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Le altre recensioni o commenti Di Josephine Cantagalli: Ciò che ho voluto enfatizzare attraverso questo testo è il distacco dall'identificazione con le reazioni condizionate che solitamente caratterizzano il quotidiano e vederle per quello che sono: " solo un'attività della mente " e attraverso il puro conoscere (liberi da giudizio e interpretazioni), esperire la libertà da esse. Questa è la forma più alta d'Amore che io conosca, perché solo nella libertà dalle condizioni è possibile Amare. Un Amore che posso scrivere solo con la A maiuscola. Grazie, Josephine. Di Lincegialla: Quante volte è citata la parola amore e per di più con la A maiuscola come se fosse gridata. Come non credere che questo sentimento sia la forza capace di sintonizzare la nostra inquietudine interiore con l'apparente stabilità insensibile del modo di fuori. L'amore quando vive dentro di te non lo puoi osservare con distacco da lontano e se succede vuol dire che sta per abbandonarti. Bene, complimenti! Di Stefano Giraldi Ceneda: Trattandosi di un brano di saggistica, eviterei l’impiego dei puntini di sospensione, che sono esclusivi - o quasi - dell’ambito narrativo. Analogo scrupolo per la maiuscole con cui ho l’impressione si vogliano umanizzare sentimenti e, più in generale, concetti: semaforo verde per romanzi, racconti, fiabe, poesie, ecc., ma non per i testi di stampo filosofico o simili, che altrimenti rischiano di acquistare il sapore e il tenore di un fervorino o di una catechesi laica. Presterei poi attenzione alla frase “con la naturalezza in cui (…) i tono, le sensazioni”: è sintatticamente dubbia. Spenderei infine due parole sul tema scelto, che, nel tempo, è stato sezionato da una pletora di letterati con bagagli culturali, ispirazioni ed estrazioni molto diversi gli uni dagli altri: la svalutazione che ha subito l’argomento è ormai insanabile. È sempre utile tuttavia ricordare e ricordarsi per che cosa valga la pena lottare, vivere, esistere.

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