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Le altre recensioni o commenti
Di Visitatore: Magistrale dalla prima all'ultima parola. Coinvolgente. Nemmeno per un attimo scontato o autocelebrativo. Nessuna ridondanza di emozioni. Grazie per questo racconto.
Di Arcangelo Galante: Ho fatto fatica a leggere l'agghiacciante storia, ben congegnata dall'autore, a causa di un'empatia naturale che mi offre la facile capacità di immedesimarmi nelle scene, che m'appresto a visionare. Cosa potere aggiungere alla pubblicazione di Francesco, se non che le palpitazioni arrivano con naturalezza al cuore del lettore? La storia, ben scritta, è realmente da brivido, sino allo sfiorare il genere horror; e, comunque sia, essendomi capitata a random dal sistema, mi ha offerto riflessioni inerenti all'incapacità di gestire un incommensurabile dolore represso dal protagonista, che forse, era destinato a dover affrontare un percorso tortuoso e spinoso. E domando scusa, se quanto scritto è poco. Un saluto amichevole!
Di Ida Dainese: Sì, proprio d'effetto. Lo scoppio del protagonista, dopo tanta rabbia covata, è davvero violento e investe il lettore con parole e immagini. Si resta col fiato sospeso: e ora? Che cosa farà mai? Per molto tempo considerato mostruoso, come sarà accolto ora, mostro uscito da un bozzolo di sangue? Questo racconto mantiene le promesse: nella lettura si prova il brivido dell'orrido, l'indugiare nei particolari del delitto, perfino la pena e la compassione per vittime e carnefici. Ma c'è anche la sorpresa del finale, il tocco poetico del vetro che taglia la pelle e di un caldo ricordo che sgorga.
Di Isabella Galeotti: D'effetto d'impatto, agghiacciante. Come un racconto di genere pulp deve essere. La brevità e l'intensità delle brutalità lo cotraddistingue. La lettura corre veloce, e le righe tinte di sangue colano fino ad arrivare all'epilogo, anchess'io efferato. La frase finale è splendida.
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Grazie, e buon lavoro!
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello,
che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che
patiscono quell'arrogante formicolio che dalle loro budella
striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani.
A voi, astanti ed esteti dell'arte.
(Sam L. Basie)
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