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Recensione o commento a: Ai Suoi ordini - (Racconto Narrativa, Breve) - di Maluan:

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Le altre recensioni o commenti
Di Arcangelo Galante: Ritengo che, in alcune circostanze, una storia sentimentale realmente la si vive, soltanto dentro di sé, giacché le sensazioni e i sentimenti, che possono scuotere l'animo con la loro intensità, possono spingere a gustare un rapporto, seppur nascosto. I sogni meritano il dovuto spazio, al di là dei contesti sociali, specie dove si passa la maggior parte della giornata, in virtù dell'appartenenza alla sfera emotiva della persona che li prova. E quando si cerca un poco di affettivo calore, lasciandosi trasportare dall'interiore bellezza di chi mai ci si sarebbe aspettato ci rivolgesse tanta attenzione, la situazione e il ruolo che si hanno, indubbiamente, modificano le reazioni di qualsivoglia genere. Al di là di qualche grammaticale svista, tutto questo è piacevolmente descritto con una buona prosa, che scorre davanti agli occhi del lettore, in un susseguirsi di coinvolgenti trepidazioni. Storia piaciuta.
Di Stefano di Stasio: L�amore piccolo borghese. L�innamorato, il dipendente, si innamora di una donna, il suo capo, in una evoluzione della sindrome di Stoccolma. Si attorciglia meschino in una struttura nella quale il capo ha creato precise direttive e addirittura arredi particolari per garantire la gerarchia ("calendari misti...per non scontentare nessuno"). Si adegua alle regole di invisibilità che la donna ha imposto, sguardo �asettico� e tono in �lei� davanti agli altri, sguardo �innamorato� e �tu� quando non c�è nessuno. Implora perché gli venga risparmiato almeno il sogno, quella �bolla di sapone� di cui probabilmente solo lui è a conoscenza. Infine, prostrandosi addirittura, con una contorsione mentale pensa di dire �ti amo� mentre invece dalle sue labbra si ode �ai suoi ordini�. Brava autore/autrice per aver impietosamente descritto questi meccanismi di involuzione e deformazione di sentimenti così cruciali nell�esistenza. Come personale commento, mi viene naturale domandarmi con Primo Levi: « Considerate se questo è un uomo / Che lavora nel fango / Che non conosce pace / Che lotta per mezzo pane / Che muore per un sì o per un no»
anche se la vicenda non si svolge a Auschwitz.

Ortografia: Â?passi al di la della pareteÂ?
Di Angela Di Salvo: Una storia d'amore si vive davvero soltanto nell'intimo. I pensieri, la lontananza, l'attesa, la gioia delle emozioni sono così intensi che vale la pena di pagare il prezzo del disagio di un rapporto vissuto nella clandestinità e nel nascondimento. Le relazioni sociali comuni a una coppia normale che si mostra alla luce del sole non esistono nell'universo degli amanti. La passione d'amore vive nella simbiosi di due anime che sanno accettare anche questo limite. La prosa scorre fluida e coinvolgente, nonostante lo scarso uso di periodi ipotattici, e pare condurre il lettore nei meandri della mente perduta nello struggimento emotivo.
Di Forlani Roberta: Mi ha trasmesso un misto di sensazioni questa storia che si riferiva più ad una riflessione personale, pensieri intimi del protagonista quasi urlati dentro sè stesso per la foga e la passione che contenevano. Una sensazione di tristezza per l'impossibilità di vivere un amore bello e profondo alla luce del sole, per questo nascondimento che limita entrambi; una sensazione però anche di gioia perchè, seppur limitato è un amore che viene vissuto intensamente e costruito su piccoli gesti che lo rendono migliore, è proprio in questo loro segreto che vi è complicità, unione, è in queste piccole gocce che vi si concentra il ricordo dell'altro che li accompagnerà reciprocamente per tutto il tempo di lontananza. Hanno imparato ad accontentarsi del poco, ma in questo poco vi è molto di più! La bellezza del brano sta proprio in questa miscelazione di sentimenti.
Di Arditoeufemismo: Si, si, si. Le storie romantiche mi piacciono sempre. Lei il capo, lui un subalterno innamorato. Tempi moderni. Anche a me, come a te, piace scrivere per "flussi mentali" dell'io narrante. Però eviterei i puntini di spospensione che sono brutti a vedersi e diminuiscono l'autorevolezza di un racconto. Non aver paura, invece, di mettere dei punti alla fine di ogni pensiero. Lo stile paratattico annovera, oltre me e probabilmente anche te, un sacco di scrittori e scrittrici moderni.
Di Maluan: Grazie davvero per queste recensioni e per i consigli utili che mi aiuteranno sicuramente a migliorare.
Di Alfonso Dama: Bella l'immagine, il "flash". L'inizio è un po' stroncante, però: "Comincia questa attività..." non si capisce bene a cosa ti riferisci, né lo chiarisci dopo. Il lettore deve intuire.
Con i miei sogni occulto la quotidianità tra "sogni" e "occulto" ci va la virgola. Se "sogni" fosse stato al singolare avresti creato confusione: il lettore non avrebbe capito se "occulto" è un aggettivo o il verbo. Ecco perché dopo un introduttivo sospensivo va sempre la virgola. I dialoghi e gli "stacchi" narrativi ti conviene metterli da capo. Diventa tutto più scorrevole e meno "pesante".
Ciao e a rileggerti.
Di Dino: Una fotografia pi�¹ che un film. Un flash veloce ma illuminante su una sensazione, un desiderio. Un tocco di poesia che si fa strada nella monotonia di una giornata come le altre, rischiarata da quel dolce sentimento in cui, prima o poi, tutti incappiamo e allora, quasi paurosi di perdere perfino il ricordo di quella magica sensazione, fissiamo su carta, su tela, sul pentagramma quell�emozione che vorremmo gli altri capissero coinvolgendoli nella nostra follia, fatta di sogno e di speranza.
Di Massimo Baglione: La storia lascia una certa amarezza nel finale, quindi lo scopo potrebbe essere stato raggiunto.
Potenzialmente �¨ ben scritto, per�² devo proprio dirti che secondo me la forma andrebbe rivista. Eliminerei, innanzitutto, l'uso intensivo dei puntini di sospensione. Inoltre, dopo qualche periodo andrei a capo, altrimenti cos�¬ come l'hai scritto tu risulta un mucchio di parole difficili da digerire.

Tre segnalazioni:

si il tuo sorrisoÂ? Dio, se potessi lo porterei via con meÂ? passi al di la...

S�¬ e l�  con l'accento.
Poi c'�¨ un trattino che non so a cosa serva.

...potrebbe danneggiare e quando questo accadr� ...

inserirei una virgola dopo "danneggiare".

Benvenuto nel tritacarne bravoautoriano
Di Veronica Giuseppina Billone: Dare spazio ai propri sogni, quando la realtà si fa dura, quando si è fuori dal branco, quando si cerca un po' di calore umano, li dove si passa la maggior parte della giornata e perdere di vista il proprio ruolo, lasciandosi distrarre dalla bellezza e dalla dolcezza di chi, mai ti saresti aspettato, tanta attenzione, tutto questo espresso in ottima prosa che scorre davanti agli occhi del lettore in un susseguirsi di forti emozioni. Complimenti. Veronica.






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Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.

A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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