Il professore
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innanzitutto ti faccio i complimenti per il coraggio di aver scelto un argomento alquanto spinoso, che potenzialmente
potrebbe creare un putiferio...
Il racconto descrive con la tua consueta ironia (velata ma non troppo), senza sfociare nel banale o, peggio ancora, nel retorico (il rischio era bello grosso), le sfaccettature di una situazione (purtroppo ancora in divenire) caratterizzata da complotti, professoroni che parlano nei talk show, aziende farmaceutiche che sono la nostra salvezza o la nostra condanna a seconda di chi guarda il problema. In sintesi, sei riuscito a mostrare le svariate sfumature di grigio che tanta gente, schierata sul fronte del bianco o del nero, non riesce proprio minimamente a distinguere. Piaciuto.
Re: Commento
Sul dialetto siciliano chiedo venia a Namio, al quale mi rivolgo per eventuali errori. Per quanto riguarda il resto, spero che sia ormai chiaro a tutti che la gestione delle (cosiddette) emergenze abbia abbandonato la politica, per abbracciare la zootecnia.FraFree ha scritto: ↑01/10/2022, 16:20 Il tratto del racconto è ironico, ma credo sia più una sorta di denuncia, su come affrontata e gestita la pandemia dalle istituzioni, che una parodia. Spesso, anch'io scrivo racconti o poesie di denuncia, trovo sia importante, ma questa tua mi rende perplessa, in quanto penso che non si abbiano elementi certi, compreso i dati scientifici, per poter affermare una determinata cosa o il contrario. Il racconto non mi è dispiaciuto, ho gradito molto i dialoghi in dialetto siciliano, ma per quanto detto sopra non mi ha convinto pienamente.
Un saluto
Re: Commento
Ciao, Messedaglia. Il fatto che Adalberto Maria sia stato eletto a furor di popolo in un collegio sicuro mi conferma il pensiero di Verdoux. Il problema è che alla plebe non è più neppure permessa la dissidenza, e Lorsignori si guardano bene dall'usare auto scoperte.Messedaglia ha scritto: ↑01/10/2022, 14:11 Ciao Andr60,
innanzitutto ti faccio i complimenti per il coraggio di aver scelto un argomento alquanto spinoso, che potenzialmente
potrebbe creare un putiferio...
Il racconto descrive con la tua consueta ironia (velata ma non troppo), senza sfociare nel banale o, peggio ancora, nel retorico (il rischio era bello grosso), le sfaccettature di una situazione (purtroppo ancora in divenire) caratterizzata da complotti, professoroni che parlano nei talk show, aziende farmaceutiche che sono la nostra salvezza o la nostra condanna a seconda di chi guarda il problema. In sintesi, sei riuscito a mostrare le svariate sfumature di grigio che tanta gente, schierata sul fronte del bianco o del nero, non riesce proprio minimamente a distinguere. Piaciuto.
https://www.youtube.com/watch?v=bxhAjHb_SMU
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- Staiu mali, haju aviri preso u virus. M'ammalai, app' a pigghiari 'u virus.
- Quale virus?
- Ma comu, quali? U virus zeta, ni parlavano assira a la tv… Comu, quali? Lu virus zzeta, ni parrava assira 'a tivvù.
- Tano, è meglio se leggi, la tv fa male.
Gaetano si arrabbiò di brutto: - Si 'n minchia, fammi parrari cu lu giudice Li Causi. Sii 'na facci ri minchia, a' parrari cu lu giudici Li Causi.
- Nun ni potevo cchiù do' mali, professò. Mali a la panza, a la tìesta, e nun riesco a rispirari beni. Haju preso u virus, vìeru?
'Unni putìa cchiù, prufissuri. Mi doli la panza, la testa, e rispiru mali. Pigghiavi 'u virus, mi ricissi 'a verità.
- È u abbanniatu vaccino? È lu vaccinu di cui si vannìa?
- Esatto, Tano. Con questo, sei tranquillo.
- Grazie, grazie, professò. prufissuri - mormorò il galeotto, finalmente soddisfatto. E poi: - Volete sapiri 'na cùosa divertente, professò? 'A vuliti sàpiri 'na cosa divertenti, prufissuri?
- Ma certo, Tano, dimmi.
- Mi chiamavano professore macari a mia, quannu lavoravo pi i famiglie. Quannu travagghiava pa' famigghia mi canuscianu comu 'u prufissuri. Era l'nciuria mia.
- Ah, sì? E cosa facevi?
- Facevo scomparire i morti. Li scioglievo, ed ero diventato accussì bravu che mi chiamavano professò, comu a vuatri. - per un attimo, lo sguardo si fece meno vacuo, forse rimembrando quei momenti. Facìa scumpariri i mortammazzati. Sciugghiuti. Accussì bravo addiventai chi mi ricianu comu a Vossia: prufissuri.
Senza dire nulla, e con un sorrisetto di circostanza, Bassi lo salutò e uscì dall’infermeria.
Li Causi lo intercettò: - Allora, tutto a posto?
- Sì, signor giudice, non tema: parlerà. - lo rassicurò il medico.
Quanto al racconto è una sorta di parodia degli ultimi eventi pandemici surclassati dalle note vicende belliche. Si passa da un'emergenza all'altra, da una crisi all'altra. Io non sono affatto meravigliato, ormai mi chiedo solo quale sarà la prossima evenienza, da cui non nascerà un nuovo assetto, come il termine richiederebbe, ma ne uscirà rafforzato quello vecchio. L'assetto repressivo della medicina moderna è nell'ordine delle cose purtroppo. L'ospedale come il modo di gestire le cure è un po' figlio del carcere, dell'internamento, dell'isolamento, e il modo di vedere chi rifiuta la cura somiglia a vecchi atteggiamenti ideologici in cui è la diversità di pensiero e di azioni il vero nemico dell'ordine costituito. Sto leggendo un saggio di Michel Foucault che ti potrebbe essere utile al proposito: Storia della Follia. È un saggio sulla medicalizzazione della malattia, tra l'altro, con tutte le conseguenze di cui ti sei lamentato.
Nondimeno, che vuoi fare? Io mi sono vaccinato tre volte, ma sono francamente indeciso e scettico sulla quarta. Ma fare professione di dubbio su certi argomenti pare oggi rasentare il fatto illecito.
Buon racconto, Andr, sei sempre sulla notizia.
E sulla Russia che verrà spazzata via, che mi dici?
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Sicuramente Foucault, riprendendo negli anni '70 il concetto di biopolitica, c'aveva visto giusto: il potere ha accesso alla vita delle persone e le può condizionare al punto di obbligarle a fare qualunque cosa, pur di non subire conseguenze rovinose (come non poter più lavorare). E i pochi che non accettano l'imposizione, non possono che essere considerati pazzi, devianti, criminali. I medici dunque diventano poliziotti, in grado di decidere chi è in grado di poter vivere libero, e chi no (a partire dai propri colleghi recalcitranti). In questo quadro, le "prove scientifiche" diventano opzionali: sono accettate solo quelle che si attagliano a un'agenda data, a priori, da poteri opachi.
Sulla (quarta!) vaccinazione ti posso solo dire ciò che dicono in tanti: il vaccino è diretto contro un virus che non esiste più, visto che i corona virus sono dei veri discoli, e mutano molto velocemente, molto più velocemente dell'ultimo vaccino sviluppato. Una manna, per le Wanna Marchi di Bigpharma.
Sulla Russia, temo che prima saremo spazzati via noi europei.
Saluti, e a rileggerti sempre con piacere
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Già il Temporeggiatore, proconsole del figlio a Suessola durante la guerra annibalica, calmò gli animi degli ufficiali che volevano punire esemplarmente Dasio Altinio, supremo magistrato di Argirippa, che dopo Canne era passato ai Cartaginesi e poi, vedendo che Roma si riprendeva, voleva tornare a fare affari coi romani. "Se è possibile lasciare l'alleanza con Roma, ma non tornarvi, non credete che presto tutta l'Italia sarà stretta da patti di alleanza con Annibale?" osservò. Realpolitik at its best.
La storia è lunga, ma persino durante il nazismo ci sono stati personaggi ebrei che, per il vantaggio del Terzo Raich, si sono visti dire: "Siamo noi che decidiamo chi è ebreo e chi no". Alle volte le cose sbagliate hanno effetti positivi.
Quindi, tutt'altro che fantasia, e anche ben resa.
Sul vaccino zeta non voglio commentare. È qui portato a un estremo ciò che abbiamo vissuto col Covid, ma ci sono notevoli spunti di discussione (tra i quali, il "dato inequivocabile" fornito dalle farmaceutiche. Purtroppo noi non sappiamo a chi o cosa credere).
Su tutti, però, spicca la figura del "professore". Questo credo che non l'hai caratterizzato abbastanza, perché è uno di noi che si trova in un punto critico della storia. Dovremmo essere tutti migliori professori, migliori persone.
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Re: Commento
La chiave del racconto è nella frase di Verdoux, per questo ho messo a confronto il professore "vero" con quello nominato per meriti acquisiti. Sta al lettore decidere quale sia il maggiore criminale e, come ultima constatazione, posso solo dire che la Legge non va quasi mai a braccetto con la Giustizia.Marino Maiorino ha scritto: ↑22/10/2022, 9:48 Tutt'altro che fantasia, in questo racconto crudo e crudele, dove i cittadini sono numeri, non persone, che si possono sacrificare sull'altare del bene superiore, e si spera di avere sempre alla guida di un Paese chi sappia qual è, questo bene superiore. Noi sopravvissuti a questa "prova" (senza voler entrare nel merito) ci permettiamo di scriverne racconti di fantasia.
Già il Temporeggiatore, proconsole del figlio a Suessola durante la guerra annibalica, calmò gli animi degli ufficiali che volevano punire esemplarmente Dasio Altinio, supremo magistrato di Argirippa, che dopo Canne era passato ai Cartaginesi e poi, vedendo che Roma si riprendeva, voleva tornare a fare affari coi romani. "Se è possibile lasciare l'alleanza con Roma, ma non tornarvi, non credete che presto tutta l'Italia sarà stretta da patti di alleanza con Annibale?" osservò. Realpolitik at its best.
La storia è lunga, ma persino durante il nazismo ci sono stati personaggi ebrei che, per il vantaggio del Terzo Raich, si sono visti dire: "Siamo noi che decidiamo chi è ebreo e chi no". Alle volte le cose sbagliate hanno effetti positivi.
Quindi, tutt'altro che fantasia, e anche ben resa.
Sul vaccino zeta non voglio commentare. È qui portato a un estremo ciò che abbiamo vissuto col Covid, ma ci sono notevoli spunti di discussione (tra i quali, il "dato inequivocabile" fornito dalle farmaceutiche. Purtroppo noi non sappiamo a chi o cosa credere).
Su tutti, però, spicca la figura del "professore". Questo credo che non l'hai caratterizzato abbastanza, perché è uno di noi che si trova in un punto critico della storia. Dovremmo essere tutti migliori professori, migliori persone.
Grazie della lettura, e della storia sulla realpolitik in età romana: duemila anni, praticamente un soffio. Dasio Altinio for president.
Re: Il professore
Purtroppo in questo periodo sono in difficoltà: abituato a scrivere racconti distopici, mi è difficile pensare a storie di questo tipo, quando se ne sta vivendo una. Allora l'unico registro possibile è il sarcasmo.
Grazie della lettura
Re: Commento
Quanto a complottismi, nei miei racconti non è dilagante ma tracima a livello alluvionaleBladeRunner ha scritto: ↑25/10/2022, 14:47 Il tema non mi piace per niente. Complottismo dilagante, facili luoghi comuni, trama ovvia.
In compenso, dal punto di vista stilistico, non vedo grossi problemi. Quindi devo dare la sufficienza. Sono curioso di leggere qualcos'altro scritto da te.
Permettimi però un'osservazione: fino a qualche anno fa, il complottista ordiva i complotti, non li denunciava (a torto o a ragione); l'inversione del significato è avvenuto, certo non a caso, soprattutto dopo l'11 settembre 2001, e da parte di media sempre più allineati a dare una e una sola versione dei fatti. L'importate è non farsi mai domande e, soprattutto, non darsi mai risposte lontane dalla versione ufficiale.
Grazie del commento
- Laura Traverso
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Re: Commento
Grazie mille per i complimenti. Purtroppo, l'argomento è "divisivo" (si dice così?), poiché per due anni i cittadini sono stati sottoposti a un'immersione totale H24x7 in una sola narrazione (si dice così?) pervicace e totalizzante da parte delle televisioni governative (tutte) e dei giornali governativi (tutti, tranne uno). A questo punto, c'è da stupirsi che almeno qualcuno ne sia rimasto, è il caso di dirlo, immune. Gli ultimi provvedimenti del nuovo governo sono un cerotto, pronto ad essere tolto appena se ne ripresenterà l'occasione. Ci saranno sempre celle vuote, in attesa di essere riempite.Laura Traverso ha scritto: ↑01/11/2022, 22:55 Caspita... Complimenti! Con il tuo stile unico e ironico di raccontare hai evidenziato al meglio la situazione attuale, che invece è supportata da documentazioni scientifiche internazionali in merito a quanto hai raccontato (bello il discorso delle seggiole, imbottite e comode per coloro che caldeggiavano il sistema, e dure e, se avessero potuto pure irte di chiodi appuntiti, per chi tentava di dare un'opinione scientifica differente). Nonostante ciò c'è chi non vuole vedere... perché non è affatto facile ammettere di essere stati vittime di un grande inganno. Ma adesso i "coperchi" stanno saltando e resta, per chi non vuole vedere, solo la possibilità di attaccarsi agli specchi... In troppi e troppo giovani, continuamente e giornalmente, fanno ormai la fine di Gaetano Scanna, basta leggere i giornali, e ascoltare le notizie (magari non dalle stesse fonti di chi ha così tanto martellato il cervello con l' indegna pubblicità...). A parte l'ammirevole argomento coraggioso, il testo è scritto bene, è scorrevole, divertente e... veritiero. (Spassosi e significativi i nomi scelti per i personaggi del racconto). Massimo dei voti. Bravo!
Un saluto
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Re: Commento
Ciao Andr60, sì sì, si dice anche così "divisivo", e anche in ciò hanno centrato l'obiettivo, ossia quello di creare delle divisioni, appunto. Sì, e anche unica narrazione o "pensiero unico" che dire si voglia, si dice... unica narrazione a cui siamo stati sottoposti per ben due anni... Oh, però non sono pochi coloro che ne sono rimasti immuni... più di quanto si possa immaginare, credimi. Ora (e da un po', ma non da molto) c'è un Tg (ore 13,30 e 20) che non è allineato, non faccio menzione qui, ma sono certa che mi capirai, come ci capiamo, penso, anche sul nome di quell' unico giornale (qui in Italia) che non fa sconti... e sul quale è tutto ben documentato. Sono assai consapevole che il cerotto messo dall'ultimo governo sia assai precario e pronto a essere tolto alla prima occasione. Comunque qualcosina, rispetto al passato, è stato fatto, probabilmente un po' di "fumo negli occhi" come si suol dire... staremo a vedere. CiaoAndr60 ha scritto: ↑02/11/2022, 9:27 Grazie mille per i complimenti. Purtroppo, l'argomento è "divisivo" (si dice così?), poiché per due anni i cittadini sono stati sottoposti a un'immersione totale H24x7 in una sola narrazione (si dice così?) pervicace e totalizzante da parte delle televisioni governative (tutte) e dei giornali governativi (tutti, tranne uno). A questo punto, c'è da stupirsi che almeno qualcuno ne sia rimasto, è il caso di dirlo, immune. Gli ultimi provvedimenti del nuovo governo sono un cerotto, pronto ad essere tolto appena se ne ripresenterà l'occasione. Ci saranno sempre celle vuote, in attesa di essere riempite.
Un saluto
- Alberto Marcolli
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Commento Il professore
“risvolti Adalberto Maria” --- risvolti, Adalberto Maria
dei nuovi preparati di ingegneria genetica preparati --- preparati … preparati
“democratico e che vuole essere un faro” – toglierei la e – democratico, che vuole essere un faro
“finirà nel posto che merita, finalmente!” --- finirà … finalmente
“il medico; infarto fulminante, aveva diagnosticato il medico” --- medico --- medico
Questo periodo dovrebbe essere separato da virgole, o meglio da punti.
“Certo, era un peccato, l’ergastolano era così grato di aver recuperato la salute che stava confessando di aver fatto scomparire decine di persone per conto di numerose famiglie mafiose che finalmente avrebbero potuto essere accusate, e invece… sarebbe stato per un’altra volta.”
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità,” – incrociamo le dita!
Non ho trovato in questo racconto un vero messaggio, a meno che non sia questo:
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità, ovvero”: Governo nuovo… vita nuova!
Dobbiamo iniziare a preoccuparci anche noi italiani?
Voto dal 3 al 4. Arrotondo al 4
Secondo me ci dovrebbero essere almeno otto scelte di voto. Cinque sono troppo poche
Re: Commento Il professore
Sulle cinque opzioni sono parzialmente d'accordo: se si passasse ai voti, la votazione in decimi sarebbe quella più adatta, però tramutarla in giudizi diventa complicato.Alberto Marcolli ha scritto: ↑06/11/2022, 20:18 Non ho trovato refusi.
“risvolti Adalberto Maria” --- risvolti, Adalberto Maria
dei nuovi preparati di ingegneria genetica preparati --- preparati … preparati
“democratico e che vuole essere un faro” – toglierei la e – democratico, che vuole essere un faro
“finirà nel posto che merita, finalmente!” --- finirà … finalmente
“il medico; infarto fulminante, aveva diagnosticato il medico” --- medico --- medico
Questo periodo dovrebbe essere separato da virgole, o meglio da punti.
“Certo, era un peccato, l’ergastolano era così grato di aver recuperato la salute che stava confessando di aver fatto scomparire decine di persone per conto di numerose famiglie mafiose che finalmente avrebbero potuto essere accusate, e invece… sarebbe stato per un’altra volta.”
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità,” – incrociamo le dita!
Non ho trovato in questo racconto un vero messaggio, a meno che non sia questo:
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità, ovvero”: Governo nuovo… vita nuova!
Dobbiamo iniziare a preoccuparci anche noi italiani?
Voto dal 3 al 4. Arrotondo al 4
Secondo me ci dovrebbero essere almeno otto scelte di voto. Cinque sono troppo poche
Governo nuovo... vita vecchia: il "pilota automatico" è sempre in funzione, e ci guida dritto verso il baratro. Preparate il paracadute.
Grazie del commento, saluti
Re: Commento
Caro Francesco, è vero che di questi tempi (forse da sempre) è difficile distinguere il vero dal falso, ma un criterio infallibile è "follow the money" come dicono gli anglosassoni. In altre parole: chi esprime un'opinione ci guadagna o ci perde, per il fatto di esprimerla?Francesco Pino ha scritto: ↑11/11/2022, 9:27 Bravo Andr60, un racconto scritto bene e interessante.
L'argomento trattato è un vero e proprio invito a lanciarsi in opinioni personali...che dirti? I complotti esistono e uccidono, ma non li trovi su YouTube o Facebook. Fu un complotto a portare Pinochet al potere, fu un complotto a uccidere Kennedy. L'ingresso degli USA nella guerra del Vietnam fu "complottato" attraverso l'incidente del Golfo del Tonchino. Falcone e Borsellino furono vittime di un probabile c: omplotto fra stato e mafia.
Te li immagini i portatori delle verità a gridare "non cielo dicono! Lo stato è la mafia si stanno mettendo d'accordo per ammazzare i giudici!" Te li immagini a dire "attenzione la fialetta che ci sta facendo vedere Colin Powell contiene acqua, non antrace. Vogliono far cadere Saddam in un complotto!" Io no.
Poi, quando leggo che Macho96 dà del ciarlatano a Piero Angela non mi è difficile scegliere da che parte cercare la verità.
Voto 4
A proposito di P. Angela, pensi che sarebbe rimasto alla Rai per 50 anni se avesse fatto programmi in contro tendenza rispetto alle opinioni ufficiali spacciate per la Scienza? In qualità di uno dei fondatori del Cicap, ha poi iniziato a occuparsi dei truffatori, maghi e ciarlatani vari, in seguito stranamente è passato a combattente contro le fake news, in simultaneità alla tendenza dei governi a evitare la diffusione di notizie che contraddicessero la loro versione dei fatti: ultima in ordine di tempo, la "narrazione" sulla pandemia e successiva vaccinazione a tappeto a cani&porci. Tuttavia i P. Angela di turno vinceranno sempre, finché ci sarà gente contenta di farsi la quinta (sesta? Settima?) dose di un vaccino inutile.
Grazie del commento, saluti
Re: Commento
Carissimo, P. Angela è stato dipendente RAI per decenni, in altre parole era tutt’uno con l’azienda di stato, ovvero col governo in carica in quel momento. Ciò significa che è stato il portavoce dei desiderata di tutti i direttori RAI, in perfetta concordanza con la visione che volevano offrire al volgo ignorante, desideroso di abbeverarsi alla fonte della sapienza, grazie al sacerdote che rendesse comprensibile il messaggio.BladeRunner ha scritto: ↑11/11/2022, 12:01 Ecciai raggione, non cello voliono dire!!! Come non riconoscere in Angela un servo di partito, un buffone di corte, un infido servente dei poteri forti a discapito della povvera ggente!!!! E io, demente, che, quando mi sono laureato, ho ringraziato pubblicamente quel vecchietto pacato, per aver infuso in me il piacere della scoperta e della ricerca scientifica. Quanta, quanta tristezza.
Oltre alla scienza, ricordo anche il programma Quark Economia, che aveva come consulenti due “studiosi neutrali” come Carli e Padoa Schioppa. E tralascio le sue esternazioni degli ultimi due anni, per carità di patria.
Non nego affatto che invogliò molti ragazzi a intraprendere studi scientifici per diventare tecnici, ricercatori o scienziati. Ciò che gli rimprovero è ben altro; Angela dichiarò a più riprese di essere orgoglioso di lavorare per un servizio pubblico come vuole (voleva) essere la Rai. Ebbene, scopo principale di un servizio pubblico dovrebbe essere quello di formare cittadini consapevoli della realtà in cui vivono. E in questa realtà la scienza non è un monolite privo di dubbi con scritto alla sommità la parola Verità, per cui chi lo mette in dubbio viene trattato come un miscredente (per coincidenza, l'atteggiamento di questi due anni della "Scienza ufficiale" per tutti i critici verso il vaccino salvifico). Una visione tipicamente neo-positivista, che si combina perfettamente col neo-liberismo economico che ha trasformato gli scienziati in manager o, peggio, in manovali tesi non al benessere dell'umanità bensì a quello degli azionisti delle corporations.
Come epitaffio, ci starebbe bene che “Fu il Bruno Vespa della divulgazione scientifica”.
La Gara 9 - Un racconto per un cortometraggio
A cura di Alessandro Napolitano.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 41 - Tutti a scuola!
A cura di Antonella Pighin.
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Gare letterarie stagionali - annuario n° 1 (2018 - 2019)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Angelo Ciola, Aurora Gallo, Ida Dainese, Carlo Celenza, Carol Bi, Daniele Missiroli, Draper, Edoardo Prati, Fabrizio Bonati, Fausto Scatoli, Gabriele Ludovici, L.Grisolia, Laura Traverso, Liliana Tuozzo, Lodovico, Marco Daniele, Namio Intile, N.B. Panigale, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Seira Katsuto, Selene Barblan, SmilingRedSkeleton, Stefano Giraldi Ceneda, Teseo Tesei, Tiziano Legati, Tiziana Emanuele.
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Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 280 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.