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Le altre recensioni o commenti Di Bianca Stefanini: Ciao Ida, non ho avvertito critiche di nessun genere nella tua recensione e ci tengo a dirtelo. Diciamo che le tue parole hanno fatto riaffiorare in me il sapore di una tentazione che ho avuto davvero, quella di scrivere un romanzo, e che cova ancora sotto la cenere dell'ultimo punto. Di Ida Dainese: Ciao Bianca, scusami, non mi sono spiegata bene. La "densità" non era una critica allo stile bensì un complimento per come eri riuscita a sintetizzare la vita di Leda. Come dici tu, infatti, dando più spazio ne sarebbe uscito un romanzo con lei come protagonista. Invece il brano è concentrato sull'incontro di quel giorno tra due persone che non si conoscono e su come l'una resta impressa nella mente dell'altra. I particolari narrati da Leda sono proprio come un discorso in cui si cerca di tratteggiare la propria vita con chi non ci conosce e che dobbiamo lasciare lungo la strada. Raccontare di una vita intera senza togliere il protagonismo all'incontro è, secondo me, il pregio di questa tua opera. Di Bianca Stefanini: Un grazie sentito, anche se in ritardo, per questa tua recensione che coglie con precisione quello che l'incontro con Leda mi ha lasciato. Sulla densità del racconto hai perfettamente ragione, la storia si sarebbe prestata bene anche a un racconto più lungo, però mi conosco e dando più spazio e tempo alla vita di Leda avrei rischiato di scrivere un romanzo e di affezionarmi tanto ai personaggi da non riuscire a concluderlo o a farlo dopo averne "invaso" troppo la vita. Di Ida Dainese: Un racconto molto denso perché parla di una vita intera. Bello il modo con cui lo offri al lettore, con un inizio delicato che introduce l'improvvisa apparizione dell'ancora misteriosa Leda attraverso i dettagli colti dagli occhi della protagonista. Attraverso le descrizioni piene di particolari si può immaginare questa donna che si confida e racconta di sé a una sconosciuta, si immaginano le espressioni del suo volto cambiare a seconda delle vicende vissute. Delicato il finale che lascia Leda proseguire lungo la propria strada e che le dona quella leggerezza sognata da ballerina di carillon.

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