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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Triste storia raccontata molto bene. L’autore è capace di trascinare il lettore all’interno della storia, creando un legame, fornendogli confidenze che faranno di quella bambina “Giulia”, e non una bambina come tante in un incidente come tanti. Nell’alternarsi del passato tenero e felice con il presente freddo e spietato il lettore si affeziona e nel momento finale gli sarà, ahimè, più facile immaginare lo strazio e provare dolore per qualcosa a cui non si può proprio rimediare. I dettagli più felici, la parola chiave per il solletico, gli occhi brillanti che si aprono e si chiudono, il richiamo affettuoso verso il padre, diventano quelli più laceranti.
Di Angela Di Salvo: Un dramma che divide, che crea una condizione di traumatica rottura nello splendido rapporto di un padre e la sua bambina.
Perchè, dopo l'incidente, Giulia continua a ripetere quella parola, "Orsetto"? La bellezza e la delicata costruzione del testo (oltre che nella capacità espressiva di indubibo valore) sta tutta qui, in quella parola ripetuta, nel significato recondito che ci sta dietro e nell'impotenza di Luca verso il terrible destino. L'impianto narrativo, che predilige periodi paratattici e spezzati, si sposa bene con la vicenda che scorre via lasciando il lettore rapito e commosso, in bilico fra il dolore e l'amarezza. Di Tania Maffei: Questo breve raccconto è un gioiellino o meglio è un piccolo capolavoro. Il presente e il passato si inseguono in un gioco di specchi in cui la vita e la morta per pochi istanti riescono ancora a coesistere. Luca ha una meta. Salvare Giulia. Ma Giulia vive ancora solo nei sogni di Luca. Per un breve istante, di una drammaticità folgorante padre e figlia si ritroveranno per l'ultima volta assieme e scorgeranno negli occhi l'uno dell'altro il grande amore che li unisce. Questo giovane autore sa trasmettere grandi emozioni e lo fa con un uno stile moderno e asciutto proprio degli autori contemporanei. Lavoro egregio.
Di Pia: il senso di disperazione di un padre qualunque è molto ben trasmesso in poche righe, coinvolge ed è particolarmente devastante se si pensa che queste cose accadono per davvero molto, troppo spesso. Una bambina che dovrebbe avere una vita intera d'amore davanti a sé e invece per colpa di qualcuno lascia un vuoto incolmabile. Bella prova
Di Skyla74: La corsa forsennata del protagonista mi trascina in un lucido spaccato di realtà, una sanguinosa cicatrice tra il prima, morbido, dolce, ovattato, e il presente, gelido come una lama di ghiaccio. La consuetudine, i riti della cameretta di una bimba spazzati via in un istante.
Le pupille di vetro, la mano di piombo: metafore di morte. Impossibile restare insensibili! Una piccolezza: la neve "satura d'acqua" mi risulta un po? opaca, come immagine. Forse sostituendo con "fradicia" o un richiamo sensoriale che faccia sentire gli schiocchi frenetici... |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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