanti facendo i conti con la mia finitudine e la mia insensatezza nel finale. Che mi è servito d'aggancio al titolo.

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Inviato: 06/01/2022, 9:51
da Lucia De Falco
Devo dire che anche a me risulta difficile commentare questa poesia, perché sei uno dei miei autori preferiti del sito di braviautori. A livello stilistico, metrico, niente da dire, le immagini sono belle, ben curate (magari sapessi io scrivere così) ma forse è proprio questa grande cura formale che sembra dare un senso di freddezza, sembra non far arrivare forti emozioni a chi legge.

Re: Commento

Inviato: 06/01/2022, 10:56
da Namio Intile
Lucia De Falco ha scritto: 06/01/2022, 9:51 Devo dire che anche a me risulta difficile commentare questa poesia, perché sei uno dei miei autori preferiti del sito di braviautori. A livello stilistico, metrico, niente da dire, le immagini sono belle, ben curate (magari sapessi io scrivere così) ma forse è proprio questa grande cura formale che sembra dare un senso di freddezza, sembra non far arrivare forti emozioni a chi legge.
Ho scoperto in questi giorni di essere l'autore preferito di qualcuno qui sul sito, e mi fa piacere.
Di solito questo inciso serve a introdurre un'avversativa, ma o però.
Ho ammesso di avere costruito questi versi in un altro post: atto che viene forse contrapposto alla capacità di produrre emozioni. La costruzione artificiale l'emozione autentica pare l'assioma. Mi chiedo perché, dato che le nostre vite intere sono costruite, strutturate, pensate. Non sono autentiche per questo, non procurano emozioni?
Un caro saluto

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Inviato: 06/01/2022, 22:46
da Andr60
Il ricordo di un amore può essere doloroso, soprattutto se la Natura, nonostante la sua bellezza, non dà alcuna consolazione anzi, ci ricorda la sua sostanziale indifferenza alle nostre pene.

Re: Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 07/01/2022, 12:54
da Eleonora2
"Namio Intile" post
Grazie per le riflessioni, Fausto; e a Eleonora: non sono un poeta, né potrei mai esserlo. Ho provato a selezionare immagini in traballanti versi, più prosa sostiene Fausto, ecco tutto. Non so se artefatta, con un segno negativo, ma costruita sì, col tentativo di dispiegare una riflessione intima su ciò che siamo e abbiamo davanti facendo i conti con la mia finitudine e la mia insensatezza nel finale. Che mi è servito d'aggancio al titolo.


non mi sono spiegata bene io. Tu sei bravo, nella prosa come nella poesia. Avrei dovuto usare il termine costruita. Alla prossima!

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Inviato: 09/01/2022, 9:05
da Messedaglia
Una delle poesie più belle, almeno a mio parere, tra quelle iscritte a questa gara. Le immagini sono profonde e coinvolgenti, e rendono molto bene le sensazioni tormentate che si dibattono nell’animo dell’autore. Qual è il significato della seguente strofa: “Il focolare domestico nutre l’uccellino che vorrebbe moversi insieme agli astri”? Non sono sicuro di averne colto il senso. Colgo una struttura di fondo del componimento, mi piacerebbe, se possibile, anche avere una breve spiegazione della metrica applicata. Giusto per unire l'utile al dilettevole. Voto 5.

Re: Commento

Inviato: 09/01/2022, 11:12
da Namio Intile
Messedaglia ha scritto: 09/01/2022, 9:05 Una delle poesie più belle, almeno a mio parere, tra quelle iscritte a questa gara. Le immagini sono profonde e coinvolgenti, e rendono molto bene le sensazioni tormentate che si dibattono nell’animo dell’autore. Qual è il significato della seguente strofa: “Il focolare domestico nutre l’uccellino che vorrebbe moversi insieme agli astri”? Non sono sicuro di averne colto il senso. Colgo una struttura di fondo del componimento, mi piacerebbe, se possibile, anche avere una breve spiegazione della metrica applicata. Giusto per unire l'utile al dilettevole. Voto 5.
Grazie per il passaggio. Sulla struttura metrica ne ho da imparare. Volevo farla tutta con endecasillabo, ma non ci sono riuscito. E quindi ho ripiegato su di una struttura mista. Quanto a quel verso ho pensato a quando ero piccolino e guardavo (aspiravo) le stelle con una sorta di nostalgia.
Un caro saluto

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Inviato: 11/01/2022, 14:07
da Fabiana La Rosa
Questa poesia mi è piaciuta davvero tanto. Mi è piaciuto il ritmo, spezzato, mi sono piaciute le immagini evocate, molto concrete, sembra quasi di averle davanti mentre si scorrono i versi. Mi è piaciuto anche il linguaggio, ricercato ma delicato. Complimenti!

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Inviato: 21/01/2022, 21:17
da Roberto Bonfanti
Trovo molto belle le immagini e il contrappunto, anche ritmico, delle parole chiave che hai isolato nelle strofe sciolte.
Mi sembra di cogliere un senso di incomunicabilità, soprattutto in quella risposta che non arriva e nella chiosa finale, rivolta a quello sconosciuto che forse - sbaglio? - è l'autore stesso.
Livello molto alto, Namio.
P.s. - ora so che quell'arbusto con le bacche rosse si chiama lentisco.

Re: Commento

Inviato: 24/01/2022, 10:36
da Namio Intile
Roberto Bonfanti ha scritto: 21/01/2022, 21:17 Trovo molto belle le immagini e il contrappunto, anche ritmico, delle parole chiave che hai isolato nelle strofe sciolte.
Mi sembra di cogliere un senso di incomunicabilità, soprattutto in quella risposta che non arriva e nella chiosa finale, rivolta a quello sconosciuto che forse - sbaglio? - è l'autore stesso.
Livello molto alto, Namio.
P.s. - ora so che quell'arbusto con le bacche rosse si chiama lentisco.
Ciao, Roberto, grazie per le riflessioni, sempre appropriate. E non sbagli, lo straniero è il me stesso un po' sperduto e solitario impossibilitato a capire e a trovare pace.
Vorrei essere come quel pettirosso o quello stelo di lillà o persino quel lentisco, da queste parti a crescita spontanea, parte della macchia mediterranea, con palme nane mirto selvatico e ampelodesmeti. Più fai loro del male e più crescono rigogliosi.
Un caro saluto

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Inviato: 08/02/2022, 18:39
da Piramide
Poesia molto profonda ed emotiva. Ci sono dei piccoli dettagli che mi hanno fatto propendere per il 4 invece del 5. Principalmente sono la scrittura che, come qualcuno ha già fatto notare, mi pare un po’ troppo vicina alla prosa; poi forse avrei optato per una maggiore cura ai vocaboli, per evitare ripetizioni come la già evidenziata sabbia-sabbia. Ma la poesia, a mio avviso, deve essere 80% spontaneità e 20% revisione. E se è uscita così è giusto che rimanga così. L’obiettivo l’ha raggiunto: suscitare qualcosa nel lettore. Per questo, voto 4.

Commenti

Inviato: 23/02/2022, 7:04
da Macrelli Piero
Trovo difficile commentare una poesia perché di poesia non so nulla e quindi vado ad istinto. Formalmente mi sembra ottima e, a una lettura a alta voce, la sonorità convince. Ma come dici anche su altri componimenti, rimango perplesso dall' uso di metafore e immagini classiche e forse superate dalla realtà. Quanti di noi hanno mai visto un pettirosso, saprebbero disegnare un glicine?
Ma forse è un mio limite.

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Inviato: 23/02/2022, 9:23
da Domenico Gigante
Voto massimo, indubbiamente. Per me vera poesia. Niente affatto artefatta, ma giustamente curata nella sua naturalezza, come il giardino che curi e il lentisco con cui combatti.
Unico rimpianto quei pochi versi :
"Lo porto dentro di me e mi fa male vivere.
Aspetto una risposta,
che non arriva."
Risultano, a mio modestissimo giudizio, fuori luogo e poco curati.
Complimenti!

Re: Recitando i miei versi a uno sconosciuto

Inviato: 07/03/2022, 14:26
da Massimo Baglione
Blue090 ha scritto: 07/03/2022, 13:17 Questo componimento, per quanto notevole (colgo qui l’occasione per complimentarmi con l’autore), in cima alla classifica - oggi in data 7 marzo 2022 - scavalca il mio avendo 3 voti in meno e il 4% in meno di chi ha votato 5. Alla luce di questi numeri, non perché io ci vada troppo dietro… ma poiché trattandosi di una gara è comunque in ballo il primo posto, qualcuno mi può spiegare quest’incongruenza di media, non essendo la matematica un’opinione? Grazie.
Il voto finale, per Gare e GrandPrix, è frutto di una "media ponderata", la quale prende in considerazione la frequenza con cui sono stati dai i voti.
Per ogni testo c'è il resoconto delle formule matematiche con le quali il voto finale viene ricavato. Non so altro, la matematica non è esattamente il mio forte :-)
So solo che siamo arrivati a usare queste formule per ovviare ai limiti della media aritmetica, che non piaceva perché non forniva risultati soddisfacenti.
Riassumendo i due esempi di testi da te citati:

racconto 1 - voti: 5 5 5 5 5 5 4 4 3 3 3 2
media aritmetica (49 / 12 = 4,08)
Media ponedata:
peso del voto "5" (w5): 6 * 50% = 300
peso del voto "4" (w4): 2 * 16.67% = 33.34
peso del voto "3" (w3): 3 * 25% = 75
peso del voto "2" (w2): 1 * 8.33% = 8.33
media ponderata dei voti: [(5*w5)+(4*w4)+(3*w3)+(2*w2)] / (w5+w4+w3+w2) = 4,50.

racconto 2 - 5 5 5 5 4 4 4 4 4 3 3 3 2
media aritmetica (51 / 13 = 3,92)
media ponderata:
peso del voto "5" (w5): 4 * 30.77% = 123.08
peso del voto "4" (w4): 5 * 38.46% = 192.3
peso del voto "3" (w3): 3 * 23.08% = 69.24
peso del voto "2" (w2): 1 * 7.69% = 7.69
media ponderata dei voti: [(5*w5)+(4*w4)+(3*w3)+(2*w2)] / (w5+w4+w3+w2) = 4,10.