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Ti ringrazio, ho scritto oggi questo racconto e, rimanendone molto soddisfatto, volevo farlo un po' circolare. Approfitto per complimentarmi con il tuo portale: veramente ben strutturato e soprattutto con tante funzionalità eccellenti
In questo racconto breve di poche righe, si riconosce lo stile di uno scrittore provetto. Un tuo ammiratore e non solo come autore ma anche per quello che stai facendo per gli esordienti in Italia. ciao
Ho letto le altrui recensioni e mi sono chiesto, ma anche loro hanno letto quel che ho letto io? Perchè a me questo racconto breve non convince proprio. Nè nella storia, prevedibile sin dal principio, sia nello stile artificialmente sofisticato. Alcuni sinonimi, ad esempio, mostrano lo sforzo voluto nel ricercarli. E il tutto perde di spontaneità .
Bello e struggente. Si intuisce che qualcosa non quadra ma la fine chiarisce tutto. àˆ ben scritto e non si notano errori nell'esposizione ma decisamente bisogna rivedere l'uso corretto della formattazione dei dialoghi e dei cambi di situazione. In entrambi i casi ci vuole l'accapo, così da identificare senza ombra di dubbio quando siamo di fronte a un cambio del punto di vista.
Istantanea surreale in una postazione di pronto soccorso. Dopo una descrizione da manuale, trentasette parole, della figura di una giovane donna, l'autore dipinge una scena in cui tre medici e una infermiera, a metà strada fra paura e dolore, esitano indecisi sul da farsi, e la protagonista impreca per ottenere cure immediate per il suo "bimbo". La tensione viene risolta dall'intervento di un medico anziano che fa uso più della sua umanità che della sua esperienza professionale. La scena finale fa luce sulla tenerezza di un personaggio femminile che rincorre nella sua psiche una maternità sofferta. Bravo l'autore che riesce a emozionare il lettore con le immagini che evoca nel suo brevissimo componimento.
Un breve racconto che, dopo la descrizione della madre e del comportamento medici dell'ospedale che sono chiamati a intervenire per curare il suo bimbo, punta dritto sul soprendente epilogo, rivelando la precaria stabilità mentale di questa donna. Una donna sventurata che pare afflitta da un passato oscuro legato alla presenza di un neonato che non ha saputo salvare o che ha perduto troppo presto. L'autore riesce molto bene a dipingere la vicenda, triste e "umana" allo stesso tempo, e sopratutto a rappresentare fino a che punto si possa spingere l'amore di una madre che non riesce a rassegnarsi a un tragico destino. Un racconto ben fatto, sotto tutti i punti di vista.
Un racconto che resta impresso, breve, ben scritto, solido e duro come la realtà. La tragedia non è nel momento narrato ma dietro, prima e tutto intorno. Qual è la vera vita da salvare? Quella di un bimbo che non c'è o quella di una madre smarrita? Quali sono i giorni da dimenticare per poter tirare avanti, quale il gesto corretto verso gli altri? Abbastanza umani per capire, abbastanza freddi per non perdere la testa, abbastanza cinici per affrontare tutto. Madri, medici e vigilanti, qual è il modo giusto per inseguire la vita che fugge?
Incollata, incollata al foglio, con le parole che scorrevano veloci, per raggiungere al più presto il finale. Brano scritto molto bene, mi hai catturato dalle prime righe, senza lasciarmi per strada. Ottimo. Racconto dalla trama toccante, dove si potrebbero discutere molti quesiti. Per la mamma, per i medici, che tengono gioco, anche se non dovrebbero farlo...e tanti altri ancora.
Dopo la rivisitazione della storia, nonché delle relative imperfezioni, atte a rendere poco scorrevole la pubblicazione, l'autore si è ben impegnato nel lavoro di accurata revisione, sino a rendere la vicenda coinvolgente e perfettamente leggibile. Il narratore, parte dalla descrizione di una madre, del comportamento dei medici dell'ospedale, chiamati a intervenire per curare il suo bambino, per giungere dritto all'inaspettato epilogo, senza troppi fronzoli né attese inutili, rivelando la precaria stabilità mentale di questa protagonista. Un femmineo essere, sfortunato, afflitto da un passato colmo di infelicità, legato proprio alla presenza di un neonato, il quale non è stato salvato o. Persino, che sembra essere stato, molto presto, perduto. Da qui, l'origine buia e poco chiara della triste vicissitudine della donna, che, per innata forza e fervida umanità, non riesce a rassegnarsi a un tragico destino, dimostrando al lettore il grande amore, serbato in se stessa. Abilmente, lo scrittore ha reso letterariamente toccante, questo lato interiore, fulcro della dinamica emozionale della povera sventurata. Sinceramente commosso, volentieri l'ho letto. Gradito e piaciuto. Un cordiale saluto, Andrea.
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