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Recensione o commento a: Pensione reversibile - (Racconto Fantasy, Breve) - di Pietro Rainero:

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Le altre recensioni o commenti

Di visitatore: Gradevole viaggio nell'ideale interspazio letterario scovato tra i Bersezio delle Miserie 'd Monsù Travet e il Musiol de L'uomo senza qualità, dove il protagonista, perfetto e meticoloso esecutore amministrativo nonché determinante attributore di pensioni di reversibilità, è costretto, dall'evidenza di un errore grossolano di metodo, commesso con sassone, puntuale ripetitività nell'esercizio della propria attività lavorativa, a migrare dall'usuale ambito aritmetico e pedissequo di ligio funzionario contabile statale prussiano del XVIII secolo, verso un fastidioso, del tutto indesiderato e assolutamente ignoto contesto. Accade così che, al di là del consumato, esaustivo e rassicurante rapporto tra se stesso e le carte, si ritrovi nella spaventevole condizione di forzoso confronto con l'inaccettabile inclusione, nel suo percorso operativo burocratico, di altri esseri umani della specie impiegatizia, con esito personale e professionale che per lui non può che essere devastante…

Di Fausto Scatoli: simpatico quadretto, questo racconto
ben raccontata ed esposta la situazione di Gustav, che arriva a non capirci più niente, tanto da fuggire a gambe levate.
però è una persona onesta, al contrario di tanti funzionari del nostro presente, e fa tutto ciò che ritiene giusto affinché chi ne ha diritto ottenga quanto gli spetta
magari ci fossero persone simili anche oggi

Di Ida Dainese: Che situazione divertente (per chi legge, certo non per i personaggi). Con la scusa dello scambio dei funzionari sei riuscito a creare il caos del normale servizio pensionistico (l'INPS potrebbe usarlo come alibi!). Oltre la favola è molto interessante la morale: le persone oneste (il sig. Mahler) fanno del loro meglio e ci restano male quando sbagliano. Altre persone oneste (Morten e Vera) fanno del loro meglio per aiutare gli altri, per correggere, senza sentimenti di vendetta.
Altra nota simpatica: un ragioniere che ha il nome di un musicista e un paese gentile definito un manicomio. Forse la felicità sta proprio nella follia.