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Le altre recensioni o commenti Di Creshmeco: bel racconto, semplice e preciso tranne per la guerra nucleare, sembra una cosa buttata lì visto i temi così profondi; resta comunque un racconto per noi, quindi sembra che ci sia un po' di autobiografia... Hai scritto due romanzi? Se si mi piacerebbe tanto leggerli. Sto scrivendo un romanzo anch'io e vorrei il parere di qualcuno. E poi se ti è possibile, visto che sei così attivo potresti recensire il mio racconto? Complimenti ancora. Di Amos2011 Angelo Manarola: Ho letto il racconto incuriosito dal titolo. La solitudine e l'insoddisfazione portano sempre rancore contro tutto e tutti quasi che sia liberatorio addossare anche le proprie colpe agli altri. Bello il finale...spesso quando si vuol morire alla fine si ci riesce solo quando non si vorrebbe più. Se posso permettermi, mi stona il "si spruzzò con l'acqua"...pare più un gesto da eseguire con profumo o dopobarba; non sarebbe stato meglio usare "sciacquò" o altra terminologia simile? Di Isabella Galeotti: Poco più lungo di un caffè questo brano mi ha dato molti spunti di riflessione, quello più pesante, è il valore della vita. Già isolarsi dal resto del mondo perchè pensi che nessuno ti possa aiutare e pensare come togliere il disturbo. 1 dollaro e 54 cents questo è il valore della sua vita. Il finale è inaspettato. Molto carino Di Ida Dainese: Quando si dice un racconto nero! Non solo per il racconto in sé, quanto per i pensieri che riesci a far venire nella testa di chi legge. Tutti abbiamo dei giorni "no" ma il tuo protagonista ha l'intera vita "no". La cosa che colpisce è la sua solitudine, la sua estraneità al mondo: nemmeno il pensiero di una guerra nucleare lo scuote più. Il racconto mi piace, si legge bene, con la stessa velocità con cui si ruzzolerebbe dalle scale. Penso che i momenti di tristezza peggiore siano: la non meraviglia di colui che vende la corda, così attento al centimetro e così indifferente verso un altro uomo, il fatto che una vita umana valga poco più di un dollaro e mezzo e come colleghi il tonfo finale a quello iniziale, di un cassonetto di spazzatura. Di Arturo Bandini: Porca zozza! Non c'è più via scampo. Tutto diventa merce, bisogna pagare ogni cosa, anche il suicidio!

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