Di Giuseppe Novellino: Che cosa può salvare questa nostra società ( e il mondo) se non la pratica del bene comune? Gli interessi del singolo sono il foraggio che alimenta l'egoissmo e l'egotismo dei governanti, dei capi, dei dirigenti, i quali facilmente non coltivano la buona volontà. E se poi questi uomini controllano grandi apparati di potere, allora le sorti della collettività sono davvero in pericolo. Oggi due cose rappresentano veri segni dei tempi e fanno intravvedere la possibile catastrofe: il degrado ambientale ormai insostenibile e la mancanza di speranza dei giovani. Quest'ultima mi fa impressione. Se non hanno speranza i giovani, significa che le prospettive future dell'umanità sono incerte. La poesia, con un tono di asprezza musicale, cerca di evocare la sensazione triste che si accompagna alla negatività del momento che stiamo vivendo, riuscendo a caratterizzare la bruttura che si accompagna all'egoismo di chi pensa solo a se stesso o di chi esercita il potere esclusivamente per salvaguardare i propri interessi. Azzeccate mi sembrano le rime (anche la rima al mezzo)che danno un senso molto efficace di moderna filastrocca quasi sgangherata, che sembra sfuggire di mano al poeta e che gioca a nascondino con il lettore. Nel complesso una più che buona sperimentazione poetica.