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Recensione o commento a: La casa popolare - (Racconto Narrativa, Breve) - di Gabrielino:

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Le altre recensioni o commenti

Di Arcangelo Galante: Narrazione scritta in forma di resoconto, per nulla lontano dalle vicende quotidiane, che si possono perfettamente raccogliere dalla comune gente, vittima di intasamenti burocratici e difficoltà variegate, per ottenere il riconoscimento di una casa popolare. Eppure, nell'istante in cui il cittadino, il bisognoso, il richiedente è invisibile agli occhi altrui, molti si arrendono, senza continuare a lottare per i diritti spettanti. La sofferenza, provata sulla pelle propria, coniugata alla caparbietà legittima di volercela fare, sono state le molle che hanno dato ragione al protagonista della storia. Per fortuna, qualche volta, la vita si ricorda della dignità dei deboli e dei loro diritti, così come avviene nel lieto finale pubblicato. Un cordiale saluto all'autore.

Di Ida Dainese: Questa storia colpisce ancora di più perché alla fine si indovina che è successa nella realtà. Mette un po' di tristezza e un po' di rabbia per l'ingiustizia che si subisce solo per voler essere corretti e rispettosi, mette un po' rabbia anche perché costringe ad alzare la voce e a fare baccano persone che non vorrebbero comportarsi in quel modo.
Il racconto è scritto in modo semplice e corretto, ben equilibrato nell'inizio, nella parte centrale e nel finale. Un resoconto, certo, ma si sente anche la sfumatura emotiva dell'autore. Quel "grazie" finale per esempio è commovente e in un attimo il lettore capisce che quello che ha letto è capitato davvero.
Continua a scrivere, non potrai che migliorare. Ciao.

Di Gabriele: Grazie Julian per aver letto con attenzione la storia ed aver espresso un lusinghiero,per me, commento.
Grazie ancora.

Di Julian Leone: Una storia vera vissuta da dentro, raccontata in modo fluido, uno stile semplice che coglie nel segno, senza ridicoli paroloni. Solo qualche veniale ingenuita' ("Loris aveva l'abitudine quotidiana di chiedere". E' molto piu' efficace un semplice "Loris chiedeva ogni giorno"). Comunque te la cavi bene, continua a scrivere.

Di Gabrielino: Ringrazio Alberto della recensione.
Sì, la storia è vera e il tema è certamente forte, soprattutto quando ci capiti dentro di persona.
È da poco che scrivo e con questo "esordio" ho voluto anche onorare la memoria di mio padre. Quindi, sì, assomiglia quasi a un servizio giornalistico, sebbene l'intento è e rimane quello di scrivere racconti e poesie.
Grazie

Di Alberto Tivoli: Mi sembra che la storia di Gabrielino faccia riferimento a una storia vera. Il testo ci pone il tema della lotta all'invisibilità in cui tutti noi versiamo quando siamo deboli, quando non possiamo contare su amicizie influenti. E allora bisogna inventarsi una reazione disperata e spudorata, alla quale sacrificare anche l'ultima briciola di pudore che ci rimane. Tema forte e sono stato contento che la storia si sia chiusa con un lieto fine.
Da un punto di vista narrativo, il testo è più un resoconto che un racconto. D'altra parte credo che lo scopo di Gabrielino non sia stato quello di narrare semplicemente una storia.