Di Radu Jelescu: probabilmente questa era l'anima di Marlyn ,
e lei l'ha trasmesso a noi
la stessa delicata immagine che può essere forte anche senza tratti durri
RJ

Di Angela Di Salvo: A trent'anni dalla morte di questa bellissima e seducente attrice (è morta nell'agosto del 1962) forse guardare questo splendido disegno che la ritrae pensosa e triste, quasi consapevole dell'amaro destino che l'attende, ci rende maggiormente cosapevoli del fatto che fascino, bellezza, fama e successo non bastano per compensare le debolezze di un'anima inquieta.
Trovo il tratteggio del volto della diva ben fatto, sfumato e incisivo nello stesso tempo, e quel neo sulla guancia lo rende molto somigliante e suggestivo.
Una buona prova senza dubbio, che trasmette all'osservatore qualcosa di intenso e di particolare, qualcosa che nessuna foto potrebbe rappresentare ed eguagliare l'effetto, e forse il senso, della personalità di questa donna famosa e indimenticabile.

Di Isabella Galeotti: Questo intenso sguardo sarà quello della famosa, e capricciosa Merylin oppure quello innocente e campagnolo di Norma Jeane?
Le labbra carnose e molto sensuali denotano un espressione di stupore.
Avrà visto entrare in camera sua il Presidente oppure avrà visto suo padre con il tacchino in mano per il giorno del ringraziamento.
La sua classica capigliatura, sia di Norma sia di Marylin.
Ottimo

Di Daniela Piccoli: Di solito l'attrice è sempre ripresa sorridente e allegra e invece nella foto da cui è tratto il ritratto lei è malinconica e pensosa. Mi piaceva vederla così Marilyn, diversa dallo stereotipo di donna sempre felice. Non so perchè ma io in quella foto la vedo più vera, come vedere dietro la maschera di attrice e sbirciare in quella della donna.
Hai ragione la foto è quella più somigliante all'attrice (io stessa amo fotografare) ma il disegno, la pittura, sono un'altra forma di espressione. La mia mano sarà sempre diversa da quella di un'altro disegnatore e sta nella diversità di ritrarre una stessa persona o uno stesso paesaggio, l'arte che vive in ognuno di noi.
Devo dire che ho provato a rifare il ritratto su carta ruvida, con una matina 2B e una F, comprata insieme all'album con la carta ruvida proprio per l'occasione (giuro l'ho fatto più di una settimana fa prima che tu lo suggerissi) e pur avendo potuto inserire più sfumature (te lo farei vedere ma non ho lo scanner a portata di mano) il disegno non ha niente a che vedere con il primo. Di certo è sinceramente più vivo questo fatto con pochi tratti che l'altro che è venuto senz'anima (perlomeno è quel che non ci sento io quando lo vedo). Si vede che il disegno migliore è il primo e basta.
Ti ringrazio moltissimo di essere venuto a vedere i miei lavori. Ne sono contenta anche perchè apprezzo molto i tuoi.

Di Paolo Maccallini: Un ritratto essenziale, tuttavia somigliante, senza errori anatomici, ed espressivo; la nostra Marilyn qui è in un momento di riflessione, di malinconia direi, come se presagisse il suo futuro.

Evidente il tratteggio, che conferisce dinamicità al disegno, e lascia traccia della ricerca della forma, ricerca che comunque è sicura, senza incertezze.

E' tutto solo accennato, ma probabilemnte quello che non c'è non serve. Questa è la mia opinione almeno.

Si potrebbe provare a usare due matite di durezza diversa, in particolare una 2B per evidenziare i tratti salienti, una F per tutto il resto.

Per questo genere di approccio la carta ruvida può andare bene; la carta liscia è però indispensabile se si ricerca una maggiore accuratezza dei dettagli. Comunque è tutto molto soggettivo, e bisogna provare, sperimentare.

Per quanto mi riguarda, ma io non sono nessuno naturalmente, questo è un bel disegno. Sicuramente si può provare, come fanno alcuni, a riprodurre a matita una foto monocromatica in maniere perfetta. Ma io mi chiedo: a che serve? La foto sarà sempre meglio. Per cui, a mio avviso, il fine dell'artista è quello di far vedere quello che non si vede normalemnte, quello che in una foto non c'è; bisogna andare oltre, svelare verità ulteriori; altrimenti una macchina fotografica, o uno scanner, saranno sempre migliori di un essere umano; cosa che non è.