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Le altre recensioni o commenti Di Arcangelo Galante: Se dovessi usare una sola parola, per descrivere quest'opera, userei "originale", giacché, la "Casa Elisa", vive attraverso e grazie alla femminile protagonista, senza escludere, naturalmente, la casa stessa, testimone degli episodi vissuti. Leggerla, di fatto, ti porta all'inesorabile fine, che il racconto stesso induce a temere, eppure si continua a proseguire, poiché, questo avanzare, è un indicatore evidente di quanto il tutto sia ben strutturato, per essere efficace, con accurate parole, scelte dall'autrice. Romanticamente delicata e significativa, resta la conclusione della storia, con la chiusura del cancello. Un cordiale saluto, sensibile Maddalena. Di Ida Dainese: Mi piacciono le storie come questa dove la comunicazione tra gli esseri umani non conosce ostacoli, va oltre il tempo, la morte fisica, la lontananza e trova il modo di arrivare. Certo, ci vuole un orecchio che sappia ascoltare, o in questo caso un occhio che sappia vedere, ma comunque è possibile. Mi ha colpito il fatto che ci sia solo un personaggio effettivo in questa storia, cioè Elisa la pronipote, ma attraverso lei ne arriva una folla a popolare le righe. Dalle lettere giungono familiari e amici mai conosciuti, dal telefono mamma e sorella, senza dimenticare la casa stessa, custode e testimone di tutto. La chiusura del cancello alla fine ha la delicatezza di un bacio di commiato. Di Maddalena Cafaro: Ti ringrazio Sartisa per la recensione, purtroppo non ho un'esperienza diretta, i miei bisnonni li ho conosciuti solo tramite i ricordi di mia madre, ma da essi traspariva la difficoltà di quei giorni. Un periodo buio dove c'era difficoltà nel mettere cibo in tavola e c'era paura. Credo che non solo chi fosse lontano dal fronte la provasse ma anche e soprattutto chi era lì e non sapeva se avrebbe rivisto i propri cari. Di Isabella Galeotti: Maddalena ho trovato questo racconto tenero, emozionante, insomma bello e scorrevole. Che dire c'è un refuso nella seconda pagina spoosi, per il resto va via liscio come l'olio. Sò che non è il tuo genere ed è per questo che sarà stato più difficile scriverlo. Oppure troviamo un pizzico di te nel racconto? Vuoi edere che queste lettere sono veramente un sunto dei tuoi nonni? Se così fosse, chapeau.

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