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Fri 19 April, 13:22:38
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Recensione o commento a: Sperando - (Racconto Narrativa, Brevissimo) - di Daniela Piccoli:

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Le altre recensioni o commenti
Di Visitatore: Ti ringrazio Ida per la bella recensione che hai dato al mio racconto. Grazie anche per aver inteso proprio il messaggio che volevo dare. Un caro saluto
Di Ida Dainese: Il titolo che hai dato a questo racconto richiede molta forza. Come si fa a sperare se si vive in un mondo fatto di guerra, tra altri soldati e pallottole sempre pronte a trovarti, dove i bambini giocano solo alla guerra perché non conoscono altro? Eppure c’è sempre una ragione per sperare in un mondo migliore perché dipende da ognuno di noi, dai nostri pensieri, dalle nostre azioni, dagli esempi che diamo. Ci si impegna per un mondo più buono quando ci nascono dei figli, quando tiriamo fuori la parte migliore, quando proviamo il dolore e la morte. Questo padre soldato che ha dovuto uccidere ha anche salvato una vita, un bambino che non sarebbe vissuto senza la sua presenza laggiù.
È un bel titolo, per un bel racconto. Un paio di sviste: “pelle vellutata” e “si era immolato”
Di Daniela Piccoli: Grazie Sartisa per la recensione. Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. La storia m'è venuta in mente in relazione alla morte dei nostri ragazzi che stavano a Nassiriya. Così mi sono inventata questa storia che avrebbe potuto essere vera. La speranza di lasciare ai nostri figli un mondo migliore è la cosa che ogni genitore auspica. Per come la penso io forse questo è uno dei racconti migliori che ho scritto.
Di Isabella Galeotti: Spaccato di vita militare. Noto che ti sei documentata abbastanza bene sulla vita militare. E' vero che basta leggere qualche pagina di giornale per trarne spunto. Brutto spunto. L'incubo del bimbo e poi la cruda realtà. La lontananza dalla proprio terra e la nascita di un figlio, che spera di poter
vedere, anche se gli mancano pochi giorni al rientro. Lasci il lettore con il fiato sospeso. Quando lo impallinano e si trascina verso i compagni per salvare il ragazzo e la propria vita è toccante. Chissà se riusciremo a lasciare ai nostri figli un mondo milgiore? Forse il resto del mondo dovrebbe leggere la tua favola della citta' di nome Fumoscuro.
Di Daniela Piccoli: Grazie Angela per la stupenda recenzione! Ne sono contentissima anche perchè quel che ho letto di tuo, mi è piaciuto molto. Quindi un tuo complimento vale molto per me.
Per le virgole hai ragione. Nella paura di metterne troppe tendo a saltarne qualcuna. Terrò presente d'ora in poi il tuo consiglio.
Di Angela Di Salvo: Un racconto molto bello, rivela agli occhi del lettore immagini di vita, di guerra e di morte con pochi tocchi delicati e forti nello stesso tempo.
Alessandro si trova lontano dalla sua terra in missione e ha lasciato nella sua amatissima Sicilia la moglie incinta.
Quel bimbo che deve nascere lo renderà più sensibile verso le vite di altri bambini che crescono in luoghi martoriati e violenti, dove ogni giorno si rischia di morire. Egli si trasformerà in un eroe che, pur di salvare un bambino, non esiterà a mettere a repentaglio la sua vita. Le note della stupenda (e immortale) canzone di Lenonn fanno da sfondo a questa bella storia di guerra e di anelito alla pace, di dolore e di speranza in un futuro migliore.
Tenere nel cuore l'ideale di un mondo in pace è un sogno che vale la pena di custodire sempre, soprattutto per i propri figli. Una storia stupenda, ben scritta (ma con qualche virgola mancante), lancia un messaggio di speranza in modo dolce e struggente.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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