Pensieri a passeggio

Una zona dedicata alle riflessioni e alle idee.
Questa sezione è per i "pensieri", quelli cioe del tipo "Oggi mi è venuto in mente che... cosa ne pensate?", non per postare poesie od opere personali e chiedere poi di discuterne. Per pubblicare tue opere online, usa l'apposita funzione del nostro sito, grazie alla quale potrai farti leggere ed essere commentato.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

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"iL fatto è carissimo Giancarlo che queste domande non sono io che vado a cercarle
ne farei veramente a meno
ma...."me le trovo in testa", non so come spiegarti.
Se fosse per me non mi porrei un bel nulla
guarda come vive bene chi non si fa mai domande....
non so se sia giusto o sbagliato, ma lo invidio."

"Non c'è nulla da spiegare, sei chiarissimo e io ti confermo che per me è la stessa cosa; e con noi miliardi di uomini...
Siamo tutti illusi nel cercare l'impossibile?"


Questo dimostra semplicemente che ciò che affermo infatti non è soggettivo, ma oggettivo, si pone in tutti lo stesso tipo di percezione illusoria di evasione dalla realtà per mantenimento di una possibile coscienza. Se anche aveste la risposta (l'unica possibile ve la ho già data) , ma mettiamo che per soddisfare la vostra coscienza di sapere se è solo questa che vi preme e non il mantenimento come dice Giancarlo, se la risposta fosse per assurdo, lo spirito esiste, (che come ho spiegato logicamente non può essere, non associato a cosa lo sovrapponete voi quantomeno, se volete definire un vuoto assoluto poi spirito o dimensione esterna alla realtà, liberissimi di farlo, ma non cambia ciò che esso non è, movimento, quindi poi scordatevi ogni traslazione di azione fisica o mentale, di pensiero o associazione Altra su di esso come reale o possibile), dicevamo " bene è scientificamente provato che lo spirito esiste, che esiste una dimensione esterna e infinita alla realtà, ma l'uomo come tutta la realtà qui presente, non ne entrerà mai in contatto, essendo essa ferma in essere, e noi in movimento, l'uomo può solo quindi riuscire ad intuirne presenza, visto che lo spirito ha solo dato modo a questa realtà di venire in essere e nient'altro, voi a questo punto accettereste questa risposta? Siete sicuri? Perché se l'accettereste, allora non c'è comunque nessuna differenza nella conclusione da ciò che vi sto già dicendo io, nessuna speranza di mantenimento, niente, fine. Ora avete però la certezza che esiste uno spirito, solo che non v'è ne fate nulla di questa certezza, perché non cambia nulla però sullo stato della realtà in movimento.

Allora io vi domando, perché non riuscite ad accettare però ciò che vi sto già dicendo?

Sarebbe un paradosso giusto?

O forse non sarà molto più semplicemente che, anche sapendo che esiste scientificamente uno spirito, se però fosse altrettanto scientificamente provato che questa stessa consapevolezza poi non cambia nulla nel vostro divenire, sotto sotto , zitta zitta, la speranza, un piccolo dubbio, rimane o continuerebbe sempre in fondo, o no?


Come lo si risolve quindi?

Inganno dell'io. Ciò che vi mette il tarlo, esattamente come è successo in passato a me, io poi forse sono riuscito ad accettarlo molto più serenamente una volta compreso perché sono più di dieci anni che ho dubbi su tutto questo, il perché avessi bisogno di affidarmi a Dio ecc, ecc. Perciò chiaramente esattamente come è successo a me, non è una questione solo di avere già avuto da parte mia una spiegazione totalmente logica e oggettiva che niente di tutto questo sia possibile, a prescindere da ciò che uno poi associ il suo diverso sentire, ma è questione di elaborarlo e comprenderlo da voi in voi, è l'io stesso, il sé biografico che come è successo per me, deve comprenderlo, e poi accettarlo essendo l'unica risposta evidente e possibile, perché è questo che continua dentro di voi a battere su tutto ciò, non il sé nucleare, non il proto sé, ma il sé biografico, quello che legge e comprende gli stati emozionali più specifici del vostro, come di ogni altro corpo che presenti in sé, un sé biografico appunto.
Ultima modifica di Gabriele Pecci il 17/11/2022, 13:56, modificato 4 volte in totale.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Oppure se vuoi un dato empirico, quante scoperte reali ha fatto e portato avanti l'uomo, dove le domande vengono portate o ricondotte sulla materia? I miliardi di esseri umani, i miliardi di cervelli, di differenti comprensioni, quanto ci hanno spinto avanti? Quante risposte abbiamo già avuto o dato alla nostra comprensione?

Ok, siamo tutti d'accordo.

Bene gli stessi miliardi di individui, le stesse menti e comprensioni, quanto sono andate avanti, quanto sono progredite, sulla comprensione o consapevolezza, dei concetti spirituali? 0.

A cosa hanno portato di concreto, quali e quante risposte ci sono arrivate da tutte queste diverse intuizioni? 0.

Secondo voi, questo non significa che :

"... e io ti confermo che per me è la stessa cosa; e con noi miliardi di uomini...
Siamo tutti illusi nel cercare l'impossibile?"
Ultima modifica di Gabriele Pecci il 17/11/2022, 11:59, modificato 2 volte in totale.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

E adesso non tirarmi fuori che l'uomo esiste da un nulla, se prendiamo in considerazione un tempo universale ecc, ecc, perché esattamente nello stesso tempo nullo, è materialmente progredito, nella sua comprensione, nel porsi domande e porvi risposte reali, in modo esponenziale alla sua stessa capacità cognitiva, ma la domanda sul e se....? Se la fa da quanto è stato in grado di comprendere e prevedere, guarda caso, la sua stessa futura morte, perciò dall'alba dei tempi.

Quindi questa sarebbe fuffa come risposta, mi aspetto di meglio da te.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Te la do io la risposta, la comprensione sulla materia avviene e progredisce perché si tratta di una intuizione che venendo portata in movimento determina risposte dalla, e sulla, realtà in movimento.

Ecco perché riusciamo a rispondere a tutte le nostre passate, presenti e future domande che ci poniamo, o vengono poste, sulla realtà.

Abbiamo risposte perché vengono poste su quesiti in movimento, perciò reali.

Essendo lo spirito fermo, le intuizioni che tu, come chiunque altro, associa a questo, non sono più rivolte al movimento, ma verso un concetto di infinito, perciò un "concetto" attributivo, totalmente, fermo in essere.

Ecco perché, vivendo e pervenendo noi in essere, all'opposto di questo, da una una realtà in movimento, non possono poi da questa, pervenire in nessun modo, o da alcun, sentire percepito (qualsiasi esso sia), risposte reali, ma al contempo, anche ferme in essere.

Semplicemente perché non sarebbero risposte reali, visto che evadono la realtà già le stesse domande.

Quindi scordati che in futuro ci sia anche solo una qualche vaga possibilità, ipotesi realistica, o scientifica risposta, pervenuta su quesiti che riguardano, o vengono ricondotti, allo spirito, dimensione Altra, Dio, ecc, ecc.

Cosa rimane perciò?

"la speranza illusoria"

L'inganno dell'io, cioè negare ogni evidenza in favore di una propria, illusoria convinzione o percezione; percezione oltremodo, e per tutti però, realistica (essendo percepita emozionalmente, quindi tramite lettura e comprensione delle proprie emozioni, che come ogni altra azione fisica e mentale, risulta in movimento, quindi reale, dovuta e pervenuta in essere, dal sé biografico) intuizione, su una possibile evasione dalla realtà.
Ultima modifica di Gabriele Pecci il 17/11/2022, 13:40, modificato 4 volte in totale.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

È stato un piacere. Ma non potete negare anche questo, almeno non intellettualmente, e questo credo che ormai lo sapete o dovreste averlo riconosciuto anche da voi.

Accetto anche i vaffanculo se volete :-D
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Vi faccio un esempio più realistico che tutti possono comprendere per spiegare cosa avviene su questi aspetti in ognuno di noi.

Cito il caso della Franzoni, perché è conosciuto da tutti, e lo uso solo ipoteticamente per fare comprendere ciò che voglio assumere, non per assodare il fatto, o emettere sentenze sul suo caso specifico.


Se noi avessimo (non abbiamo, avessimo) le prove provate che la Franzoni sia colpevole (parafrasando per assurdo, lo spirito esiste) .

Ma anche assumendo scientificamente questo, ci rivolgessimo direttamente a lei con le prove in mano che certificano indiscutibilmente la sua colpevolezza (che lo spirito comunque non ci salva), secondo voi lei ammetterebbe o accetterebbe almeno inizialmente o di buon grado il suo stato?

No.

Sapete perché?

Perché non è un fatto di coscienza, o di sapere che le serve per accettare il suo stato (la sua/nostra condizione esistenziale), ma prima di tutto, prima di una reale
in caso, comprensione, avviene un fatto di mantenimento esistenziale più idoneo per la sua psiche, lei ha bisogno di credere o passare prima, almeno per un processo mentale, un "inganno mentale" che la porti comunque in precedenza a credere, per esserne invece pienamente cosciente poi, anche ad una sua illusoria, ma realmente percepita (emozionalmente è reale) innocenza (nel nostro caso evasione dalla realtà), dovuta e pervenuta per il suo stesso mantenimento, da un sistema di protezione psicofisico che la porti a convincersi seguendo questa sua stessa percezione che, la sua realtà (soggettiva) sia sovrapposta o comunque sovrapponibile, in prima battuta, anche ad una oggettiva realtà, dove quest'ultima invece, può essere poi, ma non necessariamente, non sempre, o per tutti, disvelata alla propria psiche, man mano, o almeno con i tempi giusti e necessari, per non esserne poi totalmente stravolta o sopraffatta esistenzialmente, e solo in seguito a questo, a questa maturazione, a questa reale comprensione , forse al fine, anche venire accettata come l'unica possibile e reale realtà di fatto, come un dato o un assunzione di fatto, il che non è purtroppo, come tutti possiamo in noi stessi constatare, sempre sovrapponibile ad una realtà o sentire, di tipo soggettivo.

Più che così, non saprei come spiegarlo sinceramente.
Giancarlo Rizzo
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Giancarlo Rizzo »

Vabbè, la storia riporta centinaia di casi simili e anche peggio, se pensiamo alle cosiddette malattie mentali. Nulla di nuovo e non puoi dare del matto a tutti tranne che a te.
Ripeto perché forse hai letto troppo velocemente: "Quando due discutono di qualsiasi cosa partendo da presupposti assolutamente inconciliabili, la vittoria non verrà mai assegnata. Allora la discussione diventa gioco, e semmai serve a migliorare le argomentazioni e a concretizzare le idee. Gabriele come me vive nella realtà che entrambi condividiamo, con le stesse logiche. Io ipotizzo cose che non sono assoggettabili alle leggi della nostra realtà. I miei dubbi sull'esistenza di realtà extra si basano sulla necessità di rispondere a esigenze interiori che Gabriele liquida definendole illusioni auto costruite dal sistema neuronale. Punto.
Non servono centomila parole per spiegare quello che è ovvio: se con la logica cerchi qualsiasi traccia dello spirito al di fuori della tua illusione, non la troverai, e Gabriele trionfa. Se invece ti guardi intorno e ti rendi conto che miliardi di persone sentono la necessità di inventare un realtà extra, magari cadendo nella pazzia, o nell'arte, nella poesia, nella fantasia o nella assurdità delle religioni con tutto quello che ne consegue, allora ti senti incoraggiato a continuare a porti domande.
Dentro di te non trovi le risposte perché sono soggettive. Fuori di te trovi che oltre la realtà non c'è nulla.
Eppure miliardi di persone sono vittime di una illusione collettiva insita nella natura umana.
Se pensi di evadere sei fregato, meglio rassegnarsi e cercare di ridere per non piangere..."
Per concludere, se fosse scientificamente provato che lo spirito esiste, il passo successivo sarebbe il tentare di trovare la strada per superare l'impossibile: diventare DIO.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Ora ripeto non tutti possono, teoricamente si, ma in pratica, questa consapevolezza non è raggiungibile in toto, cioè senza più nutrire dubbi o illusioni percepite su di essa, da tutti, anzi per moltissimi sarebbe proprio in virtù di un loro preservamento in uno stato di mantenimento psicofisico più idoneo, meglio non accettare realmente in loro stessi tutto questo come un dato di fatto. Che difatti è quello che giustamente, succederà. Questo porterebbe d'altronde ad una evoluzione della nostra comprensione e quindi della società, il fatto di sentirsi consapevolmente solo espressione conscia del corpo e non una soggettività divisa o dissociata da esso, porterebbe realmente ad un cambiamento percettivo, quindi soggettivo, e poi sociale di portata enorme. Ma non succederà mai questo perché, come già vedete da voi stessi, l'uomo necessita e necessiterà sempre, di una qualsiasi o percepita tale, via di fuga, anche se questa lo porta ad evadere in fondo, solo da, e su, sé stesso, anzi è proprio per questo, è solo per questo che succede, ed è per questo che continuerà sempre a succedere, come la realtà di ogni nostro tempo ci dimostra. Quindi in pratica anche il mio ragionamento, spiega sì oggettivamente tutto, ma al fine, di fondo state pur sicuri che non cambia, e non cambierà mai nulla, perché siamo noi che, in ultima analisi, non accettiamo, e probabilmente non accetteremo mai, molto, molto, difficilmente già in maniera soggettiva, tanto che meno, come collettività, di cambiare o evolvere, verso una o per meglio dire, la reale comprensione di e su noi stessi.
Ultima modifica di Gabriele Pecci il 17/11/2022, 20:42, modificato 3 volte in totale.
Gabriele Pecci
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Giancarlo Rizzo ha scritto: 17/11/2022, 14:59 Vabbè, la storia riporta centinaia di casi simili e anche peggio, se pensiamo alle cosiddette malattie mentali. Nulla di nuovo e non puoi dare del matto a tutti tranne che a te.
Ripeto perché forse hai letto troppo velocemente: "Quando due discutono di qualsiasi cosa partendo da presupposti assolutamente inconciliabili, la vittoria non verrà mai assegnata. Allora la discussione diventa gioco, e semmai serve a migliorare le argomentazioni e a concretizzare le idee. Gabriele come me vive nella realtà che entrambi condividiamo, con le stesse logiche. Io ipotizzo cose che non sono assoggettabili alle leggi della nostra realtà. I miei dubbi sull'esistenza di realtà extra si basano sulla necessità di rispondere a esigenze interiori che Gabriele liquida definendole illusioni auto costruite dal sistema neuronale. Punto.
Non servono centomila parole per spiegare quello che è ovvio: se con la logica cerchi qualsiasi traccia dello spirito al di fuori della tua illusione, non la troverai, e Gabriele trionfa. Se invece ti guardi intorno e ti rendi conto che miliardi di persone sentono la necessità di inventare un realtà extra, magari cadendo nella pazzia, o nell'arte, nella poesia, nella fantasia o nella assurdità delle religioni con tutto quello che ne consegue, allora ti senti incoraggiato a continuare a porti domande.
Dentro di te non trovi le risposte perché sono soggettive. Fuori di te trovi che oltre la realtà non c'è nulla.
Eppure miliardi di persone sono vittime di una illusione collettiva insita nella natura umana.
Se pensi di evadere sei fregato, meglio rassegnarsi e cercare di ridere per non piangere..."
Per concludere, se fosse scientificamente provato che lo spirito esiste, il passo successivo sarebbe il tentare di trovare la strada per superare l'impossibile: diventare DIO.

Hai ragione chiedo venia.

Sulla Franzoni era solo per fare comprendere che anche quelle che vengono a risultare come disturbi dissociativi sulla realtà, non sono altro che lo stesso inganno dell'io, percepito direttamente anche su questa , senza bisogno anche o non solo, di guardare troppo fuori da essa.

Non era per dare a tutti dei pazzi, o portatori di disturbi psichici o dissociativi a livello sociale, ma il procedimento, lo stato mentale di protezione e mantenimento proprio della psiche, risulta assai simile e effettivo in tutti, nella sua attiva : "percezione/illusione/soggettiva/reale", ma proprio per questo, non realistica e oggettiva visione poi della realtà, su questi stessi aspetti.

La tua ultima affermazione si basa su un eventualità come già detto e da te rimarcata impossibile, ma se lo fosse allora a quel punto probabilmente non ci basterebbe più nemmeno la stessa assunzione reale dello spirito, ma ne vorremmo "il potere" a quel punto. Il punto rimane però, che poi è quello di cui praticamente nessuno sembra non rendersi conto, salvo difficili e spesso incomprensibili a primo orecchio spiegazioni, è che non esiste nulla di tutto ciò che noi comprendiamo, associamo e sovrapponiamo poi in essere, a un concetto (anche definirlo "un concetto" risulta di base in realtà già sbagliato per esempio) di infinito o eterno.
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Giancarlo Rizzo »

Ma come fai, tu, finito e assolutamente ignorante della realtà immensa dell'universo a dire che non esiste nulla che sia infinito ed eterno? Sicuramente la tua limitata logica ti dà ragione, ma non è detto che sia la verità come tu sostieni. Al massimo può essere la realtà per te. Il dubbio è molto più produttivo.
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Pensare è bello, lasciaci fare :-)
Sennò, tanto vale spegnere qui e mettersi d'avanti alla playstation, no?
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Giancarlo Rizzo »

E tu cosa fai nella vita? Sono sicuro che anche tu sai pensare e che non puoi farne a meno, lo vedo da quello che scrivi.
E poi, a proposito di libertà, nessuno è libero come vorrebbe essere, a meno che non si accontenti dell'ora d'aria.
Comunque se ti piace la playstation, come dice Massimo, fai pure. lol.
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Giancarlo Rizzo ha scritto: 20/11/2022, 23:04 Ma come fai, tu, finito e assolutamente ignorante della realtà immensa dell'universo a dire che non esiste nulla che sia infinito ed eterno? Sicuramente la tua limitata logica ti dà ragione, ma non è detto che sia la verità come tu sostieni. Al massimo può essere la realtà per te. Il dubbio è molto più produttivo.


Ti ripeto non lo dico io, lo dice la realtà, in ogni forma di essa che ci perviene a conoscienza e in seguito a comprensione. Il dubbio è, e rimane produttivo solo se rimane posto su domande inerenti allo stato di moto, non allo stato infinito.
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Colours2023 ha scritto: 21/11/2022, 5:35 Se passeggiaste serenamente con o senza cane con i sensi gaudenti aria, cielo, sole, suoni e rumori della realtà, senza elucubrare… forse sarebbe meglio.
Lo fanno i prigionieri veri nell'ora d'aria per quello che possono, non lo fate voi che siete molto più liberi di loro?
E dai…
ci sono mille modi di essere prigionieri… e se fossimo prigionieri delle domande senza risposta? :-)
e chi ha detto che "non elucubrare" sia meglio? :smt006
Mauro Conti
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Fredda e uggiosa giornata di Festa
passeggio col mio cane riflettendo di quel che rimane dell'anno appena passato
volti, fatti, sensazioni, illusioni di quel che poteva essere e non è stato. Che "ancora" non è stato.
le feste mi mettono tristezza come ai poeti decadenti
sarò anch'io un poeta decadente forse?
sorrido pensando che sono solamente decadente.

Passeggio svogliato in strade deserte
tutti rintanati nelle proprie case a godersi l'ultima festa, chi ride, chi scherza.

Invidio l'entusiasmo del mio peloso amico
profondamente soddisfatto e felice per il semplice fatto di poter camminare con me per una pozzangherosa strada
ci sono dei tratti dove ho l'impressione che sia lui a guidare me per quelle strade
forse ha ragione lui
i puri, gli innocenti, le anime elette, come i cani e i bambini, sanno sempre dove andare
più difficile il cammino di chi vive il mondo immerso in dubbi e arcigni pensieri
chiedendosi giorno per giorno, ora dopo ora, se i passi in una certa direzione possano essere giusti, o almeno opportuni
e possano portare realmente a qualcosa, e non mi riferisco necessariamente a cose materiali.

Il freddo si fa sentire ma il mio compagno di passeggio pare non accorgersene
il vapore del suo ansimare si fa più intenso e frenetico
decido di rientrare
un gatto appollaiato in cima ad un fatiscente muro di una casa disabitata ci fissa indifferente e sonnacchioso dall'alto
d'altronde perché dovrebbe preoccuparsi di due infreddoliti passeggiatori solitari

La strada bagnata riflette le luci e purtroppo anche le ombre
il mio compagno di viaggio ha rallentato il ritmo
quasi siamo a casa
lui è soddisfatto del giro
io ho solo aggravato la mia situazione
perché ho preso consapevolezza che nuovi pensieri a passeggio si accumuleranno nella mia testa
e se ne staranno lì, fermi, immobili, a fare polvere, a diventare vecchi, ma sempre presenti, in ordine, uno in fila all'altro, come vecchi volumi ingialliti e vetusti, dimenticati sugli scaffali di una libreria d'altri tempi.
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Raffaella villaschi »

Nessuno è Ulisse, Ulisse è Nessuno. Viaggiare è stato il mio approfondimento del sapere, della sapienza, (Parlo di Me stessa).
Qua secondo me la scienza non significa affatto PENSIERI A PASSEGGIO, e anche di Religione.
Il Pensiero per me è l'IO in prima persona, il pensiero esisteva già dall'Antica Grecia (Filosofi), tipo Socrate, Platone Aristotele, etc. Anche questo è un altro argomento, quindi precisiamo che il PENSIERO TUTTI LO HANNO. Ognuno di noi può mostrarsi Nell'Io essere ed essenza come scrivo nelle mie poesie, che hanno spazio nel vuoto infinito dell'Universo, oppure in ogni specie vivente non solo UOMO, ma animali, piante, fiori, sassi, rocce, acqua, nuvole, vento, neve, ghiaccio, etc. Hanno senso della Nostra esistenza Umana. Il pensiero vaga nella mente e nell'anima appagata nell'immagine di esistere e morire dopo una tempesta vita di ognuno di noi in diversi casi e sembianze, ambiguo il destino, il fato ormai vano che influisce allo stato d'animo, va il PENSIERO A PASSEGGIO illuminando strade, paesaggi mozzafiato, ascoltare musica, girovagare con il mio Amico Fedele Cane di nome Jack che siamo inseparabili.
Ho letto le vostre opinioni, divergenze, sono accettabili tutti.
Il fatto che secondo me siete usciti dallo schema iniziale "PENSIERI A PASSEGGIO"
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Raffaella villaschi »

Ciao Mauro Conti, certo che riempi il tuo tempo, il tuo spazio, anche io riempio le mie giornate con il mio amico fedele e siamo in simbiosi, in sintonia, lascio spazio a lui che il mio cane si chiama Jack e lui lascia spazio a me, poi lui sa che faccio altre cose, ovvio scrivere non può, è l'unica cosa che non sa fare, non invidiarlo il tuo cane parlagli, scambiatevi uno sguardo, siate complici uno all'altro, divertitevi, divertiti tu stesso Mauro con lui, non porti molte domande che non si sapranno Mai.
Ciao da Raffaella Villaschi
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Mauro Conti
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Ciao Raffaella, ti ringrazio per il tuo PENSIERO A PASSEGGIO
Questa "specie di pagina" è iniziata cosi', senza capo ne coda.
I pensieri che io qui riporto non per nulla sono "a passeggio" ovvero che hanno un andamento casuale, non seguono un filo comune, una strada precisa, un filone particolare e men che meno esiste uno scopo preciso riportandoli…
Li ho definiti "a passeggio" per non chiamarli "allo sbando", ma forse la seconda definizione è più azzeccata.
Questi pensieri li ho chiamati in questo modo per due motivi: uno l'ho appena spiegato, l'altro perché fanno capolino proprio quando materialmente passeggio con il mio cane e con il silenzio dei campi e della periferia, vedendomi solo e indifeso, mi si presentano… :-)
Quindi in queste pagine aspettati di tutto tranne che tecnicismi letterali o prose maestose…
Ma se un pensiero "ti prende" all'improvviso, durante la giornata, la notte, al tramonto, all'alba, a spasso con il tuo Jack, al lavoro, in coda all'ufficio postale, ovunque… ed è un pensiero inaspettato, fuori luogo, che non centra nulla con il contesto e tu stessa rimani sorpresa da esso, ecco, quello è un pensiero a passeggio, e mi farebbe piacere (da te e da tutti quelli che vorranno contribuire) che lo porti qui da noi… :-)

un saluto

M.
Athosg
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Athosg »

Penso che le domande "chi sono" e "che ci faccio qui" non tutti se le pongono. Tanti, come me, le "sentono" solamente, quindi vanno, forse in maniera qualunquista, direttamente a una possibile risposta. A tale proposito suggerisco la visione dell'ultimo film di Wim Wenders che è nelle sale proprio in questi giorni. E' di una bellezza abbagliante.
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Raffaella villaschi
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Raffaella villaschi »

Eccome se ti capisco Mauro, la natura, il bosco, sentire il sapore del vento che soffia, ascoltare il brusio e il canto soave degli uccellini, abbracciare un albero (come avevo scritto in uno dei miei libri che ora non sono più in commercio), sentire l'atmosfera invernale fredda e per giunta delicata, guardare, pensare, ascoltare, fiutare, nell'essenza della Vita. Ogni attimo del giorno o quando si vuole, dedicare a noi stessi e contemplare la Vita di tutti gli esseri viventi anche gli alberi, i fiori.
il mio pensiero conta poco, ma in certi aspetti so di aver ragione.
Comunque il resto che hanno scritto qualcuno non è esattamente la stessa cosa, il loro ragionamento è andato oltre in ogni dove, senza accorgersene che non rientrava nei parametri.
Ciao Mauro buona giornata!
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Mauro Conti
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Re: Pensieri a passeggio

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Volentieri Asthog, lo guarderò senz'altro…
Quando posso e quando riesco un bel filmetto lo guardo sempre volentieri 8)
Mauro Conti
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IL MERCATINO DELLA MALINCONIA

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Pensieri che mi accompagnano a passeggio
anche oggi
Nel mio paese questa domenica hanno fatto il mercatino delle cose vecchie e dell'usato
sono anni che non ci vado
ci ho fatto un giro con il mio inseparabile cane
È uno spiazzo adibito appositamente, dove il mercoledì' ci fanno il mercato e una domenica al mese ci fanno il mercatino di oggetti vintage
non è proprio in centro è un po' in periferia…
il freddo era pungente, insistente, agguerrito.
Poca gente, forse perché era subito dopo l'ora di pranzo.
Bancarelle con ogni sorta di oggetti, vecchi, malconci, inutili, cose d'altri tempi, qualche volta di cattivo gusto.
Bambole di porcellana stile vittoriano, vecchi dischi in vinile graffiati e con la copertina consunta, piatti sbeccati, stoviglie macchiate, vecchi vasi scoloriti, stampe da parete con la cornice malmessa, fumetti ingialliti, libri di ogni sorta, giocattoli in latta degli anni 50/60, immagini sacre incorniciate, centrini, pizzi, merletti, scarpe e indumenti usati, soprammobili in legno o metallo di ogni forma e dimensione, macchine da scrivere, macchine per cucire a pedale, medaglie militari di chissachì, elmetti in metallo, paccottiglia varia a profusione.
Il mio cane attira l'attenzione di una commerciante, si avvicina, si china su di lui, lo accarezza. La donna è stretta nel suo cappotto grigio, con i guanti di lana che lasciano le dita a vista, una vecchia sciarpa e un cappello di lana… infreddolita e forse annoiata con le sue mani rosse e gelide propina delle piccole pacche amichevoli sulla testa del mio fedele amico, che sembra gradire…
La donna, sulla sessantina abbondante, si mette eretta e mi sorride con i pochi denti rimasti e il naso color porpora per il freddo. Congedatoci dalla donna proseguiamo.
Passeggiando fra le bancarelle riesco a sentire qualche contrattazione, cifre misere, di pochi euro.
Mi sembrava di essere stato trasportato negli anni 50…
Forse un mercatino delle cose vecchie dovrebbe avere questa funzione, far provare agli avventori e ai passanti quel fascino di vecchio…
Ma io non ho sentito nessun fascino. L'atmosfera non era festosa ed allegra, come quella che ci si aspetta nelle fiere e nelle feste di paese. Nessuno rideva, nessuna musica di sottofondo. Ogni tanto si udiva qualche colpo di tosse. I bancarellai tutti a testa china, stretti nei propri cappotti, chi in piedi e chi seduto, in attesa che qualcuno dei pochi passanti domandi il prezzo di qualche cianfrusaglia esposta.
Ho percepito una sorta di flebile tristezza, un'aria pesante di amarezza, di timida rassegnazione. Mancava solo l'organetto a manovella, quelli di inizio del 900 che diffondevano malinconiche melodie in cambio di qualche spicciolo…
Forse questi mercatini d'altri tempi sono arrivati al capolinea? inghiottiti dalla tecnologia e dall'intelligenza artificiale? Alla gente non interessano più? Tutti nei centri commerciali a vedere il nuovo I-Phone o il Tablet all'ultima moda?
Infatti dopo un paio di giri decisi di deviare verso il centro del paese, dove la vita si tinge di colori differenti, più vivi, più solari…
A metà della via però mi voltai.
Guardando quel mercatino da lontano, provai una sensazione strana, come se stessi abbandonando a se stesso un vecchio e anziano zio… con molto da raccontare ma che nessuno vuole portarsi a casa, che sarebbe di peso, e da lontano ti saluta con la mano, come se non ci sarà più una prossima volta…
Non so se ci tornerò in futuro. Quell'aria così malinconica mi ha appesantito l'animo. E la domenica.
Quell'aria mesta, vagamente cupa, grigia, sarebbe stata magnifica per Corazzini e Gozzano.
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