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Le altre recensioni o commenti Di Ida Dainese: Sì, mi ricordo del titolo, un po' insolito. L'avevo letta ma non commentata. Credo che la poesia sia ritornata alla ribalta proprio perché l'hai corretta ma mi piace pensare che il testo stesso abbia gridato aiuto a te per riemergere e abbia dato a me l'occasione di rifletterci sopra. Di Arturo Bandini: In realtà Ida, questa era già postata da tempo, ieri ho solo fatto una piccola correzzione e me la sono vista ripostata. Mi sono chiesto come mai; forse ho sbagliato a cliccare qualcosa… forse è così che funziona a ogni correzzione… ma tutti i miei forse sono stati annullati dalla tua recensione. Quello che dici è vero: questo è un grido d'aiuto, e un grido d'aiuto se rimane inascoltato può ripartire da sé, anche oltre le intenzioni di chi lo produce. Di Ida Dainese: Un grido d’aiuto forte e chiaro di chi è stanco di essere osservato e giudicato senza che qualcuno gli tenda una mano. Non ha più niente da perdere e può permettersi di gridare, di insultare, di perdere il controllo. Ha perso tutto, ha stretto i denti cercando di adattarsi, è arrivato oltre il limite accettabile. Non ha più forza nemmeno per ribellarsi, chiede solo un prestito, perché anche il sole, che di solito è gratis, ormai centellina il suo splendore. Il testo è simile al grido stesso, comincia con un insulto altisonante, sbraita e diventa roco, poi si placa rassegnato e negli ultimi versi mendica una richiesta sommessa e si spegne come un sussurro.

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