L'erba sanguina, le pietre urlano

Il racconto possiede un ottimo impianto narrativo che tiene sospeso il lettore nell'attesa di giungere all'epilogo chiarificatore. Tutto ha inizio da un prato che sanguina. Poi le immagini,i dialoghi e le azioni degli abitanti del piccolo borgo rivelano un oscuro patto stabilito con qualcuno in cambio di continue "transazioni" che consentono di rivivere a condizione che si mantenga da parte degli adepti una dedizione totale nei confronti di un "Lui" di cui non viene detto nulla ma che appare dotato di poteri straordinari. Giovanna, una donna che fa parte del gruppo, dopo aver scoperto di essere incinta, vorrebbe sottrarsi a questo legame ma pagherà in modo orribile questo suo desiderio di libertà. Una storia agghiacciante, esposta con un linguaggio asciutto ed elegante, trasmette un'atmosfera magica e irreale in un luodo suggestivo e inquietante, dove appunto "l'erba sangiuna e le pietre urlano".

Terrificante, racconto gotico sin dalle radici, già dall'erba che trasuda sangue. Idea azzeccata. Di un Lui che ha poteri particolari e di un numero 47 che a leggerlo bene è inquietante. Una ragazza del gurppo che ha deciso di allontanarsi da loro e proseguire con una vita "normale". Poi il suo ritrovamento e la sua transazione, non proprio gradevole. Molto suggestivo, le descrizioni dei paesaggi trentini sono ben raccontate, come tutto il pezzo.

Piaciuto. molto ben esposte le scene, con descrizioni che esprimono anche lo stato d'animo dei protagonisti, non ultimo quello della povera Giovanna.
si è creato un tremendo circolo chiuso, un loop continuo dal quale è praticamente impossibile uscire, e chi ci prova va alla transizione.
bello, meriterebbe un ampliamento

Affascinante e pauroso, ben scritto e con personaggi che rivelano un lato da brivido. Per non parlare dell'altro protagonista, così terribile che meno ne sappiamo meglio è, così potente che i suoi doni sono solo da temere. Inquietanti i paesaggi, la descrizione del campo, di quell'erba, di quell'esistenza che si ripete in eterno, in un tempo che continua ad andare avanti, scandito dai colpi del bastone della vecchia Irma. Un posticino cupo in cui vivere.