La merce
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Re: La merce
Re: La merce
Ti ringrazio della lettura e del commento. In effetti, al protagonista va ancora bene, se si guarda a quella degli "eroi" delle mie storie precedentiGiuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑12/04/2023, 12:15 Anticipando il prossimo futuro per quanto riguarda la riproduzione in laboratorio degli organi umani il racconto inserito in questo contesto risulta ben costruito e piacevole e divertente nel suo evolvere dall'inizio fino alla fine anche facilmente intuibile dopo i primi atti quale sarebbe stata la ultima sorte del protagonista... per questo un voto di giudizio intermedio:3!
- Alberto Marcolli
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commento: La merce
“appena all’inizio. Come sempre, appena si comincerà - - appena … appena
“- Sì, signore. - rispondo, con un lieve tremolio nella voce.
- Non sia così timido, non la mangio mica. - disse, stavolta” - - rispondo… disse… verbo al passato remoto o presente?
“probabilmente a causa del fatto che le cellule replicate artificialmente dell’ansa di Henle non fanno il loro lavoro.” Proposta - - probabilmente sono le cellule replicate artificialmente dell’ansa di Henle a non fare bene il loro lavoro.
“Il fatto è che è dannatamente difficile replicare esattamente a livello molecolare un organo animale,” proposta - - È dannatamente difficile, infatti, replicare esattamente a livello molecolare un organo animale . . .
Non centra molto, ma il tuo racconto mi ha ricordato quello famoso di Dino Buzzati intitolato: “Sette piani.”
Non saprei se l’idea è nuova, ma comunque piacevole e divertente, pur se triste da morire.
Concordo con il giudizio di Casarini, ma voglio essere più di manica larga. Dal 3 al 4, arrotondo a 4.
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Dal racconto si evince senza dubbi chi sia vittima e chi il carnefice. E il finanzcapitalismo che ci ha travolto negli ultimi decenni ce lo dimostra ogni giorno che passa. Ormai i vari Musk e Bezos costruiscono i razzi per la Luna e se non si candidano a sindaci del mondo è perché non ne hanno bisogno... lo sono nei fatti, non nelle liturgie democratiche.
I tuoi racconti sono una certezza e sai quanto mi stiano a cuore certi temi.
Ma neanche lo zio Flax è al sicuro. Ti lancio la sfida per un prossimo racconto: lo zio Flax diventa merce, oggetto pure lui.
Alla fine credo succederà per tutti.
Ottimo racconto, come sempre.
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Re: Commento
Certo, se erano divani-letto il rischio era grosso, per le dipendentiAthosg ha scritto: ↑20/04/2023, 15:24 Una scrittura agile per un racconto fresco che diventa glaciale. Il rapporto padrone (chiamiamolo con il nome corretto) e dipendente, quando scivola sul personale può creare problemi. Al termine mi è venuto da sorridere forte perché in un'azienda dove ho lavorato, uno dei titolari lo chiamavano zio. Io, per una questione di pudore, me ne guardavo ben bene dal farlo, anche se il rischio era minore, visto che producevano divani.
Grazie del commento, saluti
Re: Commento
Ti ringrazio del giudizio. Lo zio Flax dovrà guardarsi, come tutti i potenti, da chi gli sta vicino. E sarà proprio il suo prediletto (figlio, nipote o similari) colui o colei che lo tradirà. Saluti, e a leggere altre tue opere sempre con piacereNamio Intile ha scritto: ↑20/04/2023, 12:45 Un racconto venato d'umorismo che fa satira sociale. Lo zio Flax può comprare tutto e tutto ridurre a merce: cellule, organi, persone. La reificazione dell'esistente permette la sua utilizzazione e quantificazione in unità di valore. Per chi si trova nei piani alti della piramide capitalista pare non vi sia limite a ciò che possa essere prezzato, pagato e comprato.
Dal racconto si evince senza dubbi chi sia vittima e chi il carnefice. E il finanzcapitalismo che ci ha travolto negli ultimi decenni ce lo dimostra ogni giorno che passa. Ormai i vari Musk e Bezos costruiscono i razzi per la Luna e se non si candidano a sindaci del mondo è perché non ne hanno bisogno... lo sono nei fatti, non nelle liturgie democratiche.
I tuoi racconti sono una certezza e sai quanto mi stiano a cuore certi temi.
Ma neanche lo zio Flax è al sicuro. Ti lancio la sfida per un prossimo racconto: lo zio Flax diventa merce, oggetto pure lui.
Alla fine credo succederà per tutti.
Ottimo racconto, come sempre.
- Maria Spanu
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A livello tecnico non posso esprimermi, non ho le competenze, ma a livello di contenuti sono rimasta sorpresa. Si legge facilmente, mi ha divertito e mi ha anche lasciato un po' di amaro in bocca. Il significato, che per quanto possa divertire, ha un qualcosa di macabro e di familiare; se non fosse romanzato sarebbe una situazione abbastanza comune, il dipendente che si vende qualunque cosa per avere l'approvazione del capo. E mi chiedo: fino a quale punto siamo disposti a "venderci"? Fino a che punto cedi la tua volontà per un briciolo di approvazione, o per poter "fare" qualcosa senza essere giudicati o peggio derisi o addirittura discriminati? Questo racconto suscita un sacco di dubbi, domande e riflessioni alquanto utili.
Voto 5
Re: La merce
Sono domande che tutti ci siamo fatti, in questi tre anni di pandemia (vera o presunta? Naturale o artificiale? Casuale o programmata?) e di due anni di vaccinazioni più o meno coatte. La scelta tra il mettere a rischio il posto di lavoro o la salute è un ricatto tipico (e infame) dell'economia basata sulla crescita del PIL (e in questo, gli USA iper-capitalisti e la Cina del socialismo reale sono uguali), però in questo caso c'è stato un salto di qualità: prima il ricatto era limitato (Porto Marghera, Ilva di Taranto), ora si è esteso a TUTTI.Maria Spanu ha scritto: ↑27/04/2023, 14:45 Bravo, devo dire, non mi aspettavo che finisse così!
A livello tecnico non posso esprimermi, non ho le competenze, ma a livello di contenuti sono rimasta sorpresa. Si legge facilmente, mi ha divertito e mi ha anche lasciato un po' di amaro in bocca. Il significato, che per quanto possa divertire, ha un qualcosa di macabro e di familiare; se non fosse romanzato sarebbe una situazione abbastanza comune, il dipendente che si vende qualunque cosa per avere l'approvazione del capo. E mi chiedo: fino a quale punto siamo disposti a "venderci"? Fino a che punto cedi la tua volontà per un briciolo di approvazione, o per poter "fare" qualcosa senza essere giudicati o peggio derisi o addirittura discriminati? Questo racconto suscita un sacco di dubbi, domande e riflessioni alquanto utili.
Voto 5
Grazie del commento e del voto! Saluti
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Vabbè, ma lo voglio dire: non solo si è fatto leggere, si è fatto anche perdonare tutto. Mi aspettavo che l'ultima richiesta riguardasse il cuore, invece mi hai sorpreso. Bravo.
Per me, se il concorso è ancora aperto, questo merita lo stesso numero dei "che" nella gag di sopra: cinque.
Re: Commento
Vero che spesso non mi accorgo di esagerare nell'uso del "che", quindi Alberto Marcolli ha ragione: cercherò di limitarmi in futuro. Ti ringrazio del voto e, per quanto riguarda l'ultima richiesta, mi piaceva fare una citazione da un film che mi ha colpito molto; quale saràIl_Babbano ha scritto: ↑11/05/2023, 0:15 Bello. Così bello che non mi sono nemmeno accorto di tutti quei "che" - aspetta: ne ho messi due in una frase? Oh che sbadato... Tre! Mannagia! Che sia colpa dell'ansia? Quattro!! Meglio che mi fermi o...Accidenti!
Vabbè, ma lo voglio dire: non solo si è fatto leggere, si è fatto anche perdonare tutto. Mi aspettavo che l'ultima richiesta riguardasse il cuore, invece mi hai sorpreso. Bravo.
Per me, se il concorso è ancora aperto, questo merita lo stesso numero dei "che" nella gag di sopra: cinque.
- Laura Traverso
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Re: commento
Cara Laura, scrivere romanzi o racconti distopici sta diventando sempre più difficile, visto che li stiamo vivendoLaura Traverso ha scritto: ↑19/05/2023, 18:36 Ciao Andr, sei sempre molto arguto nel tuo raccontare. Devo dirti che il tuo scritto mi ha molto rattristato, non ci ho trovato nulla di divertente, anche perché lo ho interpretato come il nostro molto prossimo futuro. Hai spaziato tra la tecnologia ai massimi livelli e la stupidità e ingordigia umana, che ben ormai conosciamo. E si comprende, nel tuo narrare,(almeno così io ho capito) che senza il nostro consenso non potrebbero esserci i Bill Gates del momento, senza il nostro consenso non "ci" (immagino comprenderai il ci virgolettato...) avrebbero sierati e rinchiusi e ridotti, in molti casi, come degli zombie. Andremo sempre peggio...All'orizzonte nuvole nere, adesso il clima incombe...mi capisci vero? Il mio voto sarà solo un 4, unicamente perché il tuo racconto mi ha fatto venire i brividi. Ciao
Consenso e dissonanza cognitiva sono necessari, ma a volte non sufficienti: in quel caso, arriva il ricatto. Ecco, se i ricattati fossero in numero maggiore rispetto agli zombie, vorrebbe dire che ci stiamo risvegliando.
Saluti distopici
Re: Commento
Grazie del caffè, è come se l'avessi bevutoXarabass ha scritto: ↑21/05/2023, 18:16 A una prima lettura il racconto, seppur divertente, mi sembrava un po' banale soprattutto il finale, ma preso come metafora della vita dove più cresciamo e più perdiamo qualcosa di noi è veramente devastante e veritiero.
grazie per il tuo racconto
vorrei darti 5 e lode ma non posso, nel caso ti offrirò un caffè
Il bello della letteratura è che ogni lettore ha un punto di vista, e può trovare i significati che vuole, e quello che hai dato al racconto è sicuramente migliore del mio. Io, più modestamente, volevo solo rimarcare due cose: 1) tutto è merce, anche i nostri corpi; 2) non possiamo sapere dove ci porterà la servitù volontaria, finché non sarà troppo tardi.
Saluti, grazie del commento, del voto e del caffè sospeso.
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Re:
Il racconto è pensato come una specie di diario che si svolge nel presente del protagonista, quindi ne segue l'evoluzione (anzi, l'involuzione) mentale, sul modello del racconto "Fiori per Algernon" di D. Keyes, perciò è solo nell'ultimo capitolo che ha un linguaggio e un comportamento infantile.Macrelli Piero ha scritto: ↑22/05/2023, 15:10 Il racconto con la sua struttura ricorda molto i lavori di R. Matheson e F. Brown e tutto quel periodo delle "Short Stories". È un difetto? io non credo. L'uso compulsivo del che è un mio vizio e non sarò certo io a biasimare al riguardo. Però, se la voce narrante del protagonista è quella di un individuo menomato, un linguaggio infantile e cantilenante trova una sua ragione di essere e io ne avrei accentuato le caratteristiche.
Grazie comunque del commento, saluti
256K
256 racconti da 1024 Karatteri
Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.
Contiene opere di: Alberto Tristano, Roberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, Ser Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, Mariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, Luca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, Sam L. Basie, Annamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, Bruno Elpis, Massimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, Manuela Costantini, Matteo Carriero, Eva Bassa, Lorenzo Pompeo, Andrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, Cosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, Angela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, Diego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, Anna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, Lorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, Luigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, Simone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, Roberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, Celeste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, Giacomo Inches, Umberto Pasqui, Mario Frigerio, Luigi Bonaro, Luca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, Maria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, Susanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, Valentina Carnevale, Gloria Rochel, Andrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, Mew Notice, Maurizio Vicedomini, Paride Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, Daniela Piccoli, Alessandro Trapletti, Marco Tomasetto, Conrad, Giovanni Sferro, Morgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, Stefano Olivieri, Isabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, Eliseo Palumbo, Federica Neri, Alessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, Luisa Catapano, Diego Cocco, Riccardo Sartori, Dario Degliuomini, Gianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, Iunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, Tullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, Diego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, Marco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, Simone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, Roberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.
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I sette vizi capitali
antologia AA.VV. di opere ispirate alle inclinazioni profonde, morali e comportamentali dell'anima umana
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Federico Mauri, Emilia Pietropaolo, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Lidia Napoli, Alessandro Mazzi, Monica Galli, Andrea Teodorani, Laura Traverso, Nicolandrea Riccio, F. T. Leo, Francesco Pino, Franco Giori, Valentino Poppi, Stefania Paganelli, Selene Barblan, Caterina Petrini, Fausto Scatoli, Andr60, Eliana Farotto.
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Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 14 - Storie di Storia
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 11 - Parole in padella
A cura di Pia.
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La Gara 37 - Il trinomio Fantastico
A cura di Mastronxo e Ser Stefano.
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