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Recensione o commento a: Josuè - (Racconto Narrativa, Breve) - di Gabrielino:

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Le altre recensioni o commenti

Di Arcangelo Galante: Un bel racconto, davvero piacevole alla lettura, nel quale l'autore, narra dell'amicizia, quella vera, intensa. Giosuè appare come una vera e propria vittima del destino, alquanto avverso, con lui. Sta per sprofondare in un baratro, non fosse stato per quell'amico, al suo fianco, che non lo ha mai dimenticato. Avere qualcuno che ti offre una mano, per evitarti il peggio, e gioire che questo non sia accaduto, è una delle cose più belle che ci siano, al mondo d'oggi. Ed è meraviglioso, parlarne e scriverne, lanciando messaggi e spunti di riflessione non indifferenti, come quelli contenuti nel testo. Sinceri complimenti. Un caro saluto.

Di Ida Dainese: Una storia di amicizia dove ognuno aiuta l'altro. Un amico che fa del suo meglio per coprire, giustificare e dare una mano fino all'ultimatum: se vuoi cadere allora fallo, ma senza di me.
Giosuè cade in un abisso ma il suo amico non lo dimentica, anzi si rallegra per il suo ritorno alla vita, e quel ritorno porta speranza e gioia anche a lui.
Una storia all'apparenza semplice, normale, che parla di fatti quotidiani e di drammi noti, però le parole non nascondono la trama luminosa di questo rapporto, del senso di pace, di serenità che anche noi proviamo per quel Giosuè che pareva perduto. Credo che tutti abbiamo un Giosuè da qualche parte e vederlo rinascere fa rinascere un po' anche noi.

Di Alberto Tivoli: Il racconto mette in scena quello che l'autore definisce il "giro della morte" della vita: precipiti, tocchi il fondo, scavi ancora un po', e poi hai un colpo di fortuna e l'occasione per risalire. Io considero il racconto di Gabrielino come la rappresentazione della storia di tutti quelli che non sono riusciti a seguire i propri progetti di vita (per mille e mille motivi) e che hanno subito quello che è capitato loro. Avete mai visto "This Must Be the Place"? In una scena il protagonista Cheyenne (Sean Penn) dice: Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età in cui si dice "è andata così".

Di Isabella Galeotti: Sembra che tu abbia strappato alcune pagine del diario personale dell'amico di Josuè oppure Giosuè, vabbe comunque, e le abbia pubblicate. In effetti sembra proprio un frammento di vita, un pezzetto di esistenza comune a tante altre. Mi spiace non sapere il nome del protagonista, così attento verso l'esistenza dell'amico e poco verso la sua. Bel racconto.