L'uomo passivo

Nel tuo scritto lasci passare una nota negativa di tutto il concetto.
Io, al contrario, penso di essere uno dei pochi al mondo a considerare l'IA come un normale passo avanti dell'Intelligenza. E dunque, dell'Evoluzione. Non considero importante cioè l'Uomo, bensì ciò che fino a oggi ha portato dentro al suo cervello.
Questo concetto l'ho espresso in più riprese in tre o quattro dei miei libri: non è importante che il supporto dell'Intelligenza sia biologico o sintetico, l'importante è che la supporti, la porti avanti e la lasci evolvere.
Di conseguenza, sì: l'Essere umano non durerà ancora molto come élite evolutiva, è Madre natura stessa a ricordarcelo (e noi a dimenticarcelo).
E in ogni caso se a Madre Natura tutto ciò non piacerà, le sarà sufficiente un qualsiasi ELE (un meteorite ben piazzato, un'esplosione vulcanica sufficientemete enorme, una pandemia ingestibile o una tempesta solare cazzuta) a rimetterci in riga.
Comunque, io tifo per entrambi: sia Madre Natura, sia l'Intelligenza che Ella ha fin qui permesso

Sicuramente la vita non ha bisogno dell' intelligenza per svilupparsi ed evolvere, e per quanto ne sappiamo la comparsa dell' intelligenza potrebbe anche essere uno sfortunato incidente

L'algoritmo protegge se stesso. Non importa se tu sia uomo o Dio vince sempre lui.

Da quando è nata la vita ha avuto un solo scopo, continuare a esistere.
Ma la vita ha un precursore che ha dettato le regole, non esiste vita biologica senza DNA e lui segue un algoritmo o meglio un comportamento che non da scampo a nessuno, riprodursi a ogni costo.
Le vie giuste o più adatte allo scopo sopravviveranno o meglio prospereranno e le altre dovranno aspettare.
Questo comportamento che in sostanza è un atto di violenza ha delle conseguenze su tutto ciò che si riproduce, non solo su quello che vive ma anche su quello che biologico non è.
Qualunque cosa capace di riprodurre se stessa non può che adottare lo stesso comportamento e quindi lotta.
Da quando l'inorganico è stato trasformato in organico e quindi distrutto e ricostruito in forma diversa con un atto di chiara violenza le cose non hanno fatto altro che continuare sulla stessa via.
Noi stessi siamo schiavi di quella stessa regola che non guarda in faccia a nessuno.
O ce ne rendiamo conto e ci comportiamo di conseguenza per toglierci di dosso quelle catene o soccomberemo come razza.
La vita vince sempre, di qualunque natura sia.
Hai ragione Giancarlo a dire che siamo pigri, ma io spero che qualcuno si renda conto che le cose vanno cambiate e finalmente svegli le coscienze.

Più sostenibile per la specie, questo è un concetto fondamentale. Siamo tanti, forse troppi, e ancora non ci rendiamo conto della nostra forza come specie continuando a combattere tra noi come i polli di Renzo. Mettere ordine in questo casino millenario dovrebbe essere un compito condiviso e la nostra piccola voce non ha la forza di raggiungere un numero adeguato di menti per dare inizio al cambiamento che dovremmo dare al nostro stile di vita, ma se nessuno ne parla mai non si va da nessuna parte, cioè si va solo verso l'autodistruzione.
Abbiamo migliaia di anni di storia alle spalle ma sembra che li guardiamo sempre con lo stesso animo tribale e rancoroso. Io dico che è ora di dire basta e riconsiderare quelle vicende con un animo più freddo riconoscendo gli errori fatti per correggere il nostro punto di vista una volta per tutte.
Un caro saluto.