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Le altre recensioni o commenti Di Paolo Maccallini: Franco è stato un mio compagno di sventura. Eravamo entrambi in una brutta situazione, e quindi, come succede in questi casi, abbiamo avuto una amicizia profonda quanto effimera, nel senso che poi, finita quella situazione, non ci siamo più sentiti. Quella vistosa riga verticale in realtà è una cicatrice che Franco si procurò in cantiere. Lo ritraevo mentre eravamo seduti a uno striminzito tavolino di metallo. Lui leggeva, cercando di mantenere la 'posa', io cercavo di concentrarmi, e mi era, in quella circostanza, davvero difficile. Mi sembra ieri. Questa è una fotocopia del disegno che ora si trova, spero, a casa sua, come un ricordo caro, di un periodo brutto. Di Angela Di Salvo: Un'espressione dura e tirata è quella che si evince dall'osservazione del viso di Franco. Ciò è rilevabile dalla profonda ruga al centro della fronte e dall'arco delle sopracciglie, dagli occhi che evedenziano uno stato di apprensione, e dalla bocca sottile bocca serrata.(tipico di chi preferisce star zitto e non parlare). Ben curato anche il disegno della camicia sportiva a quadratini, segnale che l'autore ha "preso" il soggetto in un momento di intimità e magari di confidenza familiare, cogliendo una particolare espressione di disappunto e di ombrosità occasionale. Di Giuseppe Novellino: Chi è Franco? Comunque...anzi, chiunque sia, direi che è venuto bene. Lo studio del tratto è accurato e il volto riesce a dare un'espressione corrucciata. Quella ruga verticale sulla fronte spicca in modo inquietante. E' stata osservata dall'autore in modo attento.

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