pagine viste: ...
...no javascript...
Benvenuto, visitatore
     
Fri 29 March, 00:06:06
logo

Recensione o commento a: Il rifugio - (Racconto Narrativa, Breve) - di Alessandro Napolitano:

Mancano 250 battute affinché questa recensione possa partecipare al nwClub dei Recensori.


Nota: le recensioni e i commenti devono essere lunghi almeno 30 battute e devono riguardare il contenuto dell'opera, meglio se critiche, costruttive e collaborative. Saranno eliminate dallo Staff le recensioni se saranno: offensive, volgari, chiacchiere e (se scritte da visitatori) presunte autorecensioni dell'autore o banali "bello, mi è piaciuto".

Nota: le recensioni e i commenti sono tuoi e modificabili per 2 giorni, dopodiché diventeranno di proprietà dell'autore che hai recensito o commentato.




NO JAVASCRIPT
NO BUTTON





Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Un racconto costruito benissimo, con un filo di narrazione che costruisce un ambiente e la sua atmosfera, e con pochi dialoghi capaci di raccontare le emozioni umane. La voglia di giocare e la paura di un bambino, il suo sogno di stare con gli amici, la sua capacità, oltre la sua piccola vita, di salvare il suo amico gatto dalla morte e un uomo, nemico sconosciuto, dall'ira e dall'odio che lo avvelenano.
Di Ivan Bui: La leggerezza con cui descrivi la vita di quelle persone evidenzia ancor di più la mostruosità di questo tempo, le ingiustizie che sono talmemte tante da non fare più notizia. Il bambino che morendo salva la vita al gatto è la sintesi di tanti "eroi" che vivendo una vita di stenti, indegna di essere vissuta, tengono in equilibrio un sistema che li stritola. Magniche le descrizioni, i gesti lenti, un pezzo di bravura.
Di Isabella Galeotti: Racconto breve. In poche righe hai descritto l'atrocità della guerra e quella dei bambimi che poveri innocenti si adeguano sognando un mondo migliore. Quando sono arriata all'ultima riga, avevo paura, avevo il timore che il gatto facesse una brutta fine, ed invece il cuore del militare l'ha salvato.Bel racconto.
Di Julian Leone: Gli orrori assurdi della guerra, gli ultimi istanti di un bambino che sogna un mondo di pace e di prati verdi, lo stupido sadismo di un tenente, che poi si intenerisce di fronte ad una letterina del piccolo. Racconto breve ed efficacissimo. Piccolo appunto: forse sarebbe stato meglio se il bambino avesse disegnato il suo sogno, anziche' scriverlo.
Di Amos2011 Angelo Manarola: Sono rimasto colpito.
Ben scritto? Ovvio
Attuale? Purtroppo si
Tragico? Molto
Ottimista? Quando le persone riusciranno finalmente a capire cosa insegnano e significano le parole che leggono, sicuramente si.
Chapeau.
Di Paolo Maccallini: Il racconto si apre con una scena di vita quotidiana che in fondo potrebbe riferirsi a un posto qualunque del mondo, in un'epoca qualunque della nostra storia, se non fosse per quei riferimenti alla cultura araba: un giorno di mercato, un giorno qualsiasi con le donne indaffarate fra le merci e la vita quotidiana che si consuma con le sue voci. E poi c'è quel momento davvero universale di un bambino preso dalla magia di un gatto: saranno forse più di 10.000 anni che questa scena si ripete...

Ed ecco l'irrompere della guerra: un attacco, le bombe e la corsa al rifugio. Interessante la figura di quella donna che riesce a distrarre il bambino dall'incubo con l'invito a concentrarsi sui suoi sogni: a me viene da pensare che lei si sia resa conto di quello che sarebbe accaduto di li a poco e ha avuto l'animo di distrarre quel bambino con questo stratagemma.

E poi il finale, terribile; ma con una possibilità di redenzione per il genere umano.

Il tutto con meno parole di quelle che ho usato io per questo commento.
Di Angela Di Salvo: In fatto di racconti brevi, profondi e fulminanti, Napolitano è insuperabile. Con pochi dialoghi, brevi, diretti ed efficaci, e altrettante veloci descrizioni, appare agli occhi del lettore una scena di guerra associata, come in un beffardo ossimoro, al mondo infantile innocente di un bambino il cui unico desiderio è quello poter giocare con il suo gatto preferito in un prato. La morte in guerra non risparmia nessuno, ma restano le parole semplici di un fanciullo che riescono a colpire l'animo del soldato nemico, in guerra anche lui senza però aver perso del tutto il suo carico di umanità. Bellissima storia e anche capace di evocare nella mente immagini indelebili: un bambino dai capelli rossi morto sotto le macerie assieme agli altri, e un soldato che sente sbollire il suo odio verso i nemici leggendo quel messaggio innocente. Potrà solo accarezzare quel gatto che fa le fusa, simbolo del sogno irrealizzabile di un piccolo destinato a non diventare mai uomo.
Di Giuseppe Novellino: C'è una guerra. Tutti corrono nei rifugi. In uno di questi si nasconde un bimbo. Ha paura di morire, e prima che la morte lo raggiunga, esprime un desiderio, che è legato al gatto di color albicocca, unico superstite della tragedia. Uno struggente raccontino sull'innocenza violata e sul desiderio che la guerra scompaia dalla faccia di questo tormentato pianeta. Scritto in maniera impeccabile,e con sapienza, secondo le leggi ferree della narrazione brevissima...fulminante.
Di Alessandro Napolitano: Ringrazio tutti per la vostra lettura ;O) !
Di FlintLunanera: Poche parole che lacerano e commuovono. Davvero efficace e ben scritto.
Di Macripa: ho le lacrime agli occhi, Alessandro. posso dirti solo questo. ah, no, ti dico anche GRAZIE.
Di Pia: per fortuna che il gatto almeno non è morto Wink
spietato, crudo e purtroppo realistico...
Di Iezzi Giampiero: Ti ricordi il complesso dei giganti� c'era una canzone che accennava cos�¬ "mettete dei fiori nei vostri cannoni" a far capire che la guerra non sazia nessuno, mai nessuno. Per�² il racconto �¨ da correggere non puoi far morire un bambino inutilmente� cambia la trama e SALVA QUEL BAMBINO!
Ciao
Di Alessandro Napolitano: Chiunque fosse intenzionato a sostenere il progetto in favore della AMREF, può prendere contatti con lo staff di Webtrek tramite il loro sito http://www.webtrekitalia.com/

Grazie!






PayPal

L'associazione culturale BraviAutori sopravvive solo grazie alle piccole donazioni. Se il nostro sito ti è piaciuto, se vuoi contribuire alla sua crescita e allo sviluppo di nuove iniziative, se ci vuoi offrire una pizza, una birra o proprio non sai scegliere chi far felice, considera la possibilità di fare una donazione. Oppure acquista uno dei nostri libri. Puoi usare PayPal (qui a fianco) oppure seguire le istruzioni in fondo a questa pagina. Per ulteriori informazioni, scrivete alla .


Grazie, e buon lavoro!


Per gli smartphone o per i computer lenti è disponible una visualizzazione più leggera del sito.

informazioni sulla tua navigazione:
claudebot
IP: 44.202.183.118


BraviAutori.it (il portale visual-letterario)

Version: 20.0409

Developed by Massimo Baglione



map
Mappa del sito


Informazioni sull'uso dei cookie da parte di questo sito

Opere generate da/con Intelligenza Artificiale Generativa

La nostra policy sulla privacy

Info e FAQ

Contatti


© 2006-2024
All rights reserved

Copyrighted.com Registered & Protected

MyFreeCopyright.com Registered & Protected

Main site copyrights:
MCN: WVTT8-HGT7X-69B5W
MCN: WT4R4-8NXSX-1LXZB





Pagina caricata in 0.12 secondi.




Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




Special thanks to all the friends of BraviAutori who have
contributed to our growth with their suggestions and ideas.