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Thu 18 April, 14:25:06
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Recensione o commento a: Il Parco dei labirinti - (Racconto Fantascienza, Breve) - di Ida Dainese:

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Le altre recensioni o commenti
Di Ida Dainese: Ciao Andr60, grazie per il tuo commento!
Di Andr60: Scrittura molto coinvolgente che entra nella psiche della protagonista: alla fine, troverà la pace in un eterno presente, un sogno in loop, ovvero: un labirinto mentale. E' questa la soluzione per sfuggire al dolore? Chi può saperlo...
Di Ida Dainese: Grazie, Roberto. E a me è piaciuto il tuo commento, come hai scavato nella storia, saputo trarne spunti su cui riflettere e confidato le tue sensazioni.
Di Roberto Ballardini: Racconto stupendo che usa il genere fantascientifico per andare a sondare il labirinto della mente, dei ricordi, del dolore. E allo stesso tempo il labirinto del destino, degli eventi, di ciò che viene dato e poi tolto. In questo racconto, in effetti, il termine "labirinto" assume un suo valore specifico, inedito e metaforico per rappresentare al meglio la complessità della vita e delle emozioni umane. Forse la cosa che ho apprezzato di più (ce ne sono diverse e ognuna di esse diventa lo specchio di qualcosa di più grande. O almeno io l'ho percepito così. Le auto del fututo come sinonimo di una sicurezza in cui noi, ora, possiamo soltanto sperare. I viaggi mentali nel tempo come prospettiva illusoria di poter scegliere e quindi avere il controllo della propria vita) è proprio il finale a suo modo impietoso che non offre a Claudine il lenimento consolatorio di un'illusione ma il riproporsi continuo dell'incubo, come un promemoria per ricordare a chi dovrà continuare il percorso che non c'è illusione che tenga di fronte all'incedere della vita reale. Piaciuto molto!
Di Ida Dainese: Grazie per la lettura. Molto gentile.
Di Munzio: Opera molto piacevole, si fa leggere molto velocemente e con interesse
Di Ida Dainese: Grazie, Edoardo, per la lettura e il lusinghiero commento.
Di Edoardo Angeloni: Racconto molto bello, intenso, capace di creare una forte empatia. La fantascienza è un'escamotage tecnico per entrare nell'intimità dei pensieri delle due donne e scavarne in profondità. Non sono un amante dei virtualismi e dei 3D, questo è un procedimento che, senza toccare le vette degli Asimov e dei Kubrik, scava su contraddizioni reali dell'animo umano e non su ubbie di chi si nasconde dietro protesi informatiche.
Di Ida Dainese: Ti ringrazio per le belle parole, Angelo.
Di Angelo Antonio Ciola: Racconto che mi è piaciuto molto. Ben scritto e coinvolgente, una visione di un futuro molto plausibile e con una storia che coinvolge emotivamente. Dispiace lasciare la protagonista in condizioni cosi disperate ma, naturalmente si sa, il passato non si può cambiare. Complimenti.
Di Ida Dainese: Sono contenta che questa storia ti abbia colpito, grazie per il bel commento, Isabella.
Di Isabella Galeotti: Fantastico intendo come esclamazione di ammirato stupore o incondizionato apprezzamento.Questo è quello che mi ha lasciato questo racconto. Queste due amiche che hanno vissuto a cavallo degli anni dello sviluppo tecnologico, ma che lo sfruttano e lo conoscono molto bene. Il caffè assieme, il pagamento con un passaggio di mano e i ricordi che si possono rivivere, rivisti e lievemente corretti. Emozionante. L'ultima parte... una lacrimucciaha ha fatto capolino nei miei occhi. Ottimo.
Di Ida Dainese: Grazie Fausto, sei molto gentile.
Di Fausto Scatoli: Bello, molto bello. splendida l'atmosfera che crei, con una serie di aspettative che vanno in crescendo, fino a smorzarsi poi di fronte all'accaduto. quando lei ha deciso di provare a cambiare il passato, ho immaginato quello che poi è successo. insomma, bella l'idea e ottima l'esecuzione. complimenti
Di Ida Dainese: Grazie, Bardo, per la tua lettura. Ciao!
Di Bardo Ondedei: Tema, per me, molto interessante. Il ruolo del racconto fantastico, come questo, è proprio quello di mettere in guardia, chi vive il presente, sui possibili rischi che riserva il futuro. Un allegoria su quello che la tecnologia può diventare: nel bene e nel male.
Di Ida Dainese: Grazie Lorena per questo gradito commento. Smile
Di Lorena: Non sono molto amante della fantascienza, o, meglio, mi piace quella più 'umana' in cui i protagonisti sono meno automi. Ricorderei qui Le cronache marziane di Ray Bradbury, fantascienza definibile quasi come romantica... Nel tuo racconto, di cui ammiro la fantasia e la scrittura scorrevole e chiara, ritrovo quell'elemento che mi fa apprezzare la fantascienza, senza voler disprezzare autori che ho letto e amato, nonostante le mie diverse preferenze. C'è, in questa racconto, il desiderio di ricordare le cose migliori del passato e insieme il desiderio, vano, di poter cambiare ciò che ci ha reso la vita faticosa, con il ricordo ossessivo di ciò che è avvenuto e non si può cambiare. Mi è piaciuto, molto, è un racconto umano-fantascientifico che mi fa desiderare di poter fantasticare anch'io così. Brava!
Di Ida Dainese: Grazie Giovanni, l'effetto che hai descritto è proprio quello che volevo suscitare.
Di user deleted: Lo spunto del racconto di fantascienza è un azzeccato pretesto per raccontare una delle eterne ossessioni dell' umanità: il recupero del passato. Il viaggio nel tempo serve a riappropriarci della nostra parte migliore, soprattutto quando il presente non ci soddisfa. Hai sicuramente attinto, non so quanto consapevolmente, ad alcuni film di fantascienza e fantastici, come ad esempio: Se mi lasci ti cancello, il che non è un male. Infatti sei riuscita a rielaborare e personalizzare la materia in una storia originale, romantica e struggente.
Mi è piaciuto molto e il finale mi ha lasciato un retrogusto dolceamaro, che mi ha fatto immedesimare nella protagonista. Brava!
Di Ida Dainese: Grazie, F T Leo. Il tuo commento gentile mi gratifica molto.
Di F. T. Leo: Racconto sensibile e delicato, di fantascienza, per così dire, realistica, proprio come li preferisco io, con svariate chiavi di lettura e con un finale (un solo finale?) che è, purtroppo, un vero pugno nello stomaco di quelli ottimamente assestati, che ti fanno ansimare per alcuni istanti (spero di non aver svelato troppo!). Ma il destino, beffardo, è così, disgraziatamente.
Che dire, in conclusione?
Non mi sento di aggiungere niente altro, tranne il fatto che ne posso consigliare caldamente la lettura... Si tratta di una novella ben scritta, davvero lodevole e meritevole!...


Di Ida Dainese: Grazie, Mario, per la tua lettura e le belle riflessioni.
Di Mario Masotti: La fantascienza non è il mio genere preferito ma di questo racconto mi ha colpito un tema o meglio una ramificazione di temi attualissimi: la schiavitù dei ricordi come l'ossessione di una eterna giovinezza altro non fanno che riflettere quella incapacità di vivere, di abbandonarci al fluire degli eventi che sembra essere il nostro nuovo "male di vivere" o meglio "male di non vivere": non la sofferenza di un o di un nè la pesantezza della o della ma la gratificazione di un "like" , l'artificiosità di un "selfie" alla moda o la comodità di una...ASGA.
Di Ida Dainese: Grazie del bel commento. Mi piace l'impressione che ti ha suscitato. Smile
Di Arturo Bandini: Che Dire? La classe non è acqua ma il questo caso si presenta con due profumatissimi caffè tecnologici che ci introducono in futuro che (per come piace vederlo a me e per come lo vedo in questo racconto) ha un sapore un poco demodè che mi riporta verso le bellissime atmosfere di un film come fharenheit 451. La cosa più bella di questo racconto è che mentre mi promette un viaggio nel futuro riesce allo stesso tempo a sbalzarmi nel passato in un passato che (bello o brutto che sia) è sempre patrimonio di memoria individuale ma anche collettiva di ognuno di noi. Adoro la sensibilita di questa donna prigioniera di un ricordo e non la cambierei per nulla al mondo con una vuota felicità a pagamento. Non so perché ma il viaggio nel parco dei labirinti mi fa pensare alle gite domenicali dei giorni nostri nei centri commerciali.







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A voi, astanti ed esteti dell'arte.

(Sam L. Basie)




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