
Lea e sua madre
Descrizione: Quando il legame tra una madre ed una figlia viene messo a dura prova dalla vita.
Incipit: Era una domenica di inizio d’autunno. Lea adorava sin da bambina quel periodo dell’anno in cui, grata per i frutti delle settimane estive appena trascorse, era pronta a ripescare dalla propria valigia interiore i propositi messi da parte...

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Ma in un rapporto come questo descritto, le parole sono in secondo piano rispetto agli sguardi e ai gesti; nei lunghi anni trascorsi molte cose hanno legato questa figlia e sua madre. In quello stentato parlare al telefono la madre capisce il non detto e la figlia esprime il solo pensato, continuando a tenere tra loro quel filo che non si spezzerà mai.
Forse è proprio così, le parole normalmente hanno un peso, ma nei rapporti basati sull'affetto, sull'amore, il non detto sicuramente prevale ed esprime tutto, nonostante spesso non ne siamo così convinti.
Il tono è quello “dei begli anni sfumati”, cui ci si rivolge con dolce e discreta mestizia.
La nostalgia è imperante, anche nei passaggi in cui risulta invisibile. Con il procedere della narrazione, dal confortante calore dei ricordi, iniziano a emergere rimpianti e timidi sensi di colpa.
Quindi, le somme che si tirano, giunti al giro di boa; il bilancio che si deve trarre “nel mezzo del cammin di nostra vita”; una resa dei conti mediana che, sempre la vita, presenta quando l'essere umano si trova alle prese con uno snodo cruciale del suo percorso umano.
Realistico, riflessivo, toccante: un racconto da non perdere.
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