Il Bisogno

questa è davvero stupenda....sarà la parola "bisogno" che batte ripetutamente come un martello....e ti sfianca...e diventa una droga...e alla fine della poesia è come essere avvolti dal silezio più insopportabile...e hai voglia di leggerla ancora.

Il migliore lavoro di Sphinx a mio avviso. Io le stesse cose le ho dette in una mia vecchia canzone ma più contenute e limitate dalle note. La mitragliata di Sphinx sui bisogni dell'uomo, ce lo descrive a 360 gradi, con i suoi timori, le sue ansie, le sue sfide, la sua forza e la voglia di lottare.

L'uomo ha molti "bisogni". Il lungo elenco di questi bisogni presenti nel componimento (attraverso la figura retorica dell'anafora) ha un ritmo martellante e musicale nello stesso tempo. In fondo i bisogni del poeta sono i bisogni di tutti, e un bisogno spesso nasce da una mancanza, da un desiderio anelato e insoddisfatto, da una perdita o da una speranza custodita nel cuore che non vuole morire. Questi bisogni a volte sono contrastanti, come quello che ci vuole immersi nella socialità oppure ripiegati nel silenzio del nostro cuore a riflettere e a sognare. Ma fra tutti quello che sentiamo di più è il bisogno di qualcuno che ci completi, che ci rispecchi, che non ci faccia sentire soli e che inglobi "il tutto". E' il bisogno di amore quello che sentiamo di più. Non a caso è espresso nell'ultima strofa della poesia e lascia nel lettore un senso struggente di aspirazione e di ricerca.

In questi versi bene emergono l'insoddisfazione, la mancanza, il vuoto. Trovo, se posso, che "Il bisogno" non sia adeguato all'opera. Il bisogno mi porta il pensiero d'altro di fisiologco e poco poetico. Tra le righe c'è la voglia, forte e impellente, guarda:

Ho voglia di novità,
di tradizioni,
di sole negli occhi,
vento freddo
e pioggia sottile.

Ho voglia di amare,
gli amici,
gli animali,
tutto.

Ho voglia di una donna,
una compagna,
una complice,
un'amica,