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Recensione o commento a: Bionica 4. Il declino dell'Uomo. Ultimo atto: sepoltura - (Disegno Altro) - di Paolo Maccallini:

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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Talvolta, spontaneamente mi interrogo sulla difficoltà oggettiva nell'ideare trame originali e colme di fantasia, adoperando strumenti vari, come il disegno, i colori e gli sfondi musicali che, componendole, le accompagnano. Ed è in quell'istante che penso ai molti autori famosi, all'appartenenza di quella categoria e genio innati, che esternano nelle opere. Poi, curiosando tra le tante postate qui, come per l'appunto questa, o pubblicate nelle antologie, giungo alla naturale conclusione di quanta gente in gamba esiste! Grazie, Paolo, per averci ricordato che il robot è il medesimo della tua opera avente titolo "Bionica 3 Natività", nonché avercelo mostrato mediante una cromatica raffigurazione, la quale, accontenta sia gli amanti del genere in bianco e nero, ma pure quelli che prediligono i disegni a colori. Complimenti sinceramente meritati.
Di Massimo Baglione: Uhm... sarà che ormai avevo fatto l'occhio al bianco e nero, per questo disegno, ma mi pare che il colore gli tolga parte della bellezza originale. O forse era a colori pure prima e lo hai scannerizzato in bianco e nero? Rolling Eyes
Di Paolo Maccallini: Ho aggiunto la versione a colori.
Di Angela Di Salvo: Nel corso dei secoli la sepoltura è stato un rito perpetrato con onore e con rispetto dei morti all'interno di un sentimento di religiosità e di fede in una vita oltre la morte. Fa un certo effetto osservare un robot che conduce una giovane esanime attraverso una foresta. Bello il disegno della faccia "quasi espressiva" del robot e del bosco intricato in cui l'androide si inoltra.
Di Giuseppe Novellino: Questa serie di robot si arricchisce di un personaggio che unisce la meccanica al sentimento, secondo la buona tradizione degli androidi fantascientifici. In una foresta, che potrebbe essere di un altro pianeta, il robot porta qualcuno verso la sepoltura. Chi è questo qualcuno? Dai tratti si può pensare a un essere umano, forse a una fanciulla morta prematuramente. E' molto bello l'intrico della vegetazione che si accompagna alla intelaiatura metallica del robot, il quale, da alcuni tratti del viso tradisce un certo sentimento di commozione.
Di user deleted: Il robot deve provare sicuramente qualche sentimento umano. Se l'ha uccisa, pare pentirsene e quindi la sta portando nel bosco a seppellirla, lontano da occhi indiscreti. Se consideriamo, invece, che la donna sia morta per cause esterne (ossia: Un errore in laboratorio, un serial-killer o semplicemente che sia morta di vecchiaia) per questo il robot si sente in dovere di sepellire la donna.
Di Paolo Maccallini: Questo robot vorrebbe essere lo stesso rappresentato nell'opera

scheda_opera.php?opera=2475

E il corpo esanime che esso trasporta è quello della ragazza che lo ha costruito, di sua madre cioè.
Il robot porta sua madre al luogo della sepoltura. Ma c'è una questione aperta: come è morta la madre? Chi ci dice che non sia stato proprio il robot, in un momento di ribellione, ad averla uccisa?
Si tratta di un robot pietoso che va a inumare la sua creatrice morta per cause naturali? O di una macchina malvagia che ha ucciso la propria genitrice e ora ne nasconde il corpo?
D'altra parte anche negli esseri umani i sentimenti dei figli per i genitori non hanno a volte una inspiegabile ambivalenza?

Di Massimo Baglione: Anche se nelle varie versioni di "Bionica" il robot protagonista è sempre un po' diverso (tranne le versioni 2 e 4) si assapora totalmente l'evoluzione sia del soggetto, sia del progetto.
In questo "Ultimo atto" (e spero che non lo sia, l'ultimo) il robot diventa operativo e sembra subentrare agli umani.
La sepoltura di uno di essi: un ultimo segno di rispetto, di riconoscimento. L'ultimo saluto.
Resta da capire se l'istantanea proposta dall'autore sia esattamente ciò che gli umani hanno previsto (evoluzione?), o se si tratta di un'isolata disgrazia.
Di FedericaAshes: Non me ne intendo, ma è ben fatto, galleggia nella perfezione e nella perdizione umana!
Bisogna accentuare l'immagine dell'"essere" in braccio, forse.
Ã? un piacere per gli occhi quest'opera.
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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