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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Una significativa opera, che spinge il lettore a riflessioni ancora attuali. Una pubblicazione che, attraverso deliziose metafore, ben rappresenta la nostra decadente civiltà globalizzata, improntata solo sul materialismo, sulla commercializzazione, sui soldi e sul possesso di ogni cosa, tranne quello dei sogni stessi e della vera felicità, che, fuggendo via dalle nostre menti, l'umanità tutta farà un tragico passo indietro, vivendo in uno stato vegetativo e senza valore alcuno, neppure per l'anima. Poesia tanto bella, quanto condivisa. Deliziosa nella stesura e realistica nel contenuto.
Di Erika: grazie per la tua recenzione Angela, molto profonda oltre che concorde con il mio punto di vista.
Di Angela Di Salvo: Una riflessione filosofica in veste poetica, che pare più un testo argomentativo condensato in poche considerazioni piuttosto che una lirica vera e propria.
Il tema è uno dei più frequenti sulla condizione umana: la ricerca della felicità, una chimera che pare sfuggire sempre e lasciare negli uomini un continuo senso di vuoto e di perdita. Il tempo scorre nella sua triplice dimensione (passato, presente e futuro) e il valore della rimembranza assume un valore portante che dona significato a tutte le esperienze che si fanno nell'arco della vita. L'epilogo si risolve in una fiduciosa prospettiva futura, immaginata accanto a una persona sola a cui sarà fatto il dono di una presenza costante e amorevole. Viene da chiedersi: ma che cos'è in fondo la felicità? Certo non consiste nella sperimentazione di piaceri più o meno effimeri, nè tanto meno in una vana collezione di illusioni e di sogni. Essa risiede nella capacità interiore di amare, di donarsi e di rendere migliore la vita altrui ( e di riflesso anche la propria). Di Erika: Grazie Giuseppe... la penso esattamente come te
Di Giuseppe Novellino: Oltre che dire che la felicità non è di questo mondo, si dovrebbe dire che la felicità, o meglio la possibilità della felicità, sta dentro di noi. Chi la ripone nelle persone o, peggio ancora, nelle cose, prende una bella fregatura. Più che una poesia (infatti i versi mi sembrano a volte un po' grezzi e pesanti) è una bella riflessione lapidaria sulla condizione umana. Un po' moraleggiante nei toni, ma efficace.
Di user deleted: Come la bellezza, la vera felicità risiede in un luogo della nostra mente
Di Sphinx: Poeticamente parlando questa la vedo più come una prosa, se devo essere sincero...
Il concetto che esprime è una di quelle "verità" che si imparano col tempo, quando si ha abbastanza passato e si possiedono abbastanza ricordi da rendersi conto che forse la vera felicità risiede nell'avere delle cose belle a cui ripensare. Mi piace dire che è inutile vivere passivamente un presente orrendo sperando in un futuro migliore, perchè questo presente diverrà passato e sarà comunque un orrendo ricordo. |
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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