De fallarum orationem
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Re: De fallarum orationem
Come "1" ti ho messo "Pessimo".
Libero di modificarlo, purché siano 5, e che le descrizioni siano omologhe a:
1 - non mi piace affatto
2 - mi piace pochino
3 - si lascia leggere
4 - mi piace
5 - mi piace tantissimo
Re: De fallarum orationem
Al "pessimo" ci avevo pensato anch'io, dato che il testo è veramente pessimo, volendo io per primo disabilitare il senso dell'umorismo (ammesso che qui non sia l'unico ad averlo, naturalmente). Tuttavia come voto minimo preferisco l'alternativa "per niente" (in risposta a "ti è piaciuto?"). Pertanto modifico.Massimo Baglione ha scritto: ↑30/06/2022, 15:25 I voti devono essere 5.
Come "1" ti ho messo "Pessimo".
Libero di modificarlo, purché siano 5, e che le descrizioni siano omologhe a:
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2 - mi piace pochino
3 - si lascia leggere
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Re: Commento
Infatti con i vocaboli inventati ho dato un colpo di grazia già in partenza: "una cosa inesistente (preànfasi) comporta una cosa inesistente (... emògule)". Mi pareva giusto che sin dalla prima frase non si dovesse capire nulla Grazie per il tuo commentoFraFree ha scritto: ↑30/06/2022, 18:49 Un testo riuscitissimo! è così infarcito di nonsense che, non sensatamente, mi sono chiesta: che senso può avere questo nonsense? Avendo fatto, poi, un commento più insensato di quanto lo sia lo scritto, mi rispondo: un nonsense al giorno toglie il medico di torno! Ti do un 3 per i neologismi!
Re: Commento
Viva l'humourBravoautore ha scritto: ↑02/07/2022, 13:26 Dal punto di vista semantico
obliterante, il significato trascendentale jetta quello significante.Questo porta a una visione ottimistico surreale apparentemente folle ma sostanzialmente
accettabile se non rivendibile.
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Commento
PS E' palesemente falso che "l'Io trascendentale sia di chiara visione marxista"
Re: Commento
Grazie mille per il tuo commento colto. Molto apprezzatoDomenico Gigante ha scritto: ↑09/07/2022, 11:28 Caro Blue! La serietà del tuo lavoro appare inequivocabile. Sebbene si tratti di un trattato sulla fallacia racconta molte verità sul linguaggio. Lo sdoppiamento operato dalla tua ricerca sperimentale tra sintassi formale e semantica contenutistica rende evidentemente chiaro come all'interno di uno stile (in questo caso medico-accademico-retorico) è possibile creare un'ontologia perfettamente funzionante dal punto di vista sintattico ed efficace da quello stilistico, generando una sensazione di senso (un po' come il puffare dei puffi). Evidentemente anche la metafora opera nel creare un senso lì dove senso non c'è, come del resto evidenzia Aristotele. Sembra, dunque, che per comprendere un testo, o il significato di una parola, si abbia bisogno di una ontologia soggiacente. E tale ontologia può essere creata dalla metafora, in congiunzione con sintassi e stile, all'interno di un linguaggio culturalmente dato, contribuendo a produrre senso da una combinatoria, analogia e convenienza dei termini. Pertanto il testo non è materia di mera imitazione, ma di invenzione. In tal senso i mezzi linguistici, per rozzi e ingenui che siano, sono la creazione locale di un'ontologia e di una porzione di conoscenza rilevante ai fini di un determinato universo di discorso. Complimenti!
PS E' palesemente falso che "l'Io trascendentale sia di chiara visione marxista"
Beh, certo che l'Io trascendentale non è di visione marxista, trattandosi di un'insalata di testo che si basa principalmente sulla disconnessione Forse potrà sembrare difficile scrivere un testo così, ma appunto... basta mettere insieme un po' di argomenti, parti del discorso e collegarli senza logica, solo sintatticamente con l'innesto di esagerazioni, invenzioni, aggiunte solo riempitive e inutili precisazioni (ad esempio, qui i millesimi nelle cifre, "sassone" invece di semplicemente "tedesco"... e il "turcomanno", che fra l'altro ricorda la razza di cavallo).
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Re: Commento
Secondo me non è così facile. Richiede cmq una capacità di giocare in modo creativo con il linguaggio e di padroneggiare uno stile.Autore ha scritto: ↑12/07/2022, 11:48 Grazie mille per il tuo commento colto. Molto apprezzato
Beh, certo che l'Io trascendentale non è di visione marxista, trattandosi di un'insalata di testo che si basa principalmente sulla disconnessione Forse potrà sembrare difficile scrivere un testo così, ma appunto... basta mettere insieme un po' di argomenti, parti del discorso e collegarli senza logica, solo sintatticamente con l'innesto di esagerazioni, invenzioni, aggiunte solo riempitive e inutili precisazioni (ad esempio, qui i millesimi nelle cifre, "sassone" invece di semplicemente "tedesco"... e il "turcomanno", che fra l'altro ricorda la razza di cavallo).
Re: Commento
Infatti ho detto che non è difficile, non che è facile. Quindi difficoltà media, almeno secondo me.Domenico Gigante ha scritto: ↑12/07/2022, 12:23 Secondo me non è così facile. Richiede cmq una capacità di giocare in modo creativo con il linguaggio e di padroneggiare uno stile.
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commento
una citazione famosa che crea una storia non storia, che però è piacevole da leggere. Non bisogna mai trascurare le forze elettromotrici, quello è poco ma sicuro.
In bocca al lupo a rileggerti.
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Re: Commento
Grazie mille. Anche tu sei simpatica
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Un'insalata di testo e la costruzione di un discorso assurdo, credo quia absurdum, l'assenza del nonsense nella rivoluzione del non senso, l'assurdità alla ricerca che nell'essenza dell'existentia adocchia la sua ontologia ontica senza trovarla.
Ecco, lo devo ammettere, il non senso lo apprezzo sul limitare della non partecipazione che dimostra una meditazione e sensibilittà fuor dal comune. Pur tuttavia Evitare come Esserci, esserci come realtà apofantica che si realizza nella manifestazione di ogni enunciazione, vera o sbagliata,sensata o meno.
Il non senso abbraccia ogni aspetto istorico della fenomenologia dell'apparire.
Il voto non può che seguire, essere conseguente al mio tuo non discorso, il quale non può esser privo di senso se vuole essere un discorso.
Ad maiorem
Voto altissimo.
Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 18 - Brividi a Natale
A cura di Mastronxo.
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