Ricordi

[Letylety]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

In questo tempo d’attesa

io vivo sospesa.

Aria leggera

è il mio silenzio.

Un dente spezzato

m’increspa il sorriso,

e raramente

s’illumina il viso,

dietro una mascherina

azzurro pallido.

Andata e ritorno,

andata e ritorno,

tra camera e cucina,

sfiorando una porta

chiusa con una chiave che non ho più.

Così cammino e cammino,

con tacchi a spillo

come una puttana di lusso.

Il campo dei ricordi

l’ho chiamato.

Sta dietro quella porta.

Un’immensa distesa di grano maturo,

e alberi di pesco

e vecchie querce.

Brevi lampi lo illuminano

e pioggia sottile ne innaffia le zolle.

Talvolta, all’improvviso,

intrufolandosi dal buco della serratura,

i ricordi arrivano impetuosi

a scoprirmi,

lasciandomi infreddolita e indifesa.

Sorrido e piango,

senza tempo.

E mi riparo,

come in sogno,

rimboccando un telo di stelle.

[Marino Maiorino]

Mi è difficile esprimere un voto o commentare perché siamo al cospetto di un vissuto troppo intimo per poter essere comunicato. "Ricordi" è il titolo giusto per questo componimento che non è solo autobiografico, ma anche per autoconsumo, e io sono una persona troppo riservata per voler entrare nei mondi altrui. "Permesso?", "Si può?" e, soprattutto, "C'è qualcuno?".
Anche tu, d'altronde, ci accogli sull'uscio: da qui si intravede poco di questi ricordi, solo qualcosa quando allunghiamo il collo.
Cominci con un metro "freddo" che si scioglie lentamente, perfezionandosi solo alla sesta e settima strofa, in ritardo (credo) rispetto al messaggio.
Verranno giorni migliori.

[Fausto Scatoli]

non so. la composizione non mi piace, mentre il contenuto è notevole.
probabilmente sono io che non riesco a recepire il messaggio tra le righe dell'autrice.
potrebbe essere un vissuto, quindi un fatto molto personale, ed esprimerlo non è mai semplice.

[Eleonora2]

Il testo, la poesia, mi è piaciuta,anche se, in un passaggio, mi ha ricordato una poetessa famosa. Autentica, intima e profonda. Hai tempo per diventare grande, artisticamente intendo. Esprimi le tue emozioni. Non importa il modo, complimenti. Alcune frasi, quelle riferite alla natura, sono ben riuscite. In questi momenti di chiusura dal mondo, si pensa alle proprie esperienze, o forse è così per me.

[Lucia De Falco]

È vero, questo componimento parte piano, lentamente. Inizialmente ha un tono lieve, ma dalla terza strofa sembra decollare. C'è il tema del ricordo, di un passato ormai perduto. Incuriosisce l'immagine della porta chiusa, di cui non si ha più la chiave. Non è chiarissima, ma anche questo , secondo me, è il bello della poesia: lasciare qualcosa tra detto e non detto, essere un po' ermetici quando si tratta di sentimenti.

[Roberto Bonfanti]

Sono d'accordo con chi dice che questa poesia attinga molto al personale.
Quello che arriva sono delle immagini un po' frammentarie, alcune molto suggestive: la campagna nella pioggia, il cielo stellato come coperta.
Tutto il tono concorre a evocare un vago malessere esistenziale, soprattutto quella porta chiusa, dietro la quale si celano ricordi e rimpianti.
Nel totale l'ho apprezzata.

[Piramide]

La poesia credo che nel complesso si lasci tranquillamente leggere e perciò il mio voto è 3. Ma non mi sento di dare di più. Sicuramente l’intento è notevole ma ho trovato la poesia debole in ritmo, e in questo sono d’accordo con Francesco Pino per quanto riguarda le rime, e debole anche per quanto riguarda il linguaggio. Credo possa essere rivista. Un saluto!

[Domenico Gigante]

Talvolta non è solo difficile esprimere un giudizio, ma non è neanche desiderabile. Certe poesie sono come stanze segrete precluse ai profani e in cui dovrebbe entrare solo l'autore. Questa tua lirica è autentica e personale: un luogo che non ho il coraggio di spiare dal buco della serratura. Mi limito a sentire un'eco lontana. Complimenti!