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Le altre recensioni o commenti
Di Visitatore: Non sarà un commento poduttivo, ma a me sembra un testo stupidamente volgare. Ma chi è che dice "prenderlo nel sedere"? Se si ha coraggio si dice culo. Leggete rimbaud!
giorgio rossi Di Angela Di Salvo: La dicotomia del mondo è una condizione permanente, così come lo è quella fra male e bene, giustizia e ingiustizia, amore e odio,pace e guerra, vita e morte. Un mondo popolato da esseri dalle tendenze dicotomiche e contraddittorie non può che essere un mondo ambiguo, malato e inevitabilmente assurdo. Ma certe differenze fra gli uomini non potranno mai essere eliminate, come quella che passa fra potenti e deboli, ricchi e poveri, vincitori e vinti. Pensare che possa accadere un miracolo è mera utopia, e ogni auspicio di buona speranza è destinato a cadere nel vuoto. Bello e vigoroso questo componimento di "poesia civile" che, aggrappandosi al sentimento d'"amore smarrito" nel mondo, si staglia superbo sulle miserie umane.
Di Gilbert Paraschiva: Vi ringrazio molto per i commenti.
Buone feste! Di Giuseppe Novellino: Desolato e acido canto funebre per la morte della società democratica e solidale. Ma è mai nata? Si condividono queste affermazioni, ma si deve ragionare sul pessimismo. Io sono pessimista, eppure ho capito che devo controllarmi e non smettere di sperare almeno un pochino. Il momento è forse più brutto di quello che pensiamo...Staremo a vedere, ma non con le mani in mano. Comunque mi è piaciuto questo "saggio" in rima.
Di Pia: e come si potrebbe darti torto? Purtroppo è un ritratto fedelissimo del momento che viviamo, non sappiamo più da chi guardarci, siamo accerchiati e senza scampo e, per dirla alla napoletana, stamm' 'nguaiat'! Ognuno pensa solo a se stesso, arraffare sembra essere diventata la parola d'ordine e, mentre pochi arricchiscono sempre di più, tantissimi non riescono a mettere la cena a tavola, che sconforto!
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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