L’urlo dell’anima
“Sto impazzendo” pensava Lia in preda al terrore,
non riusciva a fare un passo mentre il mondo le scorreva accanto. Sentiva che
si stava allontanando dalla realtà, cercò di concentrarsi ma la paura non
andava via. -Signorina, lei soffre di panico deve sforzarsi a superarlo-, le
aveva appena detto il medico. Come, era la domanda che le girava per testa
mentre scendeva le scale, era tranquilla perché sapeva che fuori dal portone l’aspettava
suo padre. Appena varcata la soglia però non lo vide ed andò in panico totale. Una
ragazza piena di vita, ridotta ad una larva, bloccata da una paura irrazionale
verso il mondo esterno. Passava le sue giornate chiusa in camera, si sentiva
prigioniera, anche i pensieri erano ostaggio della sua ossessione. Aveva iniziato
una cura che la manteneva tranquilla finché non le si presentava la necessità
di uscire , poi diventava tutta un'altra storia, il cuore le batteva così forte
che sembrava le scoppiasse in petto, iniziava ad avere le vertigini e scoppiava
a piangere. Si sentiva impotente a questa tempesta di emozioni, le sue uscite
erano diventate sempre più rare e mai da sola. Iniziò a desiderare di non
essere mai nata, stava scivolando piano piano nella gabbia della depressione. Un
giorno fece un sogno che le aprì la strada verso la guarigione. Si trovava
sulla riva del mare, era da sola ma non provava paura. “Come spesso accade nei
sogni, in quei brevi momenti la mente è libera da emozioni che ci assillano da
svegli”. Sentiva sulla pelle la brezza leggera, l’aria profumava di salsedine,
assaporava quel senso di libertà che nella vita reale le era negato, la mente
sgombra di pensieri, era sola con se stessa. Ad un tratto capì quello che aveva
perso, il contatto con il suo “io” interiore, aveva smesso di ascoltarsi. Tutto
le fu chiaro, il panico era il rumore della sua anima che si ribellava. Si svegliò
madida di sudore, si sedette sul bordo del letto cercando di calmare i battiti
del suo cuore, rifletté sul sogno appena fatto, provando anche da sveglia la
sensazione di essere uscita da quella ragnatela di paura che per troppo tempo l’aveva
tenuta rinchiusa. Consapevole che per
riprendere il controllo della sua vita doveva imparare a sentirsi, togliendo
quelle maschere che la società impone ,vivendo la sua vita libera da
condizionamenti mentali.