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La rivolta di Shays

(saggio altro, medio - per tutti)
Tempo di lettura: 13 / 20 minuti
217 visite dal 25/04/2019, l'ultima: 1 mese fa.
4 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)





Descrizione: Si tratta di un saggio su di un episodio poco noto della storia nordamericana che però presenta molte analogie con il presente.

Incipit: La rivolta di Shays è un episodio piuttosto controverso della storia americana, non tanto per il fatto in sé quanto per le sue conseguenze; poiché accelerò e indirizzò un processo costituente che, dopo l'approvazione degli Articoli della Confederazione (nel Secondo Congresso Continentale, tenutosi il 15 novembre 1777 con ratifica il primo marzo 1781), stentava a trovare non solo un avvio, ma pure una direzione. La rivolta ebbe luogo nell'ex colonia del Massachusetts, fresca d'indipendenza, e dur…


La rivolta di Shays
file: shays.odt
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Recensioni: 4 di visitatori, 7 totali.
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recensore:

Recensione o commento # 1, data 12:37:17, 10/10/2020
Ho letto solo ora questo interessante mini-saggio su un episodio che non conoscevo della storia americana.
Certo, è dall'asilo che ci ammanniscono la favola degli USA come "Prima democrazia del mondo", dimenticandosi di dire che, come TUTTE le nazioni cosiddette occidentali, è una plutocrazia, ovvero un'oligarchia su base di censo.
Leggendo la storia della rivolta capeggiata da Shays mi è tornato in mente il film di Ken Loach "Il vento che accarezza l'erba" sulla rivoluzione irlandese. Come nella neonata nazione americana, anche in Irlanda la rivolta fu di popolo ma poi, al momento di gettare le basi del nuovo stato, prevalsero gli interessi dell'élite economica.
Il risultato finale fu che le classi popolari semplicemente cambiarono padrone. La morale è che una rivoluzione o è sociale, di classe, oppure non è.
Per quanto riguarda il suffragio universale, è vero che è in corso un'offensiva per limitarlo; ritengo però che ci sia anche un'altra strategia molto più subdola, inaugurata in Italia con l'avvento del sistema maggioritario (basato, manco a dirlo, sul modello statunitense).
Ciò consiste nella creazione di due schieramenti solo apparentemente contrapposti, in realtà molto simili, eliminando tutte le minoranze realmente portatrici di proposte alternative.
Alla lunga (ma neppure tanto) questa situazione causerà una disaffezione degli elettori che non si sentiranno più rappresentati da nessuno.
Già oggi, in tutti i paesi cosiddetti sviluppati, l'alternativa è tra la dx e una finta sx che fa una politica di dx; del resto, come ha detto qualcuno, se votare servisse a qualcosa, non ce lo lascerebbero fare.
Saluti e a rileggerti, sempre con piacere



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

risposta dell'autore, data 10:58:34, 26/11/2020
Ciao, Andr, mi era sfuggito anche il tuo intervento. Da un pezzo non ci sentiamo, come stai?
E grazie. La rivolta di Shays è un caso emblematico di rivolta di classe soffocata nel sangue. E come scrivi tu, ma non solo tu diciamo che è un fatto ben noto, il maggioritario serve a indebolire il suffragio universale e a inglobare il dissenso. Non a caso il maggioritario perfetto è stato adottato a initio dalla nascente democrazia liberale del Regno Unito, dove il partito conservatore è riuscito quasi sempre a strappare la maggioranza dei seggi per una manciata di voti. E quando non l'ha fatto era perché i competitori erano più realisti del re, come nel caso dei due mandati Blair.
La rivoluzione o è di classe o non è, hai ragione.
Ma per concretizzarsi è necessaria una rifondazione del pensiero e della filosofia marxiana. Si è provato dopo la guerra con la scuola di Francoforte e il neo strutturalismo, ma si deve andare avanti. È necessaria una base ideologica, nel senso hegeliano del termine, forte e coerente.
Senza, le rivolte non si trasformeranno mai in rivoluzioni, come l'episodio di Shays e mille altri insegnano.
Riprenditi, ad esempio, in mano la storia dei Fasci Siciliani. Il mancato appoggio del Partito Socialista di allora causò il fallimento della rivolta in Sicilia ed evitò che si estendesse altrove.
E il mancato appoggio fu una scelta ideologica più che di opportunità politica.
Un caro saluto



recensore:

Recensione o commento # 2, data 09:05:36, 27/11/2020
Caro Namio, nella situazione attuale, "In medio stat virtus" non esiste. Ovvero: o ci sono i disoccupati per confinamento casalingo causa virus o causa cessione attività, oppure ci sono quelli (come il sottoscritto, che lavora nella Sanità) che lavorano anche 12 ore al giorno, sabato e domenica compresi.
Di buono c'è che, una volta arrivato a casa, non vedo l'ora di andare a dormire così non vedo i tg e le facce di m.... che imputano ai comportamenti individuali tale situazione, tacendo dei tagli di trenta miliardi di euro in dieci anni su ospedali, personale e attrezzature.
Ma questo non bisogna dirlo, altrimenti sei un negazionista/disfattista/novax.
Meno male che c'è Braviautori e un autore come te (e anche altri, naturalmente!), che con saggi o racconti sempre interessanti e stimolanti mi fa distogliere da altri pensieri, tristi o deprimenti.
Ciao e salutami la tua bellissima isola



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

risposta dell'autore, data 10:52:20, 27/11/2020
Ciao, Andr.
Condivido in pieno quanto dici. Da trent'anni il gioco preferito di ogni governo, su indicazione e istigazione di Bruxelles, è quello di smontare un pezzo della Pubblica Amministrazione che oggi, sono dati Eurostat non me li sto inventando, è la meno numerosa pro capite rispetto alla popolazione e la peggio pagata dell'Europa a 28.
Questa è la verità. Non si fa un concorso nel settore giustizia, che non sia per magistrati, dal 1996.
Gli unici concorsi pubblici andati avanti nell'ultimo quarto di secolo, e non è un caso, sono quelli per le forze dell'ordine.
Il risultato è un fiorire di esternalizzazioni di servizi a beneficio di privati con un fiorire di lavoro malpagato se non nero dove possibile o altrimenti di commissari e di strutture amministrative parallele controllate direttamente dalla presidenza del consiglio che di fatto hanno bypassato larghi settori di PA che, per forza di cosa, ha cessato di funzionare.
E hai ragione, se qualcuno come me fa notare che la responsabilità del disastro odierno non è del singolo cittadino che esce di casa a farsi la passeggiata in solitario e imbavagliato dalla mascherina, ecco che qualcuno ti accusa di diffondere il contagio, di essere un negazionista. Che è un esonimo spregiativo, non a caso. Io non nego nulla, porca paletta.
Dai media esce solo propaganda della peggior razza e credo che la gente a pelle l'abbia compreso.
Quanto al cambio di passo della BCE che fa oggi quello che era proibito un anno fa (il prestatore di ultima istanza come prima della riforma Carli Andreatta faceva la Banca d'Italia nei confronti del Tesoro) e cioè acquistare debito pubblico e girare al MEF le somme pagate per interessi, mi chiedo è una svolta vera?
Io ho l'impressione che il passo indietro sia stato fatto solo per non far collassare il sistema, tu che ne pensi?
Ho paura che alla fine ce ne faranno pagare il conto, in un modo o nell'altro.
L'introduzione della moneta digitale potrebbe andare in una direzione pessima per noi tutti.
Io tiro dritto, e me ne fotto se qualcuno mi addita a negazionista no vax.
Un caro saluto



recensore:

Recensione o commento # 3, data 15:47:11, 27/11/2020
Caro Namio, il punto di svolta è stato proprio il "divorzio" tra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro: è da lì che si è originato il nostro mostruoso debito pubblico, non certo dalle spese pazze degli anni '80 (i baby pensionati) o le tangenti ai politici. Certo, Craxi & c. erano dei figli di buonadonna ed erano corrotti, il malaffare era endemico (esattamente come oggi), ma Tangentopoli servì soltanto a cambiare la classe politica in modo che l'interesse nazionale passasse in secondo piano, in nome del vincolo esterno, visto che "Gli Italiani hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità, ed è ora che qualcuno glielo faccia capire", come gentilmente i media (tg e giornali riuniti) ci raccontavano tutti i giorni.
La realtà fu che prima si abbatterono i salari, poi si passò all'attacco del welfare, pensioni e Sanità.
Ora dicono che la BCE scucirà i cordoni della borsa, un anatema fino a qualche mese fa; anch'io, come te, sono molto scettico. Le fondamenta della UE sono marce (è una debitocrazia), in un modo o nell'altro rivorranno indietro i soldi prestati, nel solito modo: lacrime e sangue.
Sulla moneta digitale ho la tua stessa impressione: presentata come panacea contro l'evasione, servirà naturalmente anche a quello, ma lo scopo principale, sottaciuto, è quello di avere il controllo totale dell'individuo. Le transazioni economiche saranno tracciate e catalogate: ma una trasparenza assoluta significa un potere assoluto di manipolazione, per chi possiede queste informazioni, pubblico o privato che sia.
Un bel soggetto per un racconto distopico, credo che ci penserò.
Ciao



recensore:
avatar di Mariovaldo
nwMariovaldo
$ donatore 2021 (3 dal 2020)

Recensione o commento # 4, data 16:58:11, 26/11/2020
IO, come credo sia vero per la grande maggioranza dei lettori, non sapevo nulla di quella guerra e delle sue motivazioni. Il tuo saggio è veramente notevole e fornisce esaurienti notizie e spiegazioni sugli antefatti, i personaggi, lo svolgersi e le conclusioni. Cioè su tutto cio' che è alla base di un ottimo saggio.
Personalmente sono un amante della Storia ma non mi sentirei in grado di affrontare un lavoro così ben strutturato e completo. Io mi limito a inserire qualche fatterello storico in alcuni dei miei racconti, ma sempre in forma romanzata e leggera.
I miei sinceri complimenti



recensore:
avatar di Namio Intile
nwNamio Intile
(collaboratore)

risposta dell'autore, data 10:57:10, 27/11/2020
Ciao, Mariovaldo, grazie.
Ho letto molti saggi storici in vita mia e ho anche fatto ricerche in proprio negli archivi storici pur non essendo uno storico.
Ciò che trovo sempre strabiliante è il ripetersi degli eventi. Non è un caso, credo, che l'insegnamento della Storia sia quasi scomparso dalle scuole.
Cancellare il passato è l'arma migliore per controllare il presente e indirizzare il futuro.





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