Di Massimo Baglione: Senza parole. Ora che lo vedo completo penso sia un vero capolavoro. Ti giro la tua dedica.

Di Paolo Maccallini: Dedico questo disegno a tutti coloro che si trovano nei guai, e non sanno come venirne fuori; con l'augurio che possano trovare la combinazione che apre l'uscita della trappola, che possano identificare i cavi da staccare per disinnescare la minaccia.

Di Angela Di Salvo: E' sempre impressionante vedere questi disegni che sembrano quelli di un ingegnere di robotica. Precisione di viti e bulloni (di originale fattura) che assemblano le varie parti e quel volto che ha un'espressione "umana" in tutti i sensi. Non pare affatto un volto appartenente a un androide. Si legge la rabbia e la disperazione di un re che ha scoperto di avere avuto una relazione incestuosa con la madre (Giocasta) e che non potrà evitare i nuovi drammi che si consumeranno nella città di Tebe. Nella tragedia classica il re Edipo, dopo il suidicio della madre, si punirà accecandosi ma qui i suoi occhi sono vivi e palpitanti: forse perchè un Edipo robot non può "non vedere", o forse perchè non sono gli occhi che fanno comprendere, dato che Edipo ha già compreso la sua verità, egli possiede la luce dell'intelligenza e della ragione attraverso cui si convince di poter sfuggire agli oracoli, di sapersi costruire un altro destino, diverso da quello che gli Dei hanno stabilito per lui.

Di Paolo Maccallini: Sì Massimo, con questo disegno vorrei sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma delle viti a stella spanate.
Scherzi a parte, in effetti mancano le freccette sul polso, dove dici tu. Però con quel riflesso è un po' delicato mettercele. Vediamo.
Io le ho inserite per dare un'idea un po' più precisa della mobilità degli snodi. Snodi che cercano di garantire gli stessi 'gradi di lbertà' dei nostri corpi, di noi robot umanoidi originali.

Di Massimo Baglione: Davvero impressionante, bravo!
Mi fa sempre sorridere il particolare delle freccette usate per l'allineamento, nel polso. A tal proposito mi viene da segnalarti che, dato che la loro presenza immagino siano di ausilio all'operatore, magari sarebbero opportune anche di lato, per l'allineamento "up & down" della mano, oltre che a quello già esistente "left & right".
Le vecchie viti a taglio al posto delle più moderne a croce sono il top ehehe