pagine viste: ...
...no javascript...
Benvenuto, visitatore
     
Thu 18 April, 05:49:43
logo

Recensione o commento a: Un virus chiamato uomo - (Racconto Fantascienza, Breve) - di Anita Veln:

Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al nwClub dei Recensori.


Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.




NO JAVASCRIPT
NO BUTTON





Le altre recensioni o commenti
Di Vihio: Ben scritto, complimenti. E la storia, che s’inserisce nella lunga serie delle distopie, anche qui ci ricorda come l’arroganza di una certa scienza, purtroppo ormai dilagante, (non la scienza “autentica”, ben consapevole di come il dubbio ne sia fondamento) genera mostri su mostri che essa sola ha la forza per poter tentare di vincere. Ma quei mostri sono meccanismi talmente potenti da risultare altresì inarrestabili pure per la scienza stessa, dunque il disastro.
Di Arcangelo Galante: Il lettore si diverte nel leggere la fantascientifica narrazione, scritta, oltretutto, molto bene dall'autrice, giacché viene guidato dai passaggi descrittivi, inerenti la vicenda, i quali assai incuriosiscono, sino a spingere l'attenzione verso la finale conclusione. Eppure, è proprio l'ultima osservazione manifestata, a donare senso ampio al messaggio emblematico, intenzionalmente ben costruito, a prescindere dalla dinamica dell'argomentazione intavolata: "Quello che avevano perso prima, in fondo-gli alberi, le foreste, gli animali, - era stato molto più importante". Null'altro da aggiungere e chi vuole intendere, ben intenda. Applausi meritati e complimenti sinceri ad Anita. Brava!
Di Ida Dainese: Il racconto di una tragedia imminente, di un inferno che l'uomo si è costruito da solo. Si capisce bene dai pensieri di questo scienziato che sembra girare sperduto e spaventato tra i corridoi di quella che in fondo è la sua (e degli altri) creazione. In un paio di momenti si ha l'impressione che tu ripeta un concetto già detto in precedenza ma nell'insieme hai reso bene sia l'ansia crescente per il ricordo di quanto fu fatto, sia la rassegnazione per la catastrofe che sta incombendo. Senza dimenticare la speranza, tipico degli umani, di non ripetere gli stessi errori, la speranza che chi verrà dopo di noi possa fare meglio. Mi ha colpito il dettaglio del braccio meccanico che tenta di afferrare lo scienziato, quasi a chiedergli: "Padre, che mi sta succedendo?"
Di Fausto Scatoli: Uhm... la storia è classica, anche se affrontata in maniera abbastanza originale. onestamente l'avrei ridotta un poco e, soprattutto, avrei inserito qualche dialogo per vivacizzare (anche dialoghi con se stesso, per esempio) il racconto.
così com'è mi appare troppo raccontato e perde parecchio della vitalità che invece potrebbe esprimere.
sulla stesura non ho nulla da dire, forse solo qualche virgola di troppo.
avrei invece messo qualche a capo in più per ridurre l'impatto visivo.
in ogni caso il giudizio è positivo.
Di Stefano Garino: Voi ragazze avete spesso un dono, quello della parola. E il racconto scorre, fruibile e leggero, quindi SAI SCRIVERE. Però ci sono imprecisioni. Ti sei accorta che 3/4 è sottolineato?

1)No, pensò tra sé e sé il dottor Martin ... lo toglierei
2)gelato il sangue nelle vene e fatto increspare la pelle in onde di terrore...poco appropriato
3)Ripensò con più intensità a quelle parole che gli erano sovvenute solo da poco... un registro aulico, meglio "ripensò con più intensità a quelle parole e a quanto fossero..."
4)(ma il capo preferiva chiamarlo debellamento, o, al massimo, disattivazione, perché faceva più scientifico)... inappropriato.
5) E forse, sotto sotto...inappropriato.
6)Si ritrovò a ripensare... o si trovò a ripensare o si ritrovò a pensare. Tra l'altro prima si era già trovato a pensare.
7) era un punto talmente tanto indietro nel tempo che nessuno di loro avrebbe potuto ricordarlo... talmente tanto, no! / avrebbe potuto ricordare.
Di Massimo T: Scenario fantascientifico davvero suggestivo, raccontato in un modo che trasmette al lettore quel Pathos necessario a rendere la storia avvincente, sebbene basata su un'idea molto classica. A me sono piaciuti 2 aspetti in particolare: caricare l'idea classica di questa dimensione apocalittica/planetaria che in qualche modo gli conferisce una certa potenza, sebbene non sia una novità; e il fatto che mentre lo leggevo mi sono sentito agitato come credo si sentisse il dottor Martin, quindi da questo punto di vista, per me, molto efficace. A tratti però mi è sembrato che il racconto ritornasse un po' troppo su concetti/sensazioni/riflessioni già introdotte in punti precedenti, ma visto gli aspetti positivi menzionati non mi ha disturbato la lettura più di tanto.
Di Anita Veln: Grazie della recensione! Sono contenta che sia piaciuto, considerando che è un genere che amo, sì, molto, ma in cui non mi sono mai cimentata...
Di Anita Veln: Grazie per il commento e per i consigli... questo racconto è stato per me la prima prova con il genere fantascientifico, di solito mi muovo su altri campi, come l'horror o il fantasy... spero di migliorare in futuro!
Di Alberto Tivoli: Il racconto affronta la tematica dello sviluppo tecnologico incontrollato che affianca un necessario sfruttamento di risorse. Quest'ultimo aspetto assume una forma così esasperata da diventare sfruttamento dello spazio stesso. Così la creazione tecnologica più che invadere la natura, la assorbe.
L'idea è classica ma i concetti espressi sono molto interessanti. La narrazione è scorrevole ma manca un po' di azione o del confronto tra il protagonista e altri personaggi. Questo però non pesa più di tanto vista le dimesione ridotta del racconto e lo scenario che l'autrice mette in campo.
Di Stefano Incoronato: Coinvolgente. E per un racconto tanto breve è un pregio notevole.
Le riflessioni del protagonista ti prendono per mano e ti guidano in questo futuro panorama quasi-apocalittico, spingendoti a pensare ed ipotizzare insieme a lui; carica di significato la contrapposizione natura-tecnologia... che dà da pensare.






PayPal

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .


Grazie, e buon lavoro!


Per gli smartphone o per i computer lenti è disponible una visualizzazione più leggera del sito.

informazioni sulla tua navigazione:
claudebot
IP: 18.223.205.61


BraviAutori.it (il portale visual-letterario)

Version: 20.0409

Developed by Massimo Baglione



map
Mappa del sito


Informazioni sull'uso dei cookie da parte di questo sito

Opere generate da/con Intelligenza Artificiale Generativa

La nostra policy sulla privacy

Info e FAQ

Contatti


© 2006-2024
All rights reserved

Copyrighted.com Registered & Protected

MyFreeCopyright.com Registered & Protected

Main site copyrights:
MCN: WVTT8-HGT7X-69B5W
MCN: WT4R4-8NXSX-1LXZB





Pagina caricata in 0.13 secondi.




Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




Special thanks to all the friends of BraviAutori who have
contributed to our growth with their suggestions and ideas.