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Recensione o commento a: Mamma Maria - (Racconto Narrativa, Breve) - di Stefano di Stasio:

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Le altre recensioni o commenti
Di Mauro Conti: Trovato per caso questo racconto, segnalato tra le opere "a caso".
Anche se è passato tanto tempo dalla pubblicazione posso dire che mi sono immedesimato molto nella storia. Ma il bello è proprio questo. Un racconto del genere non ha tempo.
Anche io come te volevo veramente bene a mia nonna e la mia infanzia la passai per la maggior parte con lei perché i miei genitori lavoravano entrambi. Purtroppo non conobbi mai mio nonno. Anche lei venne ad abitare con noi. Nonna morì nel 1993 mentre io ero a scuola, in prima superiore, una mattina di aprile, improvvisamente. Da li iniziai a comprendere che nessuno è immortale e che anche indipendentemente dal bene che vuoi a una persona, questa può improvvisamente mancare. Mi rammarico solo di una cosa: il giorno prima della sua morte, alla sera prima di andare a dormire, la salutai troppo svogliatamente.
Di Gianfranco39: Romantico e poetico ricordo di una nonna. Anche i miei figli hanno avuto una nonna che, specialmente d'estate, si sostituiva alla mamma; era mia suocera. La chiamavamo affettuosamente "Bigia" per il colore dei capelli; ha vissuto con noi dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni '90 e, quando se n'è andata, la nostra casa non è stata più la stessa; era molto più vuota e un po' meno "calda"
Di Arcangelo Galante: Leggendo il racconto dell'autore si scorge un affresco del passato, colorato di semplici e calorosi ricordi, proprio legati all'udire la voce di "mamma Maria" che tanto gioire gli arrecava al cuore. Emozioni d'un tempo trascorso con la vera genuinità, che solo un'anima ricca d'amore sapeva donare. Testo romantico, gradito e piaciuto. Complimenti!
Di Amos2011 Angelo Manarola: Uno spaccato di vita, un racconto voluto condividere con amici. Non una novella ma uno dei tanti aneddoti di qualunque vita che si è voluto raccontare e raccontarci. Piacevole lettura che, prima di tutto e come giusto, rende omaggio ad una donna, una nonna...tua nonna.
Vorrei recensire principalmente il tuo commento Stefano: "Credo che mia nonna, se fosse viva, sarebbe felice"
Tua Nonna, se fosse viva, non sarebbe solo felice: sarebbe orgogliosa di te.
Di Tania Maffei: Non riesco a commentare il ricordo verso questa nonna in quanto il mio sogno più grande sarebbe stato averne una ma non è stato così. Tuttavia trovo bellissimo il volto di questa donna anziana che mi ha colpito particolarmente. Innanzi tutto la scelta della posa. Una donna forse stanca, che è arrivata alla fine della vita che ci guarda tutti, nessuno escluso. Vorrebbe dirci tante cose ma non ne ha più la forza. Gli occhi dopo una certa età cominciano a sciogliersi, tornano a essere liquidi e allora possono dire tutto perché non feriscono più. La bocca si allunga verso l'esterno, si appoggia sulle rughe di espresssione come se facesse fatica a sorreggersi da sola. Il naso si allarga verso l'esterno diventa più sensibile agli odori. Ma sono le mani dei vecchi che mi fanno maggiormente impressione. Da queste sono passate la vita, la morte, il dolore, la gioia, la sofferenza, ogni sensazione di piacere, di calore, di freddo, di marcio, di profumo. Hanno raccolto cose importanti ma anche insignificanti. Hanno accarezzato e schiaffeggiato. Hanno sentito il vento soffiare leggero, la pioggia bagnarle, il mare accarezzarle. Ora si sono fermate. Una, appoggiata al volto, aspetta la fine, con calma, serenità. Un leggero copricapo nasconde la testa dai poch1i capelli bianchi. La vita è finita. Ma noi la ricorderemo sempre così questa magnifica donna. Serena, forte e coraggiosa.
Di Stefano di Stasio: Grazie a tutti! Ho corretto le imperfezioni, ripetizioni, accenti.
Credo che mia nonna, se fosse viva, sarebbe felice.
Di Giuseppe Novellino: Bel ritratto di donna anziana. I legami che il nipote sente per lei sono forti, intensi, e vengono descritti con efficacia e notevole analisi introspettiva. Davvero toccante il finale. Il personaggio, questa nonna legata a un passato che ormai non c'è più, si staglia nitido nella mente del lettore. Il merito va anche a una prosa semplice, di tono diaristico, scorrevole, colorita e corretta
Di Angela Di Salvo: Più che un racconto, è una pagina di diario, un pezzo di vita che lo scrittore ci narra, ridando vita a una ricordo prezioso e indelebile della sua infanzia, fanciullezza e adolescenza. Ma è un ricordo che, in fondo, custodiamo tutti nel nostro cuore ed è impossibile quindi non identificarsi nel narratore e comprenderne gli stati d'animo e i sentimenti.La figura della nonna rammenta l'amorevole assistenza e compagnia che ella ci ha fatto nei momenti in cui non c'erano mamma e papà ad accudirci. Non aveva una ruolo sostitutivo nel nostro percorso di crescita, era una figura "integrativa" che aggiungeva alla nostra educazione qualcosa di particolare, arricchedoci e facendoci sentire più amati e coccolati. Il quadro di questa Mamma Maria (che richiama a un modello di vita cristiana) è tenero, delicato e profondamente vero. La narrazione scorre semplice e lienare. Qualche lieve imperfezione nella punteggiatura e nella ripetizione iniziale già segnalata, non inficiano la piacevole lettura del testo.
Di Pia: è un racconto commovente, i nonni sono sempre stati e sempre saranno figure importanti nella vita di tutti, i nonni fanno quello che i genitori, più rigidi e tesi all'educazione, non possono fare e cioè viziare. Inoltre hanno più tempo per coccolare, raccontare i "fatterelli" trasformandoli in sorta di fiaba, non puniscono mai le marachelle e danno il dolcino prima di mangiare. Insomma i nonni sono i Nonni e quando se ne vanno si portano sempre dietro un pezzetto di noi ed è giusto che sia così. Bella significativa questa frase: C�erano alcuni parenti che non l�avevano voluta da viva ma che da morta avevano sentito l�urgenza di vederla. Per quanto riguarda la forma non mi sono piaciute molto le ripetizioni continue di mia nonna o la nonna, qualcuna l'avrei sostituita con lei o altro, e c'è anche un brutto "a me mi veniva" all'inizio che toglierei.
Di Massimo Baglione: Credo che le foto in biaco e nero trasmettino quel non so cosa, che a colori viene in qualche modo occultato.
Di Stefano di Stasio: Ho inserito la foto in bianco e nero. E' una di quelle che ho scattato diversi anni fa e che sono comprese nella raccolta di racconti/mostra fotografica "Strade di uomini, donne e animali". Ho scelto di fare sperimentazione sul messaggio che si può trasmettere abbinando racconti e immagini, come ho descritto nel blog:
http://paroleefotografie.blogspot.com
Sono graditissimi i commenti su questo linguaggio "visual-narrativo". Credo che questo sito, di poeti, pittori, fotografi, scrittori ecc., sia il più adatto alla discussione. Grazie.
Di FlintLunanera: E' un racconto da leggere ad occhi chiusi, nel senso che sarebbe bello che qualcuno me lo leggesse per poter respirare gli odori, i rumori e le atmosfere che hai evocato con la semplicità di un favola e l'agilità di una sceneggiatura teatrale. Molto bene.
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che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
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striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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