Di Arcangelo Galante: Anche se il racconto è di pura fantasia, l'autore ha comunque lasciato intendere che, qualcosa di autobiografico, c'è, avendo, da tempo, lasciato l'Italia, per trasferirsi nelle Filippine. È certamente una decisione alquanto sofferta, ma che, se fatta e meditata sapientemente, può portare a un miglioramento della propria situazione, soprattutto se il vero motivo dell'allontanamento non è dovuta alla fame ad alla mancanza di lavoro, bensì dalla nausea del luogo ove finora si era vissuto. Ottime riflessioni, per un testo, che si legge con piacere. Un caro saluto.

Di Isabella Galeotti: Difficile decisione quella di lasciare tutto, anche un posto fisso, per andare in un altro paese e sperare di avere una vita migliore. La decisione è sempre molto difficile. A volte il paese dove vorresti andare non ti vuole. Come è accaduto a me. Volevo trasferirmi in un altra città, la mia migrazione è molto contenuta, e per varie combinazioni e fatalità le miei idee era state già portate qualche mese prima in quel luogo, e un doppione non avrebbe portato a nulla. Che jella, comunque, me ne sono fatta una ragione, e sono rimasta nella mia caotica citta del nod Italia. Affrontare tutte le avversità ed essere tenace è la rivincita per chi rimane. A volte i colleghi parlano al vento, invece il suo di collega aveva già fatto un pensierino, ma probabilmente, come è accaduto a me, delle fatalità e cominazioni non sono andate come dovevano andare. Bel racconto

Di Julian Leone: Grazie, Ida. A dire il vero qualcosa di autobiografico c'e'. Libero da legami, a 46 anni ho trovato il coraggio di lasciare il posto fisso e di trasferirmi all'estero. Anche se da tutt'altra parte, nelle Filippine

Di Ida Dainese: Il protagonista di questo racconto merita un applauso per aver concretizzato quello che tutti dicono e poi nessuno mette in pratica. Vero che, nonostante l'età, non avendo legami familiari e altri oneri è comunque più semplice andarsene. Più semplice, ma non più facile. Spesso le delusioni (in questo caso affettive, lavorative e patriottiche) ci portano a considerare altre opzioni, ma da qui a metterle in pratica ce ne vuole. Quest'uomo invece si impegna, si adatta, non si scoraggia. Un nuovo paese, una nuova lingua, nuove abitudini non sono ostacoli per la sua volontà di vivere (mi piace il dettaglio su Vonnegut, fa capire non solo che il nostro è un uomo che legge ma anche che è attento ai dettagli, a ciò che gli è intorno, e cerca di renderlo familiare, cerca di trovarci un posto per collegarci la sua vita precedente).
Riesce a inserirsi con successo nonostante le difficoltà ma lo capisce davvero solo quando scorge il suo ex collega. Su strade uguali, destini diversi per persone diverse.