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Thu 25 April, 12:46:10
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Recensione o commento a: Sasha - (Racconto Horror, Breve) - di Alessandro Napolitano:

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Le altre recensioni o commenti
Di Isabella Galeotti: Sasha, pensavo una ragazza. Comunque racconto secco, diretto, con un finale si scontato, ma narrato bene. La vendetta del ragazzino è arrivata, e ha fatto si che i tre teppistelli lasciassero anche loro questo mondo. In che modo non importava, ma dovevano smettere di vivere.
Di Alessandro Napolitano: Verissimo Ale. Raconto datato a dire poco. Andrebbe ripreso e ricostruito. Chissà, magari un giorno lo farò. Intanto grazie per la lettura.
Di Alessandro Pedretta: ti dico sinceramente quel che penso: è un racconto che mi sembra banale, scritto troppo di foga, mi sembra. Poteva essere allungato e avrebbe avuto un suo perchè. Ma è un cliché dell'horror già visto e rivisto. Per quanto riguarda i personaggi i nomi dei protagonisti mi si confondono in testa, non riesco a distinguerli. La prosa è asciutta, senza punti "alti". Se approfondissi l'idea aggiungendo qualcosa di particolare forse il tutto assumerebbe un'altra consistenza.
Di Angela Di Salvo: Non condivido i commenti precedenti. Il racconto ha un suo stile, un suo modo asciutto e brusco di narrare e l'apparente distacco con cui l'autore racconta la storia è "la propria scelta di come raccontare la storia." La descrizione è secca, essenziale e diretta. Arriva al lettore come un pugno allo stomaco, come la illogica/logica conseguenza di una crudeltà impietosa compiuta e perpetrata senza'altra ragione che il piacere di fare del male e di infierire verso qualcuno che non può difendersi. Sacha da vittima diventa un giudice e un castigatore altrettanto crudele e impietoso nella sua "autistica" indifferenza. Stupendo il simobolo "Polly", un oggetto che si trasforma nel "correlativo oggettivo" della tragedia avvenuta. Trovo il racconto incantevole nella sua concisa stesura e nella scelta strutturale del periodo spezzato (come la vita spezzata di "Sacha").
Di Miriam: Nel complesso è un buon racconto. La prima parte mi ha suscitato tantissima tenerezza e tristezza al tempo stesso. Il disagio e il dolore di Sasha sono palpabili e mi hanno cionvolto emotivamente.
Nel passo in cui descrivi la sua morte ho percepito un'accelerazione che stona con il ritmo generale della narrazione.
"il piccolo si voltò verso la strada e scappò via verso la macchina che lo investì".
Questa frase mi è parsa troppo sbrigativa. A mio parere avresti potuto fare meglio.
Il finale anche se prevdibile, mi è piaciuto. Dopo essermi immedisamata nel piccolo Sasha, mi ha recato un pizzico di intima soddisfazione.
Di Mataner: Quel tutto ebbe inizio in incipit non mi piace. Lo taglierei. Anche erigersi a branco pu�² essere detto diversamente, anche perch�© poi dici vigliaccheria, quindi branco/vigliaccheria �¨ pesante in un brano cos�¬ breve, leverei branco e lavorerei su vigliaccheria. Che �¨ un termine pi�¹ letterario rispetto a branco (seppure molto usato nel linguaggio comune scritto e parlato) per�² cerchiamo sempre di privilegiare qualche termine letterario, giova alla nostra lingua scritta purtroppo massacrata dal gergo degli sms e non solo. Attento a mattina riproposto in due sole righe. Le reiterazioni valgono se indispensabili alla resa del dire, diversamente sono pesi. Via e vita cos�¬ ravvicinati stridono un po�, non tengono il ritmo: anche qui puoi modificare. Questo appunto Lo fecero per sentirsi superiori, per ottenere rispetto. io lo tralascerei; sia il lettore, dopo le info che tu gli hai appena fornito (spinsero, strattonarono, buttarono) a capire di che tipi si tratta, puntualizzarlo potrebbe irritarlo e ostacolarne il proseguio di lettura. Tanto pi�¹ che una riga pi�¹ gi�¹ li definisci bestie. Poche efficaci parole per inquadrare i personaggi, non dilungarsi troppo in racconti brevissimi. Quanto poi sotto, fino a la pioggia batteva violenta �¨ da riconsiderare alla luce di quanto poc�anzi detto. Mentre la pioggia batteva: ok. �e lavava i peccati commessi: no.
Per il resto a seguire vale il gi�  enunciato. Malaccio non �¨, un po� prevedibile e poco spaventoso, se quella �¨ l�intenzione dell�horror. Invitarti a leggere E.A. Poe suppongo sia superfluo. Indispensabile, per�². Oggi certe sue traduzioni risultano un filo enfatiche, ma la tensione che sa produrre �¨ unica. In te c��¨ passione, quindi sai come farla fruttare, leggi e scrivi. Assorbi pi�¹ che puoi, lasciati prendere dalle letture: avranno su di te il dovuto positivo effetto. Poi: si pu�² scrivere (o quasi) in qualsiasi modo, occorremano molto ferma e centrare le parole giuste una per una: one shot one kill. Il lettore �¨ implacabile, difficilmente perdona sprechi. A tua disposizione per qualsiasi chiarimento e/o domande in merito al testo
Di PecoraNera: L'idea è buona... il senso del rimorso dei tre ragazzi l'avrei sviluppata di più, anche se il loro tormento interiore si intuisce. Mi piace anche se so che sai fare di meglio.
Di AldaTV: Beh... la mia idea, è di un racconto "autistico" che narra di "autismo" e la stessa ripetitività del tema... amaro e per me poco "giocato", in effetti non è dei migliori.
Di Bonnie: Ha un bel ritmo, la sola cosa che accentuerei.. è la freddezza, che si senta quasi un distacco dell'autore dal racconto
(non sei abbastanza feroce e cattivo Ale Wink
Di Massimo Baglione: "I buchi neri nascono quando Dio divide per zero.
(Anonimo)
"

Avevo già letto questo raccontino, ma questa citazione non me la ricordavo. Credo che solo un informatico "old school" possa realmente capirne il significato ehehe
Complimenti, un bel raccontino!
Di Alessandro Napolitano: Mi sono affezionato a questo racconto, lo sento feroce e cattivo. I personaggi "negativi" alla fine mi fanno pena, Sasha riesce a vendicare i sopprusi che molti ragazzini devono subire... ma a quale prezzo?
Nella mia testa, in questo racconto, ho confuso il bene e il male.
Grazie a pia e a tutti coloro vorranno aiutarmi a migliorare la storia.
Di Pia: ben scritto ma non è il migliore fra i tuoi. Il tema del tornare per vendicarsi è abbastanza sfruttato, se vogliamo vederla sotto questo aspetto. La vedrei più come morale: alla fine i sensi di colpa e il rimorso prevalgono e, aggiunti alla paura, possono giocare davvero brutti scherzi alla mente. Comunque sia, ho la sensazione che manchi qualcosa






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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