Il culo delle donne

Davvero pulp questo racconto.
E' incredibile quante cose sei riuscita a raccontare in poche righe, anche se è la frase finale a dominare regina, col suo scempio di politically correct. Ottimo esempio di racconto brevissimo, originale, sagace... perfido. Occhio che nella formattazione sono scomparse le accentate!!

Veramente un'ottima idea, realizzata nello stile sarcastico e diretto che tanto mi piace. L'oggetto del disquisire, poi, è di indubbio interesse.
Sono la persona meno adatta a darti il seguente consiglio, ma fai conto che lo sto dicendo soprattutto a me stesso: ingrandisci i caratteri per riempire almeno una cartella e vai capo ogni paragrafo, l'effetto grafico sarà piacevole alla vista come il giovane lato B dell'invidiata amica

Un racconto breve e fulminante ma godibilissimo, a tal punto che alla fine si pensa "peccato", perchè sarebbe stato piacevole andare ancora avanti a leggere. Fa sorridere e ridere nello stesso tempo, soprattutto per quel modo un po' ironico e disincantato di narrare, e per il doppio senso dato a una parola considerata scurrile ma il cui denso e allusivo significato non è reso affatto allo stesso modo dai tanti altri sinonimi utilizzati comunemente (tipo "lato B", "sedere", "fondoschiena", ecc). Un culo è un culo, e l'effetto della parola è insostituibile. Il suono onomatopeico del termine lascia addosso un bel macigno, suscita una grassa risata e manda in tilt compostezza e rigore. Brava, un testo straordinario.

Brava Lorella, un bel quadretto ironico e scritto con disincanto, ma con un finale amaro quanto basta per far riflettere.

Una meteora, veloce luminosa e terribilmente sarcastica.
Mi è piaciuto il tuo doppiosenso, veramente appropriato.
Per fortuna non hai parlato di chirurgia plastica, ma hai semplicemente
atteso l'avanzare dell'età e la speranza che lei più formosa di te perdesse, anzi prendesse qualche chilo. La tua soddisfazione e' arrivata. Il finale e' veramente particolare. Ottimo.

Racconto che oltre all'ironia dimostra una sagacia tutta femminile… ahahah… davvero, quel culo che monta come la mia pizza quando uso la farina Manitoba, una bolla qui, un soffione boracifero là… godereccio per un maschio leggere di queste belle e sane ripicche femminili… però io vincevo i concorsi ed ero brava a scuola. Hai ricordato me stesso, ma non la parte femminile… proprio il mio io maschio, di quando passavo i compiti al bello della classe che se le cuccava tutte. Ora ha la panza ed è quasi demente… ma lo era già. Mi guardo (io sono un atleta… faccio ancora i Campionati nazionali di nuoto) e mi dico: Giacomo, bestia che sei, ma non potevi cuccartele tu le compagne di classe? Ahahah… mi hai reso di buon umore.
il finale da Nobel… la badante filippina e voi due in carrozzella. L'hai raccontata talmente bene che lì per lì ho temuto fosse vero. Grande. Ciaociao.

A volte, parecchi pettegolezzi e fantasie, nella mente albergano di quanti si fanno sopraffare dalla gelosia, inerente un attributo femminile, di un'altra donna. Quella esagerata, poi, è una brutta bestia, da combattere e sopportare, specialmente nell'istante in cui si trasforma in civetteria, arma sagace che, spesso (con le dovute eccezioni, ovviamente), il gentil sesso usa nei riguardi della categoria, per schernire quel lato fisico e anche psicologico, qualche volta invidiato. Purtroppo, al di là dell'ironica storia, che mi ha letteralmente strappato un grande sorriso, la gelosia è un sentimento suscitante malevoli pensieri, i quali possono deturpare l'obiettività di una realtà che viene alterata dal cogliere aspetti, sfuggiti alla ragione, prima di essere inquinata dalla gelosia stessa.

Bella l'idea!
Se curasse la forma e mettesse dialoghi...

Confesso che mi ha incuriosito il titolo, l'idea è originale, la narrazione piacevole. Il finale, a parte la sedia a rotelle, lo avevo intuito… si poteva giocare un po' di più con le pause e le ripartenze. Piaciuto molto.