Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 13/08/2012
Non so quando hai terminato il tuo lavoro con gli studenti.
Ti assicuro che questi brutti episodi, purtroppo, fanno parte della quasi quotidianità . Ti parlo di una Milano, brutale e prevaricatrice, dove i deboli
non devono esistere.Il tuo bel bullo è stato fortunato a non incappare in qualche brutto momento. Questo tuo racconto penso sia solo una meteora nel tuo firmamento costellato da moltissime stelline, che ora sono diventate tutte stelle adulte e luminose. Naturalmente nulla da dire si legge perfettamente. E' stata una piacevole lettura
risposta dell'autore, data 00:00:00, 14/08/2012
Per fortuna non ho ancora terminato il mio lavoro con gli studenti. La premessa al racconto (cioè la condizione di una docente in pensione che si accinge a scrivere un libro con le sue esperienze) è solo una proiezione nel futuro in cui potrei fare una cosa del genere. Ma la storia narrata, con qualche aggiustamento letterario, è realmente accaduta.
Mi ha molto colpita e ho voluto "immortalarla" in un racconto.
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 27/09/2012
Racconto molto carino, che fa riflettere. Lo stile e l'esposizione sono buone, quindi la lettura diventa piacevole. Avrei da segnalare alcuni refusi (errori di battitura) e forse un'imprecisione, ma comunicherò queste osservazioni direttamente all'autrice, poiché qui non è possibile spiegarsi bene.
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 30/11/2012
Letto con molto interesse anche perché anch'io sono stato insegnante per molti anni e il pregio di questo brano è proprio quello di riuscire a calare il lettore nel pathos del rapporto umano docente-allievo. Belli i dialoghi, molto realisti, anche se il discorso del ragazzo è talmente arrogante e circostanziato da far pensare che l'autrice abbia abilmente messo qualcosa di suo in quelle parole, come è giusto. Mi piacerebbe sapere che tipo di gara era la N 27 e i limiti che imponeva. Ciaociao
Recensione o commento # 4, data 00:00:00, 24/01/2014
Ciao Angela. Sembra una storia a metà, non ho percepito il finale. sarebbe bello se continuasse come storia, se ne nascesse un'altra perché il personaggio di Paolo Soprani é davvero affascinante! d'altra parte non ho trovato scorrevole né corretta - da un punto di vista linguistico e di costruzione della frase - la prima parte, quella introduttiva. trovo che tu sia bravissima con i dialoghi, ma meno ferrata sul racconto vero e proprio. ti consiglio di esercitarti! E di continuare con la storia
Questo Paolo potrebbe diventare un ottimo serial killer per esempio
e chissà cos'altro...
risposta dell'autore, data 00:00:00, 30/01/2014
@Silvia
Ti ringrazio dei tuoi consigli e della tua attenzione. Riaguardo la valutazione della parte introduttiva (che hai trovato scorretta e poco comprensibile), posso solo affermare che è un problema percettivo solamente tuo. Ti assicuro che il testo è perfettamente corretto, sia sul piano sintattico e grammaticale che semantico. Perchè vedi, se la valutazione dei contenuti è affidata al gusto personale del lettore, sulla forma ci sono regole ben precise che non possono essere valutate in modo arbitrario, istintivo o superficiale. Grazie ancora!
recensore:
Ida Dainese(socio onorario, collaboratore)
donatore 2019 (2 dal 2015)
Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 25/07/2017
Un ottimo racconto, ben scritto e sviluppato, coinvolgente. La parte iniziale presenta bene sia la trama che i personaggi, la parte centrale con i dialoghi offre quella sfumatura di tensione che dà di solito una battaglia, la parte finale lascia quella punta d’amaro tipica della delusione, quando la vita reale ti abbatte con la sua ingiustizia. Si avverte l’amore di questa docente per il proprio lavoro, la sua voglia di aiutare i ragazzi a crescere, la sua difficoltà nel gestire la cattiveria del mondo. Tra tanti bravi ragazzi condotti alla maturità lei avrebbe ricordato sempre l’ipocrita opportunista dal bel faccino; rivederlo da grande, in un ruolo dove potrà causare ben altri danni, lo renderà una delusione indimenticabile.
recensore:
Arcangelo Galante
Recensione o commento # 6, data 00:00:00, 27/07/2017
Una descrizione perfetta del bullo che piace, scorrevole e non troppo lontana dalla realtà d'oggi, elargita con garbo e maestria grammaticale. L'autrice si distingue sempre per quella peculiare capacità letteraria, spesso presente nelle proprie pubblicazioni, le quali, sollevano un velo di saggia verità, negli aneddoti narrati. Un testo che mi è piaciuto molto, nonostante l'amara delusione provata dall'insegnante, per l'esperienza sofferta nel sopportare, pazientemente, le situazioni aspre della vita, e in maniera particolare di un'insensibile persona, che l'ha fortemente impressionata. Debbo aggiungere che esistono, per fortuna, persone belle fuori, e anche ricche dentro, malgrado la presenza di tanti personaggi che ben si prestano al confacente ruolo, proprio del bullo.
Recensione o commento # 7, data 00:00:00, 20/02/2020
Bel dialogo tra prof idealista e ragazzo che, a diciannove anni, ha già capito tutto della vita. Il finale mi è piaciuto molto: tenuto conto delle sue caratteristiche, il bullo bello non poteva che fare il politico (presumibilmente, un ospite fisso dei talk-show del circo mediatico).
La professoressa si sorprende del suo successo, ma perché? Allora, aveva proprio ragione il Soprani…