Il gatto e la nuvola

La favola è bellissima e originale. Il linguaggio è poetico e affascina.

Indubbiamente una bella favola, delicata e leggera, e che associa un gatto a una nuvola in un binomio insolito e sorprendente. Ma la bellezza della storia sta nella scelta dello stile narrativo che riesce a coniugare la chiara comunicazione dei contenuti con una sottile vena riflessiva e poetica, altrettanto significativa, che arriva con garbo e piacevolezza al lettore. Un testo che può avere come destinatari sia bambini che adulti.
Una segnalazione:credo che nel periodo sottostante sia saltata qualche parola, non mi convince.
"Se n'è andato contento e soddisfatto, come ha sempre vissuto, l'ultimo topo degli infiniti che ha acchiappato a riempirgli la pancia." Credo che prima di "l'ultimo topo" ci vada la preposizione "con".

Ottimo. Adesso la tua favola è perfetta, oltre che bellissima.

Ma quanto è delizioso questo racconto. Con tocco leggero hai dato sentimenti "umani" a un gatto e a una nuvola. Il gatto, forse perché vive sulla terra, è un po' come gli uomini: fa l'indifferente, corteggia senza sbilanciarsi troppo, bada alla concretezza delle cose. La nuvola sta in cielo e, come le donne, attribuisce mille sentimenti e cambia umore: danza leggera, si riforma cambiando se stessa e rimanendo uguale, s'inquieta, s'arrabbia, piange.
La cosa più bella di questa già bella storia è il finale: resta sempre qualcosa di un incontro speciale. E questa è una lezione per noi umani.

Una favola, lieve, come recita la descrizione fattane dall'autore. Ma, come buona parte delle favole, se letta con intensità, vi si possono scorgere tutti i sentimenti di cui è intrisa. Innanzitutto, l'amicizia: anche se a distanza, quella che si crea tra il gatto e la nuvola sembra essere caratterizzata da un legame molto forte. I due si cercano ogni giorno, salutandosi all'imbrunire, nell'attesa di rivedersi il giorno successivo. Lei appare un po' scherzosa: gioca nel cielo, divertendosi e creando sempre qualcosa di nuovo per l'amico felino, sino a quando, un bel giorno, il muretto ove lui era solito appoggiarsi, appare vuoto. La ricerca diviene affannosa, sino alla triste scoperta che non può che provocare un grande e profondo dolore. Ed è così che la terra, pregna delle lacrime di quella nuvola, dona alla stessa una piccola ghianda che, col tempo, diverrà un'enorme quercia che conterrà in se una parte di entrambi. Messaggi molto positivi ed una lettura davvero scorrevole, oltre che piacevole.

Il testo è scritto bene. Questo è il mio preferito. Questa è una bella storia e la tua firma.Hai scritto solo queste? Mi piacerebbe saperlo per mia curiosità. Ci vedo due caratteristiche tue, personali. Bella, comunque. Bravo