Di Selene Barblan: Davvero molto carino questo personaggio, lo trovo molto dolce, soprattutto per lo sguardo e per la "morbidezza" delle forme e per come hai saputo rendere il pelo, sembra piacevole da toccare, come un pupazzo. Gli occhietti così lucidi hanno quasi un'aria triste, ma può essere solo concentrazione e immersione in ciò che sta leggendo. La postura mi ricorda non so perché un astronauta galleggiante nello spazio, se ci penso soprattutto quando ero piccola la sensazione quando entravo in una storia era proprio quella… Bello anche il fondo, molto particolareggiato, e la sfumatura che dà l'idea del pensiero scaturito dalla creaturina.

Di Arcangelo Galante: "Quando leggi, ti capita mai di dimenticare il mondo intorno a te?". Questa è la domanda che accompagna il simpatico personaggio in 3D, il quale, sta leggendo, per l’appunto! Per me, la lettura è didascalica, sotto molti punti di vista, ma è specialmente un’attività di svago che mi permette di entrare nel mondo del libro, facendo svanire tutti i miei pensieri. Mi accade, quando leggo, di non sentire più quello che mi circonda: le voci, i rumori, e, talvolta, empaticamente, riesco persino ad immedesimarmi nei personaggi descritti, ad assaporare le loro sensazioni variopinte o singole, a gustarmi l’intera storia e ad immaginarmi i luoghi ove si svolgono i fatti. Leggere significa viaggiare in lontani mondi, terre sconosciute, luoghi nascosti all’anima umana e, perché no, magari percepibili solamente ai protagonisti che dipanano lo scenario. Quando lo desidero maggiormente, il leggere, è per me un rifugiarsi nella fantasia delle avventure scelte dall’autore per i propri lettori, e seguire la trama di ogni vicenda, come se la toccassi dal vivo; e se potrebbe non piacerti, puoi sempre lasciar perdere, interrompendo la lettura. Leggere è un infinito viaggio nelle emozioni che offrono un’immensa libertà di pensieri, concetti inibiti, offrendoti la scelta di tantissime occasioni per meglio ascoltare se stessi e quelle voci interiori, scaturite dallo sfogliare le successive pagine di un’altra vita, impressa nel libro. Grazie davvero, Angela, per averci dato l’occasione di riflettere su qualcosa che, apparentemente, potrebbe essere scontato e quindi ovvio.

Di Ida Dainese: Altroché, praticamente entri in un altro mondo, è chiaro che non senti né vedi nient’altro. Seguendo le parole con gli occhi, qualcosa riecheggia nella mente e dalle righe spuntano continui varchi dove salti dentro e da cui ti strappano fuori con un tocco. Nell’immagine che proponi, il mondo “reale” sta scomparendo cancellato dal bianco, te ne rendi conto per lo sguardo concentrato dell’orsetto, probabilmente convinto di essere lo scoiattolo di cui sta leggendo. È quello che succede anche a noi, quando siamo nel mondo del libro, siamo qualunque cosa e chiunque altro.