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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Racconto breve sì, ma molto forte. Da leggere come un racconto di streghe, dove tutto si incastra alla perfezione con il passaggio dei poteri e l’eventuale vendetta. Da leggere come una storia di oggi, dove subire violenza porta a fare violenza. Mi ha colpito la frase: “Non si curava dei suoi poteri, perché sapeva che non sarebbe mai stata capace di fargli del male.” Pure questo del nonno è un potere molto diffuso, approfittare di chi ti perdona sempre, di chi ti ama al punto di annullarsi e di non riconoscere che si tratta di un amore sbagliato. Anche se alla figlia non fossero trasmessi poteri speciali, erediterebbe comunque una visione capace di condizionare le sue scelte.
Di Laura Usai: Interessante il modo in cui è stata descritta questa violenza che purtroppo attanaglia tanti nuclei famigliari. Credo rimanga aperta l'interpretazione di questi fantomatici "poteri" tramandati da una generazione all'altra, che dal mio punto di vista potrebbero essere semplicemente tratti caratteriali più forti rispetto a quelli della succube nonna.
Di Fausto Scatoli: Bello, piaciuto tanto. molto breve, ma sufficiente a contenere una storia intera. tra l'altro una soria di violenza, anzi di violenze: una gratuita e l'altra per vendetta.
per quanto breve riesce comunque a coinvolgere, trascinandoti nella scena. ho notato un paio di refusi, ma credo siano errori di battitura. Di Massimo Tivoli: Racconto davvero inquietante. Il male e l'odio che animano il malcapitato nonno lasciano spazio alla vendetta di una generazione di streghe, che riuscirà a fare giustizia sulla morte della loro antenata buona. I poteri si tramandano così come viene alimentata la sete di vendetta.
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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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