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Le altre recensioni o commenti Di Visitatore: E' molto divertente il racconto. Nonostante, e soprattutto, per il finale tragico dell'anziano: fonte di ritrovata pace e di ispirazione. Bravo Massimo. Di F. T. Leo: Sì, sento anche il respiro, quindi i tappi non li uso nemmeno io... Ma forse in passato li ho usati? Non lo ricordo proprio... Di Massimo Baglione: Esagerato! Lieto comunque che ti sia piaciuto quel passaggio. Mi piacerebbe tanto usare i tappi, ma proprio non ci riesco. E poi sento anche il mio respiro, tu no? Tanto vale alzare il volume della radio... Di F. T. Leo: Racconto letto stamattina presto tutto d'un fiato. Originale e scorrevolissimo. Questo punto l'ho trovato impareggiabile: "Odio infilarmi i tappi nelle orecchie, perché è vero che bene o male riescono ad attenuare gran parte dei rumori, ma hanno il difetto di amplificare i rumori del mio corpo; in particolare quello del cuore perché sento la pressione del sangue pulsare nelle arterie, e mi distrae.". Ma allora succede pure ad altri?... Secondo me hai tirato fuori dal cilindro un piccolo capolavoro! Di Massimo Baglione: Grazie del commento, Ida! Quello sguardo non ce l'ha solo il protagonista, garantito! Di Ida Dainese: Quando si dice la forza della mente. Ovvero come un uomo possa sembrare sereno e in pace col mondo ma capace di difendersi con oscuri poteri alieni. Il racconto è ben scritto e ben presentato, ci porta dentro la storia fino a sentire ora profumo di caffé all'ombra di un terrazzo, ora odore di erba tagliata e di polvere sotto il sole. Una giusta manciata di dettagli che riescono a creare immagini (il caffè nel bicchiere di vetro, il cappellino rosso, la sequenza d'avvio del motore). L'eleganza del narrare però non tranquillizza il lettore dallo sguardo "fulminante" del protagonista. Di Massimo Baglione: E' un vero dramma. Non so dalle parti tue, ma qui è lo sport nazionale. Di Arturo Bandini: Vero… Chissà com'è ma l'erba del vicino è sempre più corta

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