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Thu 18 April, 19:07:07
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Recensione o commento a: Le condizioni - (Racconto Giallo, Breve) - di Gabriele Ludovici:

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Le altre recensioni o commenti
Di Gabriele Ludovici: Grazie a tutti per la lettura e per l'apprezzamento! Non posso dire di cavarmela troppo bene con i gialli, infatti qui è l'alone di mistero dell'ambientazione a rendere la storia più misteriosa di quanto in effetti sia. Probabilmente scriverò altri racconti con questa protagonista, sempre nelle remote Isole Faer Oer - dove ovviamente ancora non sono stato Smile
Di Massimo Tivoli: Mi associo alle precedenti recensioni. Bel racconto, forse non propriamente giallo, ma bella la storia e soprattutto il modo utilizzato per mostrarla/raccontarla. È avvincente e interessante, il quadro psicologico di lei è molto intrigante. Un gran bel personaggio magari anche riutilizzabile altrove...
Di Arcangelo Galante: Associandomi ai precedenti commenti, mi sono lasciato investire da questo racconto intrigante che ha pervaso la mente, tenendomi impegnato sino alla fine. Credo tu sia dotato di molta fantasia creativa, per quanto ho potuto verificare, dal punto di vista letterario. Continua a coltivare tale passione, poiché rimane un diletto leggere le tue opere. Un cordiale saluto, Gabriele!
Di Gabriele Ludovici: Grazie per la lettura e per l'apprezzamento! Hai ragione, ho scritto un'eresia, non si può dondolare su un candelabro... dovrò correggere Smile
Di Ida Dainese: Trovo che sia un'ottima storia e ti è anche riuscita bene; dovendo scrivere un racconto, e non un romanzo, hai dosato bene la scrittura senza perderti in lunghe descrizioni iniziali per poi correre nel finale.
L'inizio è accattivante, fai pensare a una mitomane pazzerella e invece lungo la storia completi l'immagine della protagonista con i suoi pensieri, i suoi tormenti, la presa di coscienza del suo segreto. Hai seminato l'indizio dell'età con la data dell'incendio, col ricordo del bambino e con quello dell'edificio quindi il lettore scopre la verità senza che sia spiattellata.
L'atmosfera è giusta, chi legge viene coinvolto nel disagio di una mente insicura che si confronta con fatti certi e con allucinazioni.
A proposito del bambino, volevi dire che dondola sul "lampadario", vero?
Di Gabriele Ludovici: Grazie a entrambi per la lettura e per i consigli/correzioni! Il racconto è breve in quanto l'ho scritto per un concorso dove avevo un quantitativo di battute limitato. Solitamente non scrivo gialli e horror, e sto diffondendo questo lavoro proprio per capire se mi conviene intraprendere anche questa direzione o meno. Sto facendo tesoro di tutti i consigli che ricevo perché, da amante del genere, vorrei migliorare e magari creare qualcosa di più elaborato in futuro. Grazie ancora!
Di Stefano Incoronato: Storia intrigante e, secondo me, lo stile è ottimo per un racconto breve, diretto e conciso senza che però manchi niente alla storia, della serie : "bando alle ciance, questi sono i fatti!".
FORSE potevi sviluppare meglio alcune situazioni, ma bravo davvero.
Di Stefano Garino: Questa mattina in tabaccheria è venuta poca gente, e quindi mi sono dedicato al tuo racconto.
Ho da subito apprezzato il tono informale, amichevole, e l'uso corretto del tempo presente. ( non è per niente facile) Si intuisce immediatamente lo sforzo della ricerca di ogni singola frase, frutto di un lavoro meticoloso. Ne avrei voluto leggere di più e lo avrei trasformato da giallo in un horror leggero, magari con l'aggiunta di particolari sulle morti. MOLTO BELLO.
Mi sono permesso di porre alla tua attenzione alcuni passaggi:
1) Però, insomma, se adesso a quarantadue... capisco le licenze poetiche ma non mi piace
2) All'inizio hai usato le parentesi, poi i - xxx -. O uno o l'atro
3) Io, l'unica abitudine che ho.. toglierei l'io anche se capisco che volevi dare forza alla semplicità della protagonista.
4) C'è un motivo per il quale sono andato in quel maledetto... andata
5) ...angoscia serpentina... l'aggettivo non rende giustizia
6) Sarebbe bastata un po' di verità. (per me manca un aggancio) Io non conosco bene i bambini,






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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