Ti lascio una storia
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Ti sei preso tutto lo spazio necessario per svolgere un racconto non proprio cortissimo, ma ne è valsa la pena, incluso il passaggio di testimone, in realtà 4 racconti in uno... Wow!
E poi proporlo qui: un racconto sugli scrittori e sul rapporto tra scrittore e opera...
E la bambina che chiude con un racconto che pare descrivere sé stessa e al tempo stesso la unisce attraverso i fulmini allo scrittore...
Bello, bello, bello!
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Re: Commento
Marino Maiorino ha scritto: ↑05/10/2022, 18:34 Bellissimo!
Ti sei preso tutto lo spazio necessario per svolgere un racconto non proprio cortissimo, ma ne è valsa la pena, incluso il passaggio di testimone, in realtà 4 racconti in uno... Wow!
E poi proporlo qui: un racconto sugli scrittori e sul rapporto tra scrittore e opera...
E la bambina che chiude con un racconto che pare descrivere sé stessa e al tempo stesso la unisce attraverso i fulmini allo scrittore...
Bello, bello, bello!
Grazie mille davvero per il voto e il bellissimo commento, devo aggiungere i miei ringraziamenti a Alberto Marcolli che mi ha consigliato e aiutato a rendere una storia complessa ben rifinita. I miei ringraziamenti vanno a tutti, te compreso Marino, quelli che finora mi hanno dato una mano a migliorare.
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Re: Commento
Grazie mille sia per il voto che per il commento, in bocca al lupo per la gara.BladeRunner ha scritto: ↑08/10/2022, 15:00 Buon giorno.
Un bel metaracconto. I livelli si incastrano bene, i dialoghi sono efficaci, lo stile asciutto.
Personalmente avrei preferito un po' di virgole in più, qua e là, ma il buon costrutto e la corretta grammatica rendono piuttosto scorrevole il tutto.
Ho solo qualche dubbio. Ad esempio: nel momento in cui il ragazzo restituisce il portafoglio all'uomo, non riesco a capire bene quanto viene offerto come ricompensa.
Il finale: Marino dice che si tratta del racconto della bambina, io pensavo, invece, che fosse un racconto che lo scrittore riesce nuovamente a mettere nero su bianco per i suoi libri. Forse un'impaginazione migliore potrebbe aiutare.
Il racconto della bimba è forse un p' troppo perfetto, per la giovane età.
C'è un refuso: "incendio" invece di "incendiò".
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Re: Commento
Grazie mille sia per il voto che il commento, si d'altronte il blocco spaventa tutti, sopratutto quando dura anni.Andr60 ha scritto: ↑17/10/2022, 17:17 E' capitato prima o poi a tutti gli scrittori: un momento di crisi creativa, l'orrore della pagina bianca. Nel caso del protagonista del racconto, una bambina riesce a sbloccarlo grazie alla freschezza e alla spontaneità della favola, ed è grazie a un'altra storia scritta in forma di favola che lo scrittore si ritrova. Il fatto di scambiarsi le storie, usando il quadro elettrico come cassetta postale, suggerisce un passaggio di testimone: forse la bambina diventerà una scrittrice sua volta, chissà...
Chissà, vedremo...
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Iniziamo dal sogno...
"Stanotte, dopo tante notti in cui ho vagabondato nella confusione, mi ritrovo nel deserto. Migliaia di serpenti di ogni colore mi scorrono di fronte come un fiume in piena. La sabbia è gelata, le stelle gocciolano il loro sciroppo latteo su di essa.
D'un tratto i serpenti smettono di fluire, sono compatti e pulsanti, come un corpo unico. Allungo le mani per accarezzarli, so che non mi morderanno, ma diventano polvere colorata appena le mie dita li sfiorano. Con le mani macchiate di ogni colore alzo gli occhi al cielo, le stelle adesso sono rosse e fumano come tizzoni. Sento che qualcosa opprime il mio torace, corro e provo ad urlare, ma la voce non esce.
Piango, le mani bruciano, la pelle tira.
La sabbia sparisce in un gigantesco gorgo, sotto di essa ci sono piante, poi delle strade in pietra e una città che non riesco a riconoscere. Il cielo ha smesso di bruciare, adesso le stelle sono diamanti. Sto meglio. Vedo in lontananza un tuono, fluttua sul suolo, è viola e brilla. Mi avvicino e lui scappa, lo rincorro e lui mi chiama, lo prego di fermarsi e lui finalmente ubbidisce, ma lo fa solo per salutarmi. Sparisce in cielo intrecciandosi e brillando. Io rimango a terra, stringo le braccia intorno al petto.
Mi sento solo, ho freddo, poi mi sveglio."
Sembra un flusso di coscienza (il quale deve poi far capo a qualcuno), ma in realtà è un sogno. E quindi chi lo racconta questo sogno? La voce narrante? Non è ben chiaro a mio avviso, perché qualcuno il sogno deve raccontarlo e chi legge lo deve capire.
Successivamente si inserisce la voce narrante, e ci siamo:
"Mi sento solo, ho freddo, poi mi sveglio.
Sono le cinque del pomeriggio, mi sveglio più o meno tutti i giorni a quest'ora. Cerco di dormire il meno possibile di notte, i pensieri mi assalgono e adesso non sono abbastanza forte da mandarli via.
"Non esiste un sogno perduto. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna cercare di trattenerne alcuno."
Fissando il soffitto della mia camera rimembro questa frase che per me è stata un comandamento, ma che adesso è solo memoria.
Adesso vivo la totale dispersione di me, la confusione mi ha portato a perdere ogni relazione che possa essere degna di questo nome. La confusione che mi impedisce di inseguire i miei sogni e di comprenderli, dato che ormai sono diventati consumismo.
Mi tiro su dal letto e penso alla mia immagine, quella che ho costruito negli anni e che sto proponendo e consumando, mi domando solo quanto questa immagine di me sia realmente attendibile, o solo artefatta e virtuale. Ma la verità è una sola, e io lo so. Non è possibile avere relazioni, obbiettivi e neppure inseguire i propri sogni se non si riesce più ad incontrare se stessi."
In seguito apri delle virgolette, le chiudi, rientra la voce narrante e poi di nuovo virgolette. Dentro le virgolette inserisci i pensieri del protagonista? Dovresti specificarlo, come dovrebbe altrimenti intenderlo il lettore?
"Non esiste un sogno perduto. Ogni sogno cede il posto a un sogno nuovo, e non bisogna cercare di trattenerne alcuno."
Giusto Herman, me lo ripeto, ma ora i sogni sono solo immagini che scorrono, e che non trattengo più. Mi vesto ed esco, vado in cerca dei miei anestetici.
Sono un vecchio scrittore, scaduto ma ancora osannato. Passo le mie serate nei bar letterari, lì posso bere senza pagare.
“Perché non me sono mai andato di qui?”
Mi chiedo poi chi sia questo Herman. Introduci un personaggio senza far capire, mi pare, chi egli sia e in quale rapporto sia col protagonista.
Inizia poi un'altra sequenza con la voce narrante e poi dei dialoghi.
Questa parte va bene.
Inizia poi il racconto nel racconto con un virgolettato. È un pensiero? E allora perché le virgolette per il titolo?
Se inizi a leggere la storia ad alta voce la storia va tra caporali e per i dialoghi deve inventarti qualcosa tipo trattini, visto che virgolette e caporali già li hai adoperati. Anche il fine virgolettato non lo capisco.
“Vuoi vedere che...“
Mi avvicino e la apro, un foglietto a quadretti cade per terra. Lo apro, è la storia della bambina. Devo uscire, e di corsa. Torno a casa e mi butto sul letto, inizio a leggerla.
"La storia di una volpe.”
C’era una volta una volpe che vagava per la campagna in cerca di un posto dove stare. Un giorno arrivò in un posto pieno di cose strane. Non era mai stata lì, c’erano tante pietre ammassate in gruppo. Le pietre sembravano colline, la volpe capì che non erano naturali, qualcuno le aveva messe lì. Sicuramente erano stati gli uomini, ma erano diverse dalle case e dai pollai che conosceva bene. Davanti a uno di questi cumuli sentì abbaiare rabbiosamente, scattò sulla difensiva, ma non vide nulla. I cani le facevano paura, spesso le davano la caccia. Sentì di nuovo abbaiare. Forse era immaginazione, ma quando sentì per la terza volta abbaiare chiese:
«Chi sei? Perché mi stai abbaiando contro? »
«Sono un cane e sto facendo la guardia. »
«La guardia a cosa? »
«Alla casa dei miei padroni. »
«Quale casa? Io vedo solo sassi? »
«Questi sassi una volta componevano una casa, poi la terra un giorno ha iniziato a tremare ed è crollato tutto. I miei padroni sono morti qua sotto, insieme a me. »
«E fai la guardia a dei morti? »
«Sono pur sempre i miei padroni, non posso lasciarli soli. »
La volpe provò compassione per un cane, e anche se non è semplice compatire chi ti da la caccia provò a capire il suo stato d’animo.
«Non devi abbaiarmi, io non voglio fare nulla di male. Se trovassi qualcuno che ti sostituisca te ne andresti? »
«Perché mi vuoi aiutare? Sei una volpe, le volpi odiano i cani. »
«Lo so, ma non ho un amico e tutti sono diffidenti con me. Era tanto tempo che non parlavo con qualcuno. Sento che sei triste e voglio aiutarti. »
«Allora aiutami, ti prego. »
La volpe se ne andò. Doveva trovare il sostituto, per fortuna aveva un idea. Prima di arrivare lì era passata attraverso un villaggio in cerca di cibo. In quel villaggio le era successa una cosa strana, si era trovata di fronte ad un cane che non abbaiava. Era stata tutta la notte a fissarlo e solo dopo essersi fatta coraggio, era uscita allo scoperto. Il cane era di legno. La volpe voleva prendere quel cane finto e sostituirlo con il cane con il quale aveva parlato prima. Tornò al villaggio, prese il cane, e lo portò al cumulo di pietre.
«Ho il tuo sostituto. Adesso scavo il passaggio.»
«Grazie volpe.»
La volpe sentì un soffio di aria fredda uscire dalla piccola galleria che aveva scavato. Il soffio aveva l’odore di un cane, ma non le fece paura.
«Grazie adesso sono libero. Sei un amico. »
«Grazie per esserti fidato di me, nessuno si fida delle volpi. »
«Parlerò con ogni cane che troverò, nessuno ti abbaierà più. »
«Grazie, sii felice. »
“Fine”
Stesso discorso per la storia successiva di Alexo.
Quella seguente invece, del sogno, sembra agganciata ancora peggio al discorso precedente. È una lettura del protagonista, è un racconto della voce narrante, o il solito flusso di coscienza? Non si evince dal testo.
Il finale, seppur frettoloso, funziona e la voce narrante ci informa che lo scrittore può dormire perché, si evince, dal rapporto con la bambina è rinata la creatività.
Buone le intenzioni, con questo dialogo tra la bambina e lo scrittore, meno la resa e rimane un po' l'amaro in bocca perché non nasce un vero dialogo tra i due protagonisti e alla fine non si capisce a cosa sia dovuto il cambiamento dello scrittore. Forse un solo scambio di racconti tra i due è troppo poco. Il legame dovevi immaginarlo più duraturo e profondo per far in modo da provocare un cambiamento. Non si capisce perché lo scrittore abbia ricominciato a scrivere e i racconti alla fine non illuminano la scena come ci si aspetterebbe: il primo della volpe è fin troppo semplice e il secondo esageratamente lungo rispetto all'intero racconto e sempre onirico nel finale.
La struttura del racconto, ahimé, è quella che è.
Bello e indovinato il titolo.
Da rivedere, allargare e soprattutto curare nella struttura e nella forma.
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Re: Commento
Grazie mille per il voto e io commentoFraFree ha scritto: ↑22/10/2022, 20:02 Nel complesso, l'ho trovato gradevole e mentalmente intrigante, ma ho avuto difficoltà a legare i vari piani: il flusso di coscienza, i sogni, le storie. Non per l'esposizione, quella l'ho trovata chiara.
Secondo me, a rendere il racconto dispersivo è la mancanza di un collante consequenziale tra i diversi segmenti-canali narrativi. Comunque, apprezzo la tua spiccata fantasia.
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Re: Ti lascio una storia
Ciao ti ringrazio ma mi hai dato 2, se per te va bene ok ma non è 5Rosmary ha scritto: ↑24/10/2022, 18:04 Un racconto gradevole esposizione molto chiara molto bella anche la spiccata fantasia forse in alcuni punti complesso tuttavia la descrizione tra narrazione e sogno non sembra essere molto focalizzata perché non si comprende subito quale sia il momento anche la differenza di lunghezza tra prima e seconda parte per il resto una lettura carina voto 5
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Re: Commento
Grande rosmary, spinona o bravoautore che sarai mi hai validato il 2 in una storia dove hai messo un bel commento, sei un* tost*, davvero intelligente.
Ti volevo ricordare che siamo su una pagina amatoriale dove la gente scrive per divertirsi e migliorare, se ti diverti così fai pure, ma sei triste.
Anche io avevo adottato la tua tecnica per la tua storia, ovvero affiancare un bel commento a un voto scarso, ma non validarò il voto che ti ho dato.
Quello che scrivi fa pena e pietà, vedendo poi il cervello che hai credo tu non abbia grossi margini di miglioramento.
Detto questo ora vado a lavoro, dove nei ritagli di tempo scriverò dimenticandomi di questo siparietto e di te.
Ciao ciao
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Re: Commento
E chi si agita?BladeRunner ha scritto: ↑11/11/2022, 8:59 Calma, calma. Prima di passare alle offese personali, forse è il caso di sentire di persona l'interessato, non credi? Ho visto che Rosemary ha dato commenti positivi e voti diametralmente opposti a diversi di noi. Personalmente l'ho contattato/a per avere qualche spiegazione. Mi è stato risposto che "deve aver commesso degli errori" e non riesce a capire come porre rimedio. Ora, non so se ciò sia vero, ma, visto che Rose ha avuto diversi problemi anche solo a capire la differenza tra Commento e Risposta e come poter rendere validi i propri commenti, per ora punto sulla buona fede.
Mi rivolgo agli amministratori: potete verificare se l'utente in questione ha difficoltà e aiutarlo, in caso? Grazie.
Il suo voto è quello e quello deve rimanere.
Sulla buona fede ho dei dubbi visto che avevo già chiesto spiegazioni, che non mi sono state date. Guardacaso il mio voto è coinciso con un tempesta di pollici versi sui profili di molti.
Detto questo braviautori.it è uno spazio che vale oro, si è liberi di pubblicare e commentare, oltre al fatto di potersi confrontare con persone davvero competenti.
Nella libertà si ha la possibilità di comportarsi come si crede (nei limiti), quindi Rosemary ha fatto giustamente il suo, io ho giustamente commentato scrivendo quello che penso.
Buona giornata.
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Re: Commento
Giovanni p ha scritto: ↑11/11/2022, 9:29 Detto questo braviautori.it è uno spazio che vale oro, si è liberi di pubblicare e commentare, oltre al fatto di potersi confrontare con persone davvero competenti.
Appunto, vorrei che tu allora fossi il primo a dare il buon esempio senza alzare i toni come hai fatto qui.
Giovanni, non è questo il modo di stare qui.Giovanni p ha scritto: ↑11/11/2022, 7:06 Quello che scrivi fa pena e pietà, vedendo poi il cervello che hai credo tu non abbia grossi margini di miglioramento.
Detto questo ora vado a lavoro, dove nei ritagli di tempo scriverò dimenticandomi di questo siparietto e di te.
Lo dico a tutti, anche a chi replica a caldo senza riflettere.
Ultimo avviso e non replicherò.
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COMMENTO
Molto bello. Anche i dialoghi personali sono agevoli da leggere. La struttura è ottima. Lessico curato. Trama molto bella.
Un 4 abbondante. Complimenti. Sicuramente il frutto di un lavoro impegnativo. Alla prossima.
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Re: COMMENTO
Grazie mille per il voto e il bellissmo commento, a presto.Mauro Conti ha scritto: ↑11/11/2022, 17:03 ci ho messo un po' per leggerlo perchè volevo leggerlo bene. NON me ne sono affatto pentito, dato che, premetto, non amo particolarmente i racconti troppo consistenti (odio usare il termine LUNGO, una corda può essere lunga, una coda di macchine, ma il racconto no, al massimo è definibile come più consistente).
Molto bello. Anche i dialoghi personali sono agevoli da leggere. La struttura è ottima. Lessico curato. Trama molto bella.
Un 4 abbondante. Complimenti. Sicuramente il frutto di un lavoro impegnativo. Alla prossima.
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Re: Ti lascio una storia
Si può impostare tale opzione anche a testo già pubblicato, in qualsiasi momento, anche adesso.
Magari lo specificherò maglio da qualche parte più visibile.
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Re: Ti lascio una storia
Buona sera Rosemary,Rosmary ha scritto: ↑12/11/2022, 16:55 Di messaggio in privato ne ho avuto solo da runner e altri ma non certo dal signor offese.
Avviso che purtroppo con il.lavoro e poi un incidente serio io ho un piede Ingessato perché mi hanno investito con la macchina e me la sono cavata col piede rotto.
La macchina invece è da buttare.
I pollici non so manco cosa siano sinceramente. già non avevo ben compreso che c'erano sondaggi che non era sui commenti il voto e solitamente uno può sbagliare.
Strategie non ne faccio se no a quest'ora farei il presidente della Repubblica.
Le supponenze le lascio al Dio so tutto Io.
Per molto meno io chiamo i genitori se gli alunni di comportano così.
Ringrazio delle offese
Ringrazio invece Blade Runner perché mi ha permesso di cambiare il voto
ti faccio I miei auguri per la tua guarigione, e su questo sono serissimo.
Per il resto non ti ho risposto ne contattato in privato e non credo che lo farò mai, nessuna offesa.
Per le strategie io proverei con la politica, so che pagano bene, altrimenti c'è sempre la formula uno, in Ferrari farebbero a cazzotti per averti.
Per il resto chiama chi vuoi, non avevo mai scritto nulla di così scadente su questo spazio(intendo il commento incriminato) e mai più scadrà in nulla del genere. Anzi mi impegnerò ancora di più per migliorare la mia scrittura e scambiare punti di vista costruttivi con gli altri.
Buona vita, quello sul serio
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commento: Ti lascio una storia
Parola “posto” ripetuta 3 volte in 9 righe.
Solita abbondanza di “che”, ben 77
L’aria era calda ed il cielo – la d eufonica.
ad incontrare se stessi - d eufonica . se manca l’accento
Io vedo solo sassi? » --- punto di domanda, siamo sicuri che ci vuole?
un idea – manca l’accento
delle sua ---- delle sue
Alla fine del dialogo tra caporali non ci vuole lo spazio tra il punto finale e il caporale. Es. «Toccami. » --- «Toccami.»
s’incendio --- s’incendiò
Commento.
Condivido il parere di Maiorino, ma con un entusiasmo leggermente ridotto. I miglioramenti ci sono e sono importanti. Mi pare evidente che tutto questo tempo da dedicare alla laboriosa e spesso noiosa sistemazione del testo non è nella tua disponibilità, ma va bene così: altrimenti gli editor cosa ci stanno fare?
Partecipare a qualche concorso, se non l'hai già fatto, potrebbe essere utile. So per esperienza che il tuo genere di scrittura è apprezzato. Il mio decisamente meno, tranne (spero) che su Bravi Autori, ma qui siamo tra competenti, mentre le giurie, lo so per esperienza diretta, devono affrontare e giudicare spesso centinaia di racconti e, come noto, la fretta non è una buona consigliera.
Voto 4
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Re: commento: Ti lascio una storia
Buongiorno Alberto,Alberto Marcolli ha scritto: ↑08/12/2022, 11:07 “Sono le due di notte” quando il protagonista ritorna al bar per bere. Non è ormai chiuso?
Parola “posto” ripetuta 3 volte in 9 righe.
Solita abbondanza di “che”, ben 77
L’aria era calda ed il cielo – la d eufonica.
ad incontrare se stessi - d eufonica . se manca l’accento
Io vedo solo sassi? » --- punto di domanda, siamo sicuri che ci vuole?
un idea – manca l’accento
delle sua ---- delle sue
Alla fine del dialogo tra caporali non ci vuole lo spazio tra il punto finale e il caporale. Es. «Toccami. » --- «Toccami.»
s’incendio --- s’incendiò
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Condivido il parere di Maiorino, ma con un entusiasmo leggermente ridotto. I miglioramenti ci sono e sono importanti. Mi pare evidente che tutto questo tempo da dedicare alla laboriosa e spesso noiosa sistemazione del testo non è nella tua disponibilità, ma va bene così: altrimenti gli editor cosa ci stanno fare?
Partecipare a qualche concorso, se non l'hai già fatto, potrebbe essere utile. So per esperienza che il tuo genere di scrittura è apprezzato. Il mio decisamente meno, tranne (spero) che su Bravi Autori, ma qui siamo tra competenti, mentre le giurie, lo so per esperienza diretta, devono affrontare e giudicare spesso centinaia di racconti e, come noto, la fretta non è una buona consigliera.
Voto 4
mille grazie per il voto ma, soprattutto, per i suggerimenti. Dopo un anno che participo ai concorsi di Braviautori.it inizio a capirci qualcosa, ma il lavoro da fare è ancora tantissimo. Grazie mille perché è vero, il tempo per l'editing è poco, ma grazie ai suggerimenti come questi la strada è quella giusta.
Grazie ancora.
La Gara 9 - Un racconto per un cortometraggio
A cura di Alessandro Napolitano.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 41 - Tutti a scuola!
A cura di Antonella Pighin.
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Gare letterarie stagionali - annuario n° 1 (2018 - 2019)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Angelo Ciola, Aurora Gallo, Ida Dainese, Carlo Celenza, Carol Bi, Daniele Missiroli, Draper, Edoardo Prati, Fabrizio Bonati, Fausto Scatoli, Gabriele Ludovici, L.Grisolia, Laura Traverso, Liliana Tuozzo, Lodovico, Marco Daniele, Namio Intile, N.B. Panigale, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Seira Katsuto, Selene Barblan, SmilingRedSkeleton, Stefano Giraldi Ceneda, Teseo Tesei, Tiziano Legati, Tiziana Emanuele.
Vedi ANTEPRIMA (950,08 KB scaricato 67 volte).
Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 280 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (467,93 KB scaricato 232 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.